
Relief: il podcast.
Relief è il primo servizio di sollievo psicologico rapido dedicato alle emergenze emotive e al benessere quotidiano. Ha sede a Milano e funziona dal vivo in metropolitana (MM5, fermata Isola) e on line su www.reliefpsicologico.it.
Questo podcast racchiude storie di persone, consigli psicologici pratici e tecnici per affrontare meglio la vita di tutti i giorni, letteratura scientifica, consigli di lettura e buone notizie.
Conduce Alessandro Calderoni, psicologo e psicoterapeuta, ideatore del servizio, già voce a RMC e Virgin Radio.
Relief: il podcast.
#5-2 Quando parlare diventa cura. Ospite Michele "WAD" Caporosso
Questa puntata di "Relief", condotta dallo psicoterapeuta Alessandro Calderoni, ospita Michele Wad Caporosso, voce di Radio Deejay e appassionato del mondo hip hop e cultura urban. Durante l'intervista, si esplora il modo in cui Wad si mantiene aggiornato nel suo lavoro e come considera la radio uno strumento terapeutico e di libertà. I temi affrontati includono le sfide degli studenti universitari e la diversificazione professionale come metodo di gestione delle emozioni.
I trucchi del mestiere si concentrano sulla gratitudine. Vengono proposti tre esercizi: "La ruota della gratitudine", la pratica della gratitudine quotidiana, e il "Diario della gratitudine rivisitato". Questi esercizi mirano a coltivare un atteggiamento positivo e a rafforzare la connessione con ciò che conta davvero nella vita.
Con Davide Burchiellaro di Gente.it, il tema dello spazio Millennials riguarda l'evoluzione dei diritti e delle identità culturali, incluse le politiche di diversità, equità e inclusione. Si discute come questi temi affrontino crisi di percezione e normalizzazione.
Gianluca Riccio di Futuroprossimo.it. parla di scenari futuri e del ruolo degli scrittori di fantascienza nel prevedere crisi che potrebbero risultare invisibili ai modelli predittivi tradizionali. Si esplora, ad esempio, il coinvolgimento di scrittori nella pianificazione di emergenze in UK.
Le tre ricerche scientifiche menzionate trattano i seguenti temi: l'uso dei chatbot generativi e i loro limiti nel supporto alla salute mentale; la disinformazione su TikTok riguardante l'AIDS; e il biofeedback in realtà virtuale come metodo terapeutico alternativo.
Infine, le "belle notizie" riguardano tre argomenti: il progresso delle batterie al sodio che promettono maggiore sostenibilità, il successo dei programmi di reintroduzione della lince iberica, e l'European Accessibility Act che migliora l'accessibilità per le persone con disabilità nell'UE.
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il podcast psicologia pratica e gestione delle emozioni con i trucchi, le interviste e i racconti di alessandro calderoni, in collaborazione con genteit ben ritrovati in questa nuova puntata di relief, il podcast collegato al servizio di sollievo psicologico rapido che ha sede a milano, in metropolitana, fermata isola della linea Lilla, oppure online per tutti a partire da wwwreliefpsicologicoit. In questa puntata ospiteremo Michele Caporosso, in arte UAD, voce di radio, dj appassionatissimo del mondo hip hop e della cultura urban, e parleremo con lui di come si mantiene aggiornato nel suo lavoro, di come considera la radio uno strumento terapeutico e di libertà. Affronteremo poi i temi che includono le sfide degli studenti universitari e la diversificazione professionale come metodo di gestione delle emozioni. Gli esercizi di questa puntata si concentreranno sulla gratitudine e ne proponiamo come sempre tre La ruota della gratitudine, la pratica della gratitudine quotidiana e il diario della gratitudine rivisitato. Questi esercizi mirano tutti a coltivare un atteggiamento positivo, diciamo, e a rafforzare la connessione con quello che conta davvero nella nostra vita.
Speaker 1:Con Davide Burchiellaro di Genteit, affronteremo l'evoluzione dei diritti e delle identità culturali, incluse le politiche di diversità, equità e inclusione, e discuteremo di come questi temi affrontino crisi di percezione e normalizzazione. Con Gianluca Riccio di FuturoProssimoit, invece, parliamo come sempre di scenari futuri e del ruolo degli scrittori di fantascienza nel prevedere crisi che poi potrebbero risultare invisibili ai modelli predittivi tradizionali. Esploriamo, per esempio, il coinvolgimento di scrittori nella pianificazione di emergenze nel Regno Unito. Le tre ricerche scientifiche di questa puntata trattano questi temi l'uso dei chatbot generativi e i loro limiti nel supporto alla salute mentale, la disinformazione su TikTok riguardante l'AIDS e il biofeedback, in realtà virtuale, come metodo terapeutico alternativo. Infine, le belle notizie riguardano il progresso delle batterie al sodio, che promettono maggiore sostenibilità, il successo dei programmi di reintroduzione della lince iberica e lo European Accessibility Act, che migliora l'accessibilità per le persone con disabilità nell'Unione Europea. Cominciamo Il caso. Ospite di questa puntata di Relief Michele Wad Caporosso, voce di Radio, dj e grande conoscitore della cultura urban e del mondo hip hop. Ciao, michele, benvenuto.
