Relief: il podcast.

#5-12 Scienza, emozioni, cicatrici invisibili. Ospite: Ilaria Capua

Alessandro Calderoni Season 5 Episode 12

In questa puntata Alessandro Calderoni intervista la professoressa Ilaria Capua, virologa di fama internazionale, la donna che decise di rendere pubblica la sequenza genetica del virus H5N1.

La nostra conversazione esplora il viaggio della scienziata attraverso tre continenti e molteplici sfide professionali e personali: dalle reazioni contrastanti della comunità scientifica alla sua battaglia per la trasparenza dei dati, fino alle complessità dell'adattamento culturale negli Stati Uniti, dove ha guidato importanti centri di ricerca; dalla sua esperienza politica, descritta con la parola "smarrimento", all'indagine giudiziaria che l'ha coinvolta per anni facendole attraversare ondate di ansia, rabbia e tristezza. 

L'episodio si arricchisce con i "Trucchi del mestiere", esercizi pratici per radicarsi nel presente attraverso la consapevolezza sensoriale, e con l'analisi di Davide Burchiellaro di Gente.it sulle moderne dinamiche relazionali, esplorando fenomeni come orbiting, ghosting e gaslighting. Completano il quadro le riflessioni di Gianluca Riccio sul futuro della governance algoritmica, tre ricerche scientifiche che esplorano il rapporto tra salute e differenze di genere e un aggiornamento sulle belle notizie dal mondo, incluse importanti vittorie per la conservazione di alcune specie a rischio.

Questa puntata è un piccolo viaggio attraverso scienza, resilienza e crescita personale: un'indicazione per come affrontare le tempeste della vita senza perdere la propria bussola interiore.

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Speaker 1:

Relief, il podcast psicologia pratica e gestione delle emozioni con i trucchi, le interviste e i racconti di Alessandro Calderoni, in collaborazione con Genteit.

Speaker 2:

Eccoci alla puntata numero 12 di questa quinta stagione di Relief, il podcast collegato all'omonimo servizio di sollievo psicologico rapido che ha fisicamente sede a Milano, in metropolitana. Grazie a tutti. Ci concentreremo sulle sue esperienze personali e professionali, in particolare sulla decisione di rendere pubblica la sequenza genetica del virus h5n1, le reazioni che ha affrontato nella comunità scientifica, ma poi anche le sue esperienze internazionali, suo ingresso in politica e, naturalmente, le sfide emotive che ha incontrato durante l'indagine giudiziaria che l'ha coinvolta per anni, sconvolgendole la vita. Gli esercizi che vi proponiamo in questa puntata, cioè i trucchi del mestiere, includono una passeggiata consapevole, un risveglio dei sensi e una fotografia del significato tutti esercizi volti a migliorare la tua consapevolezza personale riducendo lo stress, a migliorare la tua consapevolezza personale riducendo lo stress. Ed eccoci poi agli ospiti consueti e fissi Davide Burchellaro, responsabile di genteit.

Speaker 2:

Il suo spazio è Millennials e con lui il tema affrontato in questa puntata riguarda le dinamiche relazionali moderne e i termini emergenti come ghosting, orbiting e gaslighting, che riflettono nuove forme di gestione, non sempre funzionale, anzi, delle relazioni spesso con elementi di narcisismo. Gianluca Riccio e FuturoProssimoit discutono con noi, invece, il tema delle intelligenze artificiali al potere e la possibilità di un governo algoritmico, valutando i pro e contro di un tale scenario. Le ricerche scientifiche che, come in ogni puntata, trovano posto anche in questa, menzionano questa volta salute e differenze di genere, incluso l'impatto degli estrogeni sul successo terapeutico per, l'ansia, differenze di genere nei comportamenti delle persone con ADHD e disparità di genere nella percezione della fatica emotiva. Infine, belle notizie in questa puntata, che includono il ritrovamento di nidi di coccodrillo siamese in Cambogia, la scoperta di un uovo di pappagallo notturno in Australia e il primato della Germania nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Cominciamo Il caso Ospite di questa puntata di Relief, la professoressa Ilaria Capua vilologa. Benvenuta, grazie per essere qui con noi.

Speaker 3:

Grazie, grazie molte.

Speaker 2:

Nel 2006 ha deciso di rendere pubblica la sequenza genetica del virus H5N1 e così facendo ha un po' promosso la condivisione aperta dei dati scientifici. Ecco, noi qui in questo podcast ci occupiamo di emozioni. Quali emozioni ha provato nel prendere quella decisione? Poi, come ha affrontato le reazioni della comunità scientifica internazionale?

Speaker 3:

Ma quella decisione è stata una decisione che io sentivo dentro, nel senso che la non disponibilità dei dati genetici dei virus, così cioè i virologi generavano le sequenze dei loro isolati ma poi non le mettevano in condivisione e quindi io avevo un po', era un po' caricata molla per, diciamo, fare qualcosa in questo senso, perché era estremamente importante avere uno spazio dove poter raccogliere e paragonare, appunto, le sequenze genetiche. E quindi appena ne ebbi la possibilità, cioè nel momento in cui il mio laboratorio dell'epoca isolò la variante africana del virus dell'aviaria e mi fu chiesto di depositare questa sequenza in un database a cui avevano accesso soltanto 15 laboratori al mondo pubblica americana. E quindi mi sentivo forte, anche grazie al sostegno di tutto il mio laboratorio, che ovviamente era tutto dalla mia parte. Ovviamente arrivarono delle reazioni di critica, arrivarono anche degli articoli sulla stampa internazionale. Alcuni mi lodavano per quello che avevamo fatto e altri invece vedevano non di buon occhio questo salto in avanti verso la trasparenza. Però, se posso dire, non ho mai esitato, non ho mai pensato.

Speaker 2:

Forse non avrei dovuto farlo anche l'Università della Florida e la Johns Hopkins University e, tra le altre cose, ci ha lavorato non solo da scienziato, ma da donna. Quindi, questa sfida un po' molteplice dell'affrontare culture diverse e di raffrontarle in campo scientifico, che è un ambito spesso dominato dagli uomini, quali sfide emotive ha portato nella sua vita e nella sua carriera?

Speaker 3:

ha portato nella sua vita e nella sua carriera. Ma allora non è facile adattarsi a contesti diversi. Diciamo che la mia partenza per la Florida è stata una partenza che aveva molte aspettative. Portava con sé proprio molte aspettative perché, insomma, veniva dopo un periodo complicato e così difficile nella mia vita. Le differenze culturali che ci sono fra noi e gli americani sarà perché ho una buona padronanza della lingua inglese, quindi pensavo che non ci sarebbero stati grossi ostacoli.

Speaker 3:

Ma non avevo messo in conto che gli americani, e in particolare gli americani che lavorano e che vivono nell'America del Sud, sono molto diversi da noi europei. E quindi non è stato facile. E se devo dire una cosa che è venuta fuori da sola, è venuta su da sola, è stata la complicità con altri europei, perché proprio in quel contesto ci si sente europei, cioè ci si sente molto più vicini agli altri europei che magari quando vivi in Europa li vedi e li percepisci come molto lontani, per esempio voglio dire i rumeni piuttosto che gli finlandesi, piuttosto che gli olandesi. E invece lì, trovandoti in un contesto molto diverso, viene fuori quella colla che proprio ci rende europei.

Speaker 2:

E la questione di genere invece.

Speaker 3:

Ma allora negli Stati Uniti conta il merito e quindi la questione di genere, è qualche cosa che, diciamo, si manifesta in secondo piano. È chiaro che, insomma, i maschilistici sono dappertutto. Non è certo solo un problema italiano, però è vero che, alla fine, se tu porti a casa i risultati e riesci a avere successo in quell'ambiente, in realtà non importa se sei maschio o femmina.

Speaker 2:

Nel 2013 poi ha avuto anche l'esperienza in politica. È stata deputata con scelta civica. Ecco quella transizione da mondo scientifico a mondo politico. Quali emozioni ha portato, specie nel rappresentare la comunità scientifica in Parlamento?

Speaker 3:

La transizione è stata molto difficile perché la ricerca funziona in un altro modo, le discipline scientifiche funzionano in un altro modo e io avevo esercitato la professione di ricercatore ormai per 30 anni, quindi è stato molto, molto difficile. Se posso dire una parola che forse riassume quel periodo, è stato lo smarrimento, perché in Parlamento non si parla la stessa lingua. Ci sono persone che vengono da ambiti talmente diversi e che hanno obiettivi talmente diversi che veramente si fa fatica a capirsi, cioè è come se si fosse su livelli diversi. Io volevo portare determinate istanze scientifiche in Parlamento, scientifiche in Parlamento, ma mi sono accorta che proprio non c'erano orecchie per le mie spiegazioni, per le attività che volevo promuovere e quindi poi per dire che io volevo rappresentare la comunità scientifica in Parlamento, ma posso dire di aver fallito miseramente, appunto perché non conoscevo il linguaggio, non conoscevo gli usi e le consuetudini. Diciamo che non ero preparata e non ci si improvvisa in quell'ambiente, lì.

Speaker 2:

Voglio dedicare gli ultimi minuti di questa intervista a quella che è stata probabilmente la sfida emotivamente più significativa che Ilaria Capo ha dovuto affrontare durante la sua carriera e che riguarda un'indagine giudiziaria che ha avuto un impatto profondo sia sulla sua vita personale che su quella professionale. fatto profondo sia sulla sua vita personale che su quella professionale. Si trattava di un'accusa imponente traffico di virus che sarebbe stato ordito per creare una specie di cartello rispetto a un vaccino. La vicenda giudiziaria è stata molto lenta, molto dolorosa, poi è finita in nulla. L'è costata, però la carriera politica e anche, in parte, quella scientifica. Come ha gestito quel tornado di emozioni durante quel periodo e quali strategie ha adottato per superare le difficoltà?

Speaker 3:

no-transcript, che gestiva un gruppo di virologi in un laboratorio importante e essendo accusata di traffico internazionale di virus, essendo una figura pubblica, essendo una, diciamo, anche personalità scientifica nel mio campo, in quegli anni ho dovuto di fatto abbandonare quella che è stata la mia passione di scienziato, cioè la virologia. Io, quando mi sono trasferita negli Stati Uniti, ho preso la direzione di un centro interdisciplinare dove in effetti c'erano alcune attività che riguardavano la virologia, però erano fra le molte attività che io mi sono trovata a gestire.

Speaker 2:

In chiusura un giudizio secco professoressa, tra ansia, rabbia e tristezza, in quel periodo, con quale emozione si è più confrontata?

Speaker 3:

Ma guardi, quel periodo è stato un periodo lungo, molto lungo, e quindi io ho vissuto in maniera intensa tutte e tre. Quindi sono stata sia ansiosa, ho avuto una rabbia incontrollabile contro questo sistema che mi accusava di crimini inesistenti, e sono anche stata molto, molto triste, perché questo tipo di situazioni alla fine ti fiaccano e ti portano in uno stato di avvilimento dal quale a volte si fa molta fatica ad uscire.

Speaker 2:

Oggi sta bene.

Speaker 3:

Oggi sto bene e certo le cicatrici di quel periodo rimangono, i fantasmi rimangono e la rabbia anche rimane.

Speaker 2:

La professore Silaria Capua. Grazie mille per essere stata con noi.

Speaker 3:

Grazie a voi.

Speaker 2:

Trucchi del mestiere. Il titolo degli esercizi di questa settimana potrebbe essere Essere presenti nel momento, e così il primo esercizio che ti propongo si intitola passeggiata consapevole. La natura può essere una potente alleata per il nostro benessere mentale. Dedica almeno 15 minuti al giorno a una passeggiata consapevole. Durante questa passeggiata, concentrati sui tuoi sensi, osserva i colori intorno a te, ascolta i suoni della natura o dell'ambiente urbano, nota le sensazioni del terreno sotto i tuoi piedi. Se la tua mente inizia a vagare, riportala gentilmente al momento presente, focalizzandosi sul respiro o su un dettaglio dell'ambiente. Alla fine della passeggiata, prenditi un momento per riflettere su come ti senti adesso. Ti senti più calmo? Ti senti più energetico? Ti senti come ti senti? Quali emozioni e quali sensazioni fisiche hai provato? Scrivi le tue osservazioni su un diario e noterai che questo semplice esercizio non solo a poco a poco migliora la tua consapevolezza, ma ti aiuta anche a ridurre lo stress e a riconnetterti col mondo intorno a te. E poi, se allunghi anche la passeggiata da 15 minuti magari a 20-25, fai anche un favore al tuo metabolismo Risvegliare i sensi. Troppo spesso viviamo con la mente altrove, ignorando le sensazioni del nostro corpo. A volte abitiamo in un corpo che è un po' uno sconosciuto. Questo esercizio ti aiuta a radicarti nel presente attraverso i tuoi cinque sensi. Punto primo siediti comodamente e porta l'attenzione proprio sui tuoi cinque sensi la vista, osservando i colori e le forme intorno a te. l'udito, ascoltando i suoni più vicini e quelli più lontani. Tatto, tocca un oggetto che è lì, vicino a te e nota la sua consistenza, la sua superficie. Olfatto, percepisci i profumi o gli odori che ci sono nell'ambiente. e gusto. assapora un piccolo boccone di cibo, lentamente, sentendo ogni sfumatura. Punto secondo annota le tue percezioni, cioè, dopo aver praticato per alcuni giorni, scrivi nel tuo diario le differenze che rilevi nelle tue sensazioni fisiche e in che modo questa consapevolezza sta influendo lentamente sul tuo umore e sul tuo benessere. Questo esercizio aiuta a riportare la mente nel presente, lasciando tutti i pensieri, le preoccupazioni là, nella zucca, nel loro fiume, nel loro flusso, senza farti trascinare via, riducendo l'ansia e migliorando la connessione con il tuo corpo. significato Per ancorarti ai tuoi valori, ai tuoi obiettivi, usa la fotografia come strumento di consapevolezza.

Speaker 2:

Ogni giorno, per una settimana, scatta una foto di qualcosa che rappresenta un valore importante per te. che ne so? amore, crescita, creatività, amicizia. Per ogni valore scatti una foto che ti ricorda quel valore. Accompagna ogni foto con una breve descrizione che spieghi perché quella scena è significativa. Insomma, un po' come se tu dovessi illustrare un articolo su una rivista che ha come titolo il tuo valore. Devi immaginarti una fotografia che possa per l'appunto, dettagliare, illustrare, rappresentare il titolo. Alla fine della settimana, rivedi tutte le immagini che hai scattato e rifletti su cosa ti dicono del tuo percorso di vita e su come puoi allinearti ancora meglio ai tuoi valori. Se lo desideri, puoi fare una cosa antica, cioè puoi stampare le immagini e creare anche un collage visivo che ti ricordi quotidianamente i tuoi valori. Se invece sei più digitale, basta che ti scarichi un'app per fare un collage e puoi fare la stessa identica cosa. Ancora una volta siamo in compagnia di Davide Burchiellaro, responsabile di genteit, per parlare di intelligence generazionale. Ciao, davide, benvenuto, ben ritrovati tutti voi. Ben ritrovati tutti voi. no-transcript.

Speaker 4:

Sì, esattamente, le relazioni sono un po' il centro attraverso cui si esprime la nostra personalità e naturalmente oggi abbiamo talmente tanti canali attraverso i quali esporre la comunicazione, esporci nei confronti dei possibili partner, che ovviamente ci adeguiamo anche come linguaggio. Tra le parole che vanno più di moda tra i ragazzi, tra i ventenni e i trentenni, ci sono appunto tre paroline. Tra i ventenni e i trentenni ci sono appunto tre paroline perché sono anche tre tendenze una è il ghosting, l'altra è l'orbiting e l'altra il gaslighting. Allora, in realtà uno psicologo direbbe che sono tre disturbi narcisistici, probabilmente, però in realtà sono circoscritti da alcune caratteristiche Il ghosting è andarsene senza lasciare nessuna traccia, il famoso, paragonandoci a 50 anni fa il famoso vado a prendere le sigarette, mentre l'orbiting è sempre un altro di questi atteggiamenti che riguardano le cosiddette situationship, cioè comunque quelle realtà relazionali che non hanno mai, non si capisce che strada stanno prendendo. Sostanzialmente amici, non amici, a volte fanno sesso, a volte non si fa sesso, eccetera.

Speaker 4:

L'orbiting è quando tu hai una di queste persone che ti ronza intorno, però rimane comunque sempre nella tua orbita, anche magari quando la relazione è finita, quando la relazione non c'è più oppure è andata male. Pesante perché riguarda la manipolazione, e la manipolazione tesa proprio a farti cambiare proprio la tua percezione della realtà, quindi negando che siano accadute alcune cose, alcuni fatti magari sgradevoli, eccetera. Questi sono tutti dei lati oscuri che ovviamente escono e il motivo per cui vengono categorizzati probabilmente sono ancora una volta i social, perché se ogni storia è una storia a sé, però ci sono sempre dei punti in comune per cui si possono condividere anche questi momenti, che sono particolari, intimi, che una volta forse la differenza è proprio lì. Una volta non si arrivava a condividere così alcuni atteggiamenti, magari ci si lamentava con la migliore amica di quelle che erano le manifestazioni di disinteresse, magari del proprio partner, oppure degli atteggiamenti fastidiosi per altri motivi.

Speaker 4:

Però sta di fatto che questi sono gli elementi che fanno sì che queste situationship poi diventino delle trappole, per cui le relazioni diventano vaghe, diventano più ambigue e sono anche oggetto di problemi. In alcuni casi c'è proprio una codificazione, una codifica relativa a questi atteggiamenti come violenza. Ovviamente se ne parla tantissimo e se ne parla soprattutto nella generazione a cavallo tra i 20 e i 30, tra i cosiddetti genial, che sono appunto quelli che cominciano ad avere esperienze, cominciano a sperimentare le relazioni e quello che succede all'interno.

Speaker 2:

Sai, una volta in psicologia sociale, sociale specie nelle ricerche associate al mondo del carcere si studiava che le etichette creano il reato. Cioè se una persona che ha molta fame passa davanti a un fruttivendolo e ruba una mela, ovviamente si macchia del reato di furto. Se finisce in carcere perché ha rubato una mela, perché in qualche modo non riesce a evitare questa cosa, per assurdo, il fatto di essere stato punito, etichettato e incarcerato per il furto di una mela aumenta la probabilità che sia un ladro quando esce. Questo intende dire che spesso le etichette generano i fenomeni che vorrebbero sempre descrivere in quest'ottica, oggi come oggi, visto che da qualche tempo che si fa un gran parlare di queste modalità, con un accento indubbiamente negativo e spesso correlato a una visione un po, come dire, semplicistico, naif del mondo, del narcisismo.

Speaker 2:

E adesso tutti utilizzano queste etichette e proprio grazie alla viralizzazione di questi termini sembra che un po tutti debbano essere narcisisti. Cioè basta che uno sia maschio e tendenzialmente dica qualcosa che non va bene rispetto a una femmina, istantaneamente etichettato in questo modo. Attenzione, ovviamente. Bene, la prevenzione, bene la difesa. Bene, attenzione naturalmente a tutto il mondo femminile e alla sua tutela. Però non è che poi bisogna per forza difendersi sparando a zero ed etichettando in qualunque, nello stesso modo, qualunque persona in qualunque situazione. Cosa ne dici?

Speaker 4:

sono assolutamente d'accordo, tant'è che comincia a essere veramente abusata questa parola. Probabilmente facciamo anche un consumo eccessivo di criminologia da televisione o da bar, che è quella modalità per cui spesso i commentatori dei talk show, quando non sanno come uscirne, quando devono descrivere una situazione, parlano di disturbo narcisistico. Poi sappiamo, tu molto meglio di me, che il narcisismo può essere invece anche il motore della propria esistenza in senso positivo.

Speaker 2:

In quel caso naturalmente non configura un disturbo, ma la ferita di carattere narcisistico è una ferita che è molto ben distribuita nella popolazione, ma che non sempre tra virgolette oltre alla sofferenza per chi ce l'ha, porta conseguenze maligne anche per gli altri. Grazie a Davide Burchiellaro di genteit. Ci sentiamo alla prossima puntata.

Speaker 4:

Grazie a voi.

Speaker 2:

La letteratura scientifica. In questa puntata il tema è salute e differenze di genere, concentrazione di estrogeni e successo terapeutico. I livelli di estradiolo influenzano il successo della terapia di esposizione per l'ansia, evidenziando come i fattori ormonali modellino le risposte emotive. Donne e ADHD. Le donne con ADHD mostrano una maggiore propensione a comportamenti rischiosi rispetto agli uomini, evidenziando l'importanza di approcci diagnostici e terapeutici specifici per genere. Esaurimento emotivo e stereotipi di genere. Le donne segnalano maggiore fatica rispetto agli uomini, ma osservatori esterni tendono a sottovalutarne l'entità, suggerendo disparità nella comprensione e nel trattamento. Futuro PROSSIMO. Con grande piacere diamo il benvenuto ancora una volta a Gianluca Riccio di FuturoProssimoit. Ciao, gianluca.

Speaker 1:

Salve Alessandro.

Speaker 2:

Allora parliamo di quello che succede in questo momento nel mondo. Chi non rileva un elevatissimo tasso di oculatezza, di intelligenza, di savoir faire, di leggerezza, di morbidezza nell'utilizzo delle intelligenze politiche al potere in diverse zone? Ecco, ora, ditelo sinceramente, senza pensare troppo, esprimetevi con la pancia. Chi non vorrebbe che, al posto di questi volti meravigliosi che popolano i nostri tg, non ci fosse un algoritmo, un qualcuno che almeno non dico tanto, ma facesse cose in maniera logica, con buona pace della realpolitik gianluca viviamo da qualche anno in una botte di ferro.

Speaker 1:

Mi verrebbe da dire davvero la traccio data però quasi ateniese.

Speaker 1:

Infatti, mi aspetto da un momento all'altro l'accelerazione sul piano inclinato che ci fa stare all'interno di questa botte. Un suppliz, e come tutti vorrebbero evitarlo, questo supplizio Magari, affidando il governo ad un sistema nel quale le decisioni vengano prese da algoritmi avanzati che si basano su dati oggettivi, non su simpatie, antipatie, opinioni personali o, peggio ancora, interessi di bottega più o meno scuri. Possono sembrare ipotesi legate alla fantascienza, ma la tecnologia sta aprendo degli scenari che forse meritano già una riflessione, ad esempio quella che ci viene dopo l'avvento delle smart cities, dei sistemi basati sulla blockchain. Insomma, gli algoritmi sarebbero anche pronti a provarci. Forse dobbiamo un attimo abituarci, noi, all'idea che poi è un'idea antica, se tu ci pensi, perché c'era Platone che parlava di un governo guidato dalla ragion pura, anche se all'epoca Platone non immaginava che questa ragion pura non fosse nemmeno umana, ma fosse artificiale. Quella è la logica.

Speaker 2:

Bisogna considerare che se però c'è troppa ragion pratica, la questione è che magari per fare un bene reale a medio e lungo termine a una nazione o un territorio, o magari a semplicemente un risanamento dei conti pubblici, nel frattempo vengono prese decisioni che massacrano intere fette di popolazione o intere modalità. Alla fine il politico di oggi in gran parte del mondo è un grande negoziatore tra istanze private, istanze di chi lo ha votato, e istanze di chi altrimenti gli ribalta lo Stato. Ma un algoritmo se ne fregherebbe assolutamente. Un algoritmo che negozia con sindacati o con parti sociali, un algoritmo che dice ragazzi, questi sono i conti. E vedete voi, è un po' strano.

Speaker 1:

No-transcript paragon uno si fa altre due domandine esatto, perché poi alla fine è come il paradosso di achille della tartaruga spostiamo il confine solo un po' più in là Chi controlla il controllore? La domanda è un classico. Forse, ancora una volta, il futuro della democrazia non è piove, governo artificiale, ma è quella che John Hyde, un altro sociologo, chiama tecnologia post-fenomenologica, cioè un sistema che può integrare sia l'efficienza degli algoritmi che la supervisione umana. Sistema che può integrare sia l'efficienza degli algoritmi che la supervisione umana, una collaborazione, se vogliamo un dialogo, come dovrebbe essere in democrazia, peraltro.

Speaker 2:

Chissà chi corromperà chi. Gianluca Riccio, futuro prossimo punto it. Grazie.

Speaker 1:

Grazie a te.

Speaker 2:

Belle notizie, Scoperte zoologiche e svolte energetiche Coccodrilli risorti in Cambogia. Nel remoto massiccio del Cardamono in Cambogia sono stati trovati diversi nidi di coccodrillo siamese selvatico, una specie in pericolo critico. Si sono schiuse l'anno scorso circa 60 uova di baby coccodrillo un impulso enorme per la ripresa di una popolazione ridotta ormai a poche decine di esemplari in natura. La scoperta, frutto della collaborazione con le comunità locali, indica che gli sforzi anti-bracconaggio e di tutela degli habitat fluviali stanno dando i primi frutti. Il pappagallo notturno rinasce. In Australia ricercatori hanno individuato soltanto per la seconda volta un uovo dell'elusivo pappagallo notturno. Questa specie, creduta estinta per cent'anni finché non ne furono riscoperti pochissimi individui, è una delle più misteriose al mondo. Il rinvenimento di un uovo in natura è un segnale concreto di riproduzione attiva, alimentando la speranza di poter salvare dall'estinzione questo uccello leggendario del bush australiano.

Speaker 2:

Germania dà record nelle rinnovabili. Nei primi sei mesi dell'anno scorso, stando ai dati arrivati da poco, la Germania ha generato da fonti rinnovabili il 60% della propria elettricità, in aumento rispetto al già notevole 55% dell'anno precedente. È un record storico per il paese, trainato soprattutto dall'eolico e dal fotovoltaico, e si avvicina all'obiettivo assai ambizioso di coprire l'80% del fabbisogno elettrico con energie pulite entro il 2030.

Speaker 1:

Era.

Speaker 2:

Relief. il podcast Relief è il primo servizio di sollievo psicologico rapido per le emergenze emotive di tutti i giorni.