Relief: il podcast.

#5-13 Rock, rabbia e riflessioni. Ospite: Lodo Guenzi

Alessandro Calderoni Season 5 Episode 13

Qual è il vero volto del successo? Lodo Guenzi, intervistato da Alessandro Calderoni, ci apre le porte della sua interiorità in questa conversazione intima e profonda. Il fondatore de Lo Stato Sociale racconta il viaggio emotivo della band, dividendolo in due lustri distinti: dalla corsa sfrenata verso il successo alla trasformazione del rapporto con il pubblico, fino alla dolorosa perdita del manager Matteo che ha portato alla pausa del gruppo.

"Il nostro tavolo era a sei gambe e toglierne una rende complicato avere ospiti a cena", confessa Lodo, rivelando come la scomparsa di quella figura chiave abbia segnato un punto di non ritorno. Particolarmente toccante è la sua riflessione sull'accumulo di rabbia, descritta come "una gobba cresciuta sulla schiena" anche per le continue invasioni nella sua vita privata che deve sopportare silenziosamente.

Questa puntata offre anche strumenti pratici per il benessere quotidiano con due esercizi semplici ma potenti: la creazione di un "angolo di calma" personale e l'inserimento di una "vacanza al giorno" nella routine. Con Davide Burchiellaro di  Gente.it approfondiamo invece il fenomeno della paralisi decisionale che affligge millennials e Gen Z davanti all'eccesso di opportunità, mentre Gianluca Riccio di Futuroprossimo.it ci racconta come gli esoscheletri militari siano diventati strumenti turistici democratici.

Le tre ricerche scientifiche riguardano temi di regolazione delle emozioni: l'impatto del sonno sulle memorie emotive, la soppressione emotiva e il ruolo dell'ossitocina nelle decisioni morali.

Infine, lo spazio belle notizie includono l'ampliamento di una riserva ornitologica nel Regno Unito, l'impegno di università britanniche a disinvestire dai combustibili fossili e l'innovativa bio stampante spaziale per trattare le ferite, recentemente testata sulla Stazione Spaziale Internazionale.

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Speaker 1:

il podcast psicologia pratica e gestione delle emozioni con i trucchi, le interviste e i racconti di alessandro calderoni, in collaborazione con genteit ben ritrovati in relief, il podcast omonimo rispetto all'unico servizio di sollievo psicologico rapido che ha sede fisicamente a milano, in metropolitana, linea lilla, fermata isola, oppure online per tutti a partire da wwwreliefpsicologicoit. In questa puntata l'ospite è Lodo Guenzi, artista poliedrico che conoscerete sicuramente come cantante e fondatore dello Stato Sociale, oltre che per i suoi ruoli come attore, scrittore e conduttore. L'intervista a Lodo si concentrerà sulla sua carriera artistica e sul percorso emotivo che ha vissuto col suo gruppo musicale, a partire dal tumulto emotivo degli ultimi anni, dalla nascita della band, agli eventi più recenti, come la scomparsa del loro manager e la successiva pausa del gruppo. Però toccheremo anche temi trasversali e metteremo un po' così a nudo e in luce l'intellettualità di Lodo che oltre ad essere molto simpatico è anche iper ultra ragionevole nel suo proporre visioni particolari del mondo.

Speaker 1:

Poi gli esercizi come sempre, perché so che è uno dei pezzi della puntata che di solito ascoltate di più, almeno così ci dicono i numeri, le statistiche, oltre alle interviste, e si chiamano trucchi del mestiere. A ogni puntata c'è qualche appunto trucchetto per fare qualcosa di pratico nella propria vita, per ridurre il carico di stress, aumentare un pochino il benessere. In questa puntata, primo esercizio, crea un angolo di calma per incoraggiarti a fare di un angolo della tua casa un luogo di benessere e di relax. Secondo esercizio una vacanza al giorno, che ti suggerisce di includere nella tua routine giornaliera un momento che ti ricrei proprio la sensazione di uno spazio di benessere e così di lontananza, di distacco, per ridurre lo stress e migliorare per l'appunto la tua giornata e la tua quotidianità. Davide Burchiellaro, primo dei due ospiti fissi e responsabile di Genteit, il suo spazio Millennials, si occupa sempre di intelligence generazionale e questa volta parleremo delle difficoltà che trentenni e ventenni incontrano a volte nel gestire la vasta gamma di scelte disponibili che arrivano nei momenti fondamentali della vita, il che può portare a volte a una sorta di paralisi decisionale o a una perdita di significato.

Speaker 1:

Con Gianluca Riccio, futuro prossimo punto it, invece, il tema è l'utilizzo pratico degli esoscheletri, che sono aggeggi inizialmente sviluppati per scopi militari qualche decennio fa e adesso vengono applicati anche in contesti civili, come per esempio contesti sportivi o aiuti per scalare, per esempio, montagne in Cina, rendendo accessibili esperienze altrimenti difficili per alcune categorie di persone. Le tre ricerche scientifiche di questa puntata riguardano temi di regolazione delle emozioni e di comportamento, come l'impatto del sonno sulle memorie emotive, la soppressione emotiva e il ruolo dell'ossitocina nelle decisioni morali. Infine, le belle notizie includono l'ampliamento di una riserva ornitologica nel Regno Unito, l'impegno di Università Britannica a disinvestire dai combustibili fossili e l'innovativa biostampante spaziale per trattare ferite, recentemente testata sulla Stazione Spaziale Internazionale. Cominciamo Il caso In questa puntata di Relief. Sono molto contento di ospitare Lodo Guenzi. Ciao, lodo, benvenuto. Ciao.

Speaker 1:

Tu sei un personaggio poliedrico, noto sia come cantante e fondatore dello Stato Sociale, naturalmente, ma poi anche come attoreittore, conduttore, eccetera, eccetera. Ecco, noi qui in questo podcast ci occupiamo di emozioni che poi tecnicamente sono modo, il modo con cui il nostro cervello e il nostro organismo si adattano al flusso degli eventi esterni e interni e che, per definizione, non sono né prevedibili né fisse nel tempo. Ecco, se guardiamo un po' la tua storia artistica e anche la storia del tuo gruppo, c'è stato un bello ottovolante emotivo? no, perché lo Stato Sociale nasceva come band indie, poi nel 2018 ci fu l'Exploit a Sanremo, poi nel 2023, la scomparsa del vostro manager e poi è arrivata la pausa artistica del gruppo. Ecco come lo descrivi questo percorso sotto il punto di vista emotivo più che professionale.

Speaker 3:

La sensazione che ho io è che, come se la storia fosse divisa in due lustri. Fondamentalmente Adesso lo Stato Sociale ha, credo, il primo disco che abbia 12-13 anni. Però i primi cinque anni circa sono stati una rincorsa infinita. All'andare a abbracciare più persone possibile, andare a incontrare più persone possibile, alzare la mano e dire questi siamo noi, questo sono io. Andare a incontrare le persone possibile alzare la mano e dire questi siamo noi, questo sono io. Questa incredibile esigenza di raccontarsi, di in qualche maniera trovare un terreno comune con le persone, una forma di palestra di liberazione empatica, di suonare sempre di più in posti sempre più grandi, di front a sempre più persone e anche, diciamoci la verità, di caricarsi, no, delle responsabilità crescenti, che che ti dà un progetto che cresce, quindi, dal quale dipendono poi gli stipendi di un po di famiglie, che ci Insomma. A un certo punto credo che siamo arrivati a raggiungere il massimo numero di persone che potevamo costituzionalmente raggiungere noi, e siamo una band la cui massima dimensione è un palasport, non siamo una band da stadio, proprio per come raccontiamo le cose e anche per come siamo come persone.

Speaker 3:

Credo sia successo proprio qualcosa nel mondo occidentale tra il 2016 e il 2017, credo che l'inizio del disastro che stiamo vivendo sia avvenuto in qualche maniera lì. Insomma, da quel momento in poi il mondo ha cominciato a metterci paura e a mettermi paura ed è come se tutte quelle persone che non vedevo l'ora di insomma abbracciare, toccare, incontrare, urlarci addosso, se tutte quelle persone fossero diventate anche un po' in qualche maniera, una folla che in realtà mi voleva. Matteo, che poi nasce come assistente sociale del motivo per cui è diventato il nostro manager emotivo di tutta questa prima fase che ti ho raccontato, è diventato in qualche maniera invece, paradossalmente, l'angelo custode, anche l'aggancio con la realtà. Nel frattempo la sua malattia è peggiorata, quindi lui non aveva più le stesse energie per armonizzare i conflitti tra di noi e in qualche maniera spingerci a questa girandole infernale di ricerca continua, di crescita e d'altra parte, diciamo, l'aggravamento delle sue condizioni mi metteva ogni volta di fronte alla pochezza, alla fine della dimensione delle mie paure, delle mie paranoie.

Speaker 3:

E quando poi è venuto a mancare ognuno di noi io ti posso parlare a nome mio, però ognuno di noi in qualche maniera non ha più capito dove era. L'immagine che mi verrebbe è proprio quella di un tavolo a cui manca una gamba. Il nostro tavolo era a sei gambe e di solito li si fa con quattro, però anche se sono sei le gambe, toglierne una rende complicato avere ospiti a cena. C'è bisogno di capire chi siamo da grandi. Chi siamo da grandi, e Matte è stata la persona che ci ha dato la possibilità e la scusa migliore del mondo per non crescere, che è un'esperienza esaltante, almeno quanto è contro natura.

Speaker 1:

E quindi questa pausa artistica secondo te finirà? non finirà, finirà con una sorta di reunion capitalistica tra un po' di anni.

Speaker 3:

Non lo so, non ne ho idea. Io non ho in antipatia in generale le reunion celebrative.

Speaker 1:

Tu hai dichiarato da qualche parte di essere un workaholic e di provare una specie di angoscia quando non sei impegnato in qualche attività. Che angoscia è?

Speaker 3:

guarda, io adesso mi sono appena fermato, nel senso che vengo da due turne consecutive. Fondamentalmente ho fatto tre mesi e mezzo di Molto rumore per nulla e un mese e mezzo di Toccando il vuoto, che invece è un testo contemporaneo. Se non faccio delle cose, mi sento molto inutile e molto a perdere. Quando per più di una settimana non sono su un palco, un po' mi viene quella che Tondelli chiamava la malinconia del viaggiatore, il che è una condizione abbastanza paradossale per uno come me che non ama viaggiare. A me piace fare i tour.

Speaker 1:

Hai spaziato tra musica, tv un po' di tv teatro e cinema, al di là della presenza di un palco, reale o virtuale che sia, bellezze e difficoltà della differenza tra questi mestieri.

Speaker 3:

Ma allora i concerti hanno una cosa che non ha nient'altro che l'incredibile capacità di adunare e scatenare un livello energetico e di comunione con le altre persone che di solito la vita non ti da te lo da. Paradossalmente, lo sport, nel senso lo sport e i concerti rock, diciamo, sono le due esperienze in cui, tutto sommato, non c'è niente di strano se tu abbracci un perfetto sconosciuto a fianco a te. Quella dimensione è sicuramente una dimensione solo musicale, soprattutto per chi, diciamo, per chi, come nel caso mio, è fondamentalmente un rockettaro e non un grande musicista, essendo iocchettaro e non un grande musicista, essendo io un rocchettaro e non un grande musicista. Secondo me questa cosa pone anche un tema riguardante l'idea di scadenza, nel senso che io non mi immagino, a 55-60 anni, nel fare la parodia di me stesso, che faccio i salti di un metro e mezzo e sudo sul palco e lancio le chitarre, spacco i microfoni e la gente poga.

Speaker 3:

Il teatro ha una cosa meravigliosa, soprattutto in questa fase storica, che è una fase storica di totale analfabetismo funzionale. Semplicemente avviene un rapimento, cioè le persone sono costrette a seguire il tuo discorso fino alla fine prima di poter esprimere una loro opinione, prima di averne abbastanza, prima di essere giunte a una conclusione che in questo momento e non è un linguaggio di massa. Il che in questo momento in e non è un linguaggio di massa il che in questo momento, in questa fase storica in cui chiunque esprime un'opinione senza considerare vagamente il contesto delle parole, ma, no, senza neanche essere arrivati alla fine, la grande, bellissima truffa che il teatro mette in campo è che tu sei lì col telefono spento per due ore e la tua opinione te la fai solo alla fine.

Speaker 1:

Ultima domanda per te. Le tre emozioni disturbanti per noi umani vivi di solito possono essere l'ansia, la tristezza e la rabbia. Ecco, nel corso della tua vita, con quale tra queste ti sei confrontato in maniera più sfidante?

Speaker 3:

Allora credo l'ansia. Credo l'ansia, se ho capito cos'è nel mio caso la chiamerei angoscia. Non so neanche spiegarti perché la parola mi sembra si sposti in un luogo più esistenziale, che è vicino alle frustrazioni dell'immediato, e credo anche di avere molta rabbia. Credo di avere molta rabbia nel senso che fare questo, questo tipo di di mestiere nella propria vita, che è un mestiere di assoluto privilegio, d'altronde, cosa c'è di più straordinariamente privilegiante dell'idea che ci sia qualcuno che ha voglia di ascoltarti, se tu domani hai una cosa da dire, questo è un grande privilegio. D'altra parte, è un mestiere che ti mette nelle condizioni, e anche con un certo senso di colpa, perché comunque stai vivendo una parabola di privilegio, anche con un certo senso di colpa, perché comunque stai vivendo una parabola di privilegio ti mette nelle condizioni di dover accettare tantissime rotture di coglioni, tantissime invasioni nella tua vita, tantissime un po' di relazioni anche con persone, un po' come dire matterelle.

Speaker 3:

Le persone non hanno assolutamente garbo in generale, ma non hanno garbo per la vita di chi in qualche maniera fa qualcosa che ha una eco vagamente pubblica, neanche nel caso in cui la cosa che ha eco pubblica non è la propria vita stessa, ma è in qualche maniera un'opera di ingegno. Tutte queste cose che succedono sono cose che devi incassare, per le quali non ha senso in qualche maniera reagire. Però, a forza di incassare e continuare ad incassare, ci si sente come se in qualche maniera una gobba ti crescesse sulla schiena, una sorta di grande zaino di rabbia, sempre più pesante e che non poggerai mai per terra. E quindi, sì, io penso di avere accumulato molta rabbia, ma penso di tenerla sulle spalle, penso di non avere nessuna relazione profonda e in qualche maniera rielaborativa con la rabbia che mi porto dietro.

Speaker 1:

Lodo Guenzi. Ti auguro di svuotare la tua gobba e intanto ti ringrazio per essere stato con noi.

Speaker 3:

Ciao, ciao, ciao, ciao, alla prossima trucchi del mestiere.

Speaker 1:

Il tema degli esercizi di questa settimana è creare spazi di serenità. Il primo esercizio si intitola crea un angolo di calma. La nostra casa può essere un luogo di relax, ma spesso è piena di distrazioni o di caos, e questo esercizio ti invita a creare uno spazio dedicato al tuo benessere, un angolo di calma dove puoi ricaricarti ogni giorno, quando vuoi o quando ne hai bisogno. Quindi, scegli un posto tranquillo a casa tua, ma può anche essere in ufficio o in un altro luogo Una poltrona, un tappeto, un angolo. Decora questo spazio con oggetti che ti trasmettono serenità una candela profumata, una coperta morbida, una pianta, un libro. Usa questo spazio ogni giorno per almeno 15-20 minuti. Leggere, scrivere un diario, meditare o semplicemente chiudere gli occhi e ascoltare la tua musica preferita sono attività che puoi fare in questo spazio, che così testimonierà il fatto che ti stai dedicando a te e soltanto a te, questo momento quotidiano. E poi annota le tue sensazioni dopo ogni utilizzo dello spazio. Scrivi un breve pensiero ogni volta che utilizzi il tuo angolo di calma, descrivendo come ti senti dopo aver trascorso del tempo lì. Col tempo, questo spazio diventerà un rifugio emotivo dove puoi distaccarti dallo stress quotidiano e ritrovare equilibrio.

Speaker 1:

Il secondo e ultimo esercizio di questa settimana si chiama una vacanza al giorno? Perché mi concentro in questa puntata sul luogo di calma e sull'ipotesi di vacanza? perché già nel fatto di darti solo due esercizi vorrei espandere un po' la sensazione che bastano poche cose per aumentare il nostro livello di benessere. Quindi una cosa tangibile, pratica, fisica, come lo spazio di calma all'interno del tuo luogo che ti permette di ritornare, come con un ancoraggio, in uno stato fisico, che è anche uno stato mentale, e poi magari possiamo scegliere qualcosa di mentale che invece ci rimandi a uno stato fisico. Questo è il concetto di fare una vacanza al giorno. Spesso rimandiamo il relax e il piacere a momenti futuri, ignorando l'importanza di piccoli momenti rigeneranti in ogni giornata.

Speaker 1:

Questo esercizio ti aiuta quindi a inserire nella tua giornata un momento che ti dia una sensazione di vacanza, così ogni giorno scegli una attività, anche piccola, che ti dà proprio una sensazione di libertà e di piacere. Che ne so? compilarti una playlist musicale, un caffè gustato lentamente, una passeggiata senza che tu abbia una meta vera e propria. Ascoltare musica senza qualcuno che ti rompe le scatole o ti distrae, senza messaggi, messaggini, messaggetti, guardare il cielo, oppure semplicemente meditare per qualche minuto o respirare per qualche minuto. Per qualche minuto o respirare per qualche minuto.

Speaker 1:

Ecco, vorrei che ti godessi questo momento, che è un momento di vacanza, senza sentire alcun senso di colpa. Vorrei che trattassi questo appuntamento irrinunciabile con te stesso come uno degli appuntamenti più degni, più importanti, prioritari nella tua giornata. E vorrei anche che tu annotassi le tue sensazioni in merito a questo momento, cioè vorrei che tu di fatto ti accorgessi, mentre pratichi questo piccolo momento di vacanza, di quello che provi a livello emotivo, ma anche di quello che il tuo corpo ti sta comunicando per il fatto che per l'appunto gli stai dedicando una vacanza Dopo una settimana. Rifletti su come questi piccoli spazi di libertà, questi piccoli spazi di vacanza hanno influenzato il tuo benessere E, col tempo, questi momenti diventeranno parte della tua routine, aiutandoti a ridurre lo stress e a migliorare la tua qualità di vita. Ancora una volta siamo con Davide Burchiellaro, responsabile di genteit, a parlare di generazioni e di loro caratteristiche.

Speaker 4:

Ciao, davide, ben ritrovato, ciao a tutti, ben ritrovati a tutti voi.

Speaker 1:

Vorrei parlare di un tema che una volta era riferibile solamente alle scelte di carattere scolastico.

Speaker 1:

Per esempio, tu finivi le scuole superiori, avevi questo ventaglio notevole di facoltà universitarie e a volte ti ritrovavi a scegliere o a caso o sulla base di come venivi imbeccato, perché non è detto che una quantità enorme di possibilità corrisponda a una maggiore felicità per chi deve scegliere, come quando vai in quelle pizzerie gourmet che ti offrono 40 tipi di pizza e tu tanto ne puoi mangiare una e sei un po' indeciso perché tanta, tanta scelta ti dà più possibilità sulla carta, ma poi ti inibisce o ti dà qualche problemino di più a livello proprio operativo. Ecco, ora che è passata un po' la comunicazione che si può fare tutto, perché il digitale semplifica, il digitale connette, il digitale unisce e perché ci sono veramente tante cose da scoprire che sono a portata di tutti, anche per una questione di costi accessibili. Ecco, le cose sono così tante che uno ne viene quasi sopraffatto e generazionalmente, i trentenni e anche i ventenni, a forza di avere un miliardo di cose tra cui scegliere, a volte si frizzano e non riescono a scegliere come funziona.

Speaker 4:

Direi che è proprio una sintesi perfetta, ma è un po' il discorso della pizza le pizze, a un certo punto, se sono veramente 50, 60, 70 tipi, ti viene il dubbio che non le facciano bene. Quindi il problema è proprio questo, cioè il problema è che perdono valore tutta questa offerta formativa. Ma anche, banalmente, parliamo dei vari tutorial. Prendiamo i tutorial di pittura, che sono così comuni su Instagram. Alla fine tutti fanno le stesse cose e alla fine tu impari a farle anche senza seguire il corso. Però poi vogliono venderti qualcosa e quindi c'è sempre qualcosa sotto di possibile acquisto di un corso o di qualcosa del genere. Questo ha tolto un po' di appeal, anzi molto appeal, alla possibilità di scegliersi delle passioni, perché o sono delle passioni molto costose e quindi che necessitano di grandi dispendi di denaro, quindi che ne so uno vuol fare il brevetto di volo oppure niente il brevetto di volo, dico il brevetto di volo o anche, diciamo, l'equitazione.

Speaker 4:

Ci sono delle passioni che uno può seguire, ma sa che se proprio vuole, deve lavorare duro poi per mantenersene. Poi ce ne sono altre che invece sono più istintuali. Magari uno ha più, si sente portato per l'arte o per la scrittura, tutte realtà che necessitano alla base una libertà, mentre invece noi siamo subissati da persone che ci vogliono dare delle regole per queste cose. Qua allora, probabilmente, questo continuo, si fa così, si fa così. Si fa così. Ti spinge poi a dire vabbè, ma chi se ne frega? non sono io.

Speaker 4:

E questo è un po' quello che viene fuori da un'indagine che ha fatto un'agenzia di lavoro interinale insieme a Deloitte. E ci sono dei belli stimoli perché in realtà, da un lato c'è l'85% di persone che dichiara di avere avuto accesso a questi corsi rapidi non faccio il nome delle piattaforme, intanto sono tantissimi che costano tra i 10 e i 20 euro e poi di avere mollato a metà perché delusi. Delusi da cosa, non si capisce, non sanno neanche spiegarlo esattamente. Però contemporaneamente c'è un carattere, c'è un tratto generazionale che viene fuori, che forse è sintetizzato in una maniera migliso di disillusione, dicendo scoprire una passione non è altro che un privilegio. E questo la dice lunga, nel senso che, da un lato, appunto, ci sono i millennial, con il loro senso di frustrazione continua e di delusione e del fatto che comunque non sono riusciti a essere chi volevano essere, e, dall'altro, ci sono invece quelli che hanno già sperimentato tutto, a 15 anni, a 12 o 13 addirittura, per cui vediamo degli youtuber giovanissimi che sanno fare cose pazzesche e che peraltro sono facili alla noia, perché se hai già provato, tutto così presto esatto

Speaker 4:

quindi, da questo punto di vista diciamo che è diventato, ha perso valore tutta la filiera, chiamiamola così, della passione. Il fatto che questa prevede un lavoro da fare, prevede un impegno, una disciplina, una modalità di impegno che è costante nel tempo e che questo richiede anche degli anni e che la tua crescita dirà se quella era veramente una passione oppure era un hobby. Perché poi la differenza è questa. Questa storia è proprio da leggere al di là dei dati perché appunto parla di uno che costruisce, un personaggio, che costruisce una comunità, dopo essere stato moderatore di una piattaforma social per un sacco di anni e di fatto sceglie una vita completamente diversa e comincia a girovagare per l'Italia. Naturalmente, qui che cosa c'è? c'è anche tutto, ancora una volta il discorso dei social e anche il fatto che comunque non si riesca mai ad avere un, a sentirsi in pace con se stessi. Questo è particolarmente forte in questa generazione, anche nella nostra.

Speaker 4:

Probabilmente noi siamo X, però sicuramente un pochino anche da noi era così, ma non così forte, perché viene espresso in maniera molto, molto potente e soprattutto in questa presunta setta dove vive questo personaggio, si vive come negli anni 90, che è una scelta precisa nel senso, non come negli anni 80 o negli anni 70, non come negli anni 2000, ma negli anni 90, che è un altro tormentone generazionale, cioè il revamping di questa era degli anni 90 che abbiamo vissuto senza un grandissimo interesse. In realtà, per la generazione Z e anche per i millennial è stato un periodo mitico. Quindi, come dire, c'è sempre qualcosa di passato che andiamo a mitizzare e che ci impedisce poi magari di guardare al futuro.

Speaker 1:

Davide Burchiellaro, genteit, grazie. Grazie a te, la letteratura scientifica. In questa puntata il tema è emozioni e regolazione comportamentale. Le emozioni nel sonno reattivare memorie positive durante il sonno può indebolire i ricordi negativi e migliorare il giudizio emotivo. Questo approccio potrebbe rappresentare una nuova frontiera per la gestione di memorie traumatiche e per migliorare il benessere emotivo in modo non invasivo. Suppressione emotiva efficace. La soppressione emotiva, ossia il controllo intenzionale delle espressioni esterne delle emozioni, è stata considerata a lungo dannosa per la salute mentale. Tuttavia, nuovi studi indicano che in determinati contesti può ridurre efficacemente le emozioni negative senza compromettere il benessere interno, suggerendo un approccio più flessibile alla regolazione emotiva. Ruolo dell'ossitocina nelle decisioni morali. L'ossitocina somministrata tramite spray nasale aumenta il senso di colpa e rende le persone meno propense a danneggiare gli altri. Questo sottolinea il potenziale dell'ormone nell'influenzare l'empatia e la sensibilità morale, aprendo nuove prospettive terapeutiche.

Speaker 1:

Futuro prossimo Un grande, grandissimo benvenuto a Gianluca Riccio di FuturoProssimoit, come in ogni puntata. Ciao Gianluca, ciao Alessandro, ciao a tutti. Molti anni fa, subito dopo le torri gemelle, quando ci fu la campagna americana, al di là del Medio Oriente fino all'Afghanistan, insomma, aano, ogni tanto sfrecciare nel deserto dei soldati iper-ultra preparati immaginatevi dei Navy Seals adesso non so esattamente quali fosse il corpo che andavano alla grandissima, cioè se la stracorrevano infaticabili, con lo zainetto per la colazione che si portano i militari normalmente, colazione che si portano i militari normalmente, che di solito va dai 30 ai 45 chili. Ecco, avevano addosso degli esoscheletri che venivano utilizzati per potenziare le prestazioni delle zampe degli umani, velocizzarle, non farle affaticare. Ma chi l'avrebbe mai detto che un po di anni dopo sta roba ce la saremo.

Speaker 2:

Trovate, tipo monopattino, anche in città, almeno partire dalla cina, raccontaci un po esatto, è la democratizzazione della distopia che fa il giro e diventa utopia, perché qui parliamo di una cosa che è davvero carina e può essere davvero utile. Immaginate che c'è chi scala le montagne per una sfida personale, chi lo fa per guardare il panorama, ma c'è anche chi non può farlo, per esempio gli anziani o persone che hanno difficoltà a camminare. In Cina c'è un monte che può essere raggiunto soltanto dopo 7000 gradini, si chiama Taishan, e non tutti proprio possono arrivarci. Possibilità per tutti di noleggiare un esoscheletro per 9 euro l'equivalente di 9 euro di mettersi due gambe robotiche in più e di arrivare dove mai nessun altro uomo pigro è mai arrivato che è divertentissimo perché, a parte che molti di voi conosceranno sicuramente questo monte non per esserci stati, ma perché popola tantissimi filmatini su Instagram.

Speaker 1:

Però l'idea è che tu sei lì che sali con queste altre due gambe. Una cosa che mi sono sempre chiesta è ma se alla fine si muovono anche le tue gambe, comunque le sollecitazioni ci sono, in ogni caso le senti di meno, ma le gambe si muovono, un po' come la ginnastica passiva ipervelocizzata è un po' sì, diciamo che sostituisce le esortazioni motivazionali, più che altro.

Speaker 2:

L'attrito dovrebbe essere più o meno simile, ma credo che la fatica sia leggermente corroborata dal fatto che questo aggeggio, tra l'altro abbastanza leggero, pesa soltanto meno di 2 kg, pesa 1,8 kg riesce a farci fare e i risultati poi parlano da sé. Su internet, su youtube, ci sono un sacco di video del primo giorno dell'inaugurazione di questo nuovo servizio. Più di 200 persone hanno, diciamo, barattato la loro pigrizia o la loro impossibilità a muoversi con questo aggeggio che per meno di un pranzo al fast food gli ha fatto raggiungere il risultato. Tra le interviste sono state persone sbalordite quasi dal risultato ottenuto che hanno detto una cosa piuttosto, diciamo, suggestiva sembrava che qualcuno mi tirasse su per la montagna, ha detto uno dei turisti molto interessante, tra l'altro sicuramente delle applicazioni turistiche enormi.

Speaker 1:

Mi immagino anche questa nuova mistica dell'antipigro pensa non so questo tipo di noleggio. All'inizio del cammino di Santiago ti spari tutta la, io non ci avevo riflettuto, ti spari da Francia a Portogallo come se niente fosse, con questo, o anche in Italia, che ne so la via francigena. Questa roba qua beh non è male, hai voglia di fare una start up molto interessante.

Speaker 2:

Eh sì, a questo punto sì, naturalmente lasciando l'ultimo chilometro nature, per potersi godere anche l'autostima di dire sono arrivato con le mie gambe e il selfie esatto.

Speaker 1:

Gianluca Riccio, grazie per essere stato con noi grazie a te clima, scienza e attivismo in questa puntata di Belle Notizie.

Speaker 1:

Santuario degli uccelli in espansione la più grande riserva ornitologica dell'Inghilterra si è ampliata del 30% nell'ultimo anno. La Royal Society for the Protection of Birds riferisce che nuovi terreni costieri sono stati protetti, permettendo a migliaia di uccelli migratori estanziali di trovare rifugio. È incredibile il luogo brulica letteralmente di vita selvaggia, raccontano i gestori. L'ampliamento contribuirà a salvaguardare specie rare di uccelli marini e palustri, migliorando anche il turismo naturalistico sostenibile nella regione. Università senza fossili. Oltre il 75% delle università del Regno Unito ha promesso di disinvestire dei combustibili fossili. Questa larga adesione alla campagna di Disvestment segna una vittoria importante per gli attivisti climatici. Gli Atenei britannici rindirizzeranno i propri investimenti lontano da petrolio, gas e carbone, scegliendo fonti energetiche rinnovabili e tecnologie pulite. Il mondo accademico si pone così in prima linea per contrastare la crisi climatica e dare l'esempio sul fronte della sostenibilità finanziaria.

Speaker 1:

Medicina spaziale portatile. Sulla Stazione Spaziale Internazionale è stato collaudato con successo una biostampante portatile, tenuta in mano dagli astronauti, capace di stampare medicazioni cellulari direttamente sulle ferite. Questo dispositivo sperimentale potrebbe fornire un modo semplice ed efficace per trattare tagli e lesioni anche nello spazio, senza ricorrere a complesse attrezzature. Senza ricorrere a complesse attrezzature, la tecnologia sviluppata dalla NASA e Partner in futuro potrà essere impiegata anche sulla Terra in situazioni d'emergenza e in zone remote prive di strutture sanitarie avanzate.