Speaker 3:Ciao, ciao a tutti.
Speaker 1:Allora il tuo programma su DJ Say What è un posto in cui si esplorano costantemente novità che vengono dal mondo della musica, ma anche dal mondo dell'internet e della moda. Allora, prima curiosità che trick usi per essere sempre costantemente aggiornato? Cioè la tua curiosità da dove trova maggiormente soddisfazione e dove trova maggiormente sfogo?
Speaker 3:Credo che la curiosità sia direttamente proporzionale all'insicurezza, perché l'insicurezza ti fa esplorare mondi che tu già sai di non conoscere. Quindi è lì che nasce la magia quando sai, sei consapevole di non conoscere alcuni settori, alcuni strati o substrati culturali anche, e esplori, ti guardi attorno.
Speaker 1:Tutto parte dall'insicurezza, secondo me, che per me è un valore positivo hai affermato da qualche parte che per fare radio sono fondamentali cultura, credibilità e culo. Ecco cosa intendi con queste tre caratteristiche e secondo te si possono generalizzare anche, diciamo, al mondo del lavoro fuori dalla radio, oggi o no?
Speaker 3:cultura, credibilità. Il culo non va spiegato, si spiega da solo. La cultura è fondamentale, secondo me, per il tipo di approccio che si vuole avere con il mondo fuori, perché nel momento in cui si sta si cerca di, per esempio, anche in questo momento serve molta cultura per apprezzare il volume molto alto della musica in sottofondo, che io amo molto, perché anch'io nel mio, nel mio radio show ho il volume altissimo, e lì c'è una cultura e anche una ricerca. In America usano il termine knowledge, una conoscenza, e la cultura secondo me è fondamentale. Prima di qualsiasi forma di espressione, prima di esprimersi serve conoscere, quindi avere molto. Certo, il più cultura possibile. È infinito lo spazio della cultura, lo studio e tutto questo poi costruisce la credibilità. Per essere credibili in un certo settore bisogna necessariamente essere esperti di qualcosa, di qualche verticalità o di più verticalità insieme hai detto, tra l'altro, a proposito sempre della radio, che per te è un po autoterapia e un po libertà.
Speaker 1:In che modo?
Speaker 3:la radio, le mie ore di radio sono quelle che sono quelle in cui io riesco completamente a staccare dalla vita e volare. La concepisco così, per cui fa bene a me o quantomeno, ancora peggio, fa male a me quando non la faccio. Ancora peggio, fa male a me quando non la faccio. Farla mi fa stare bene e questo lo trovo terapeutico. Penso sia l'equivalente di chi ha qualsiasi tipo di passione e riesce a concretizzarla, a praticarla. Dalle passioni piccole a quelle magari un po più complesse, è quella che nel marketing chiamano la reason why, il motivo per cui mi sveglio la mattina. Quindi per me è terapeutico fare la radio, e poi, chiaramente diventa davvero eccezionale quando quel bene che io provo si trasforma anche nel bene che alcune persone percepiscono. Quindi, se stai bene, riesci a far stare bene le persone, win, win.
Speaker 1:Ma prospetticamente pensi che la radio sia un medium in terapia intensiva come la tv vecchio stampo, oppure credi che ci sia ancora spazio per questa modalità di comunicazione?
Speaker 3:stampo oppure credi che ci sia ancora spazio per questa modalità di comunicazione. La radio è il media più antico, ancora in vita, ancora combatte, è ancora in campo e, con tutta la difficoltà del periodo e della tecnologia, comunque la radio riesce ad essere liquida e a finire su tutte le piattaforme. Il fascino della radio però, la rende eterna. Mi rendo conto che per alcuni è considerata un po' un mezzo vintage. In alcuni casi lo è in realtà. Dipende sempre molto dall'approccio che ha chi guida, chi guida un programma, chi guida una radio, una direzione. Nel mio caso sono all'interno di un fascio di luce, di una grande visione che brilla e che si chiama Radio DJ durante il Say What Meet Students University Tour, hai incontrato un sacco di studenti in tante università italiane.
Speaker 1:Domandona, ma quali sono secondo te le principali preoccupazioni degli studenti universitari o comunque dei ragazzi in quella fascia di età, quindi generazione a fine?
Speaker 3:la risposta è facile alla tua domanda. Difficilissima la risposta alla domanda che mi sento fare puntualmente ogni volta ad ogni incontro universitario e che mi fa capire tante cose e alimenta il desiderio di continuare a girare per le scuole, perché mi rendo conto, a parte che mi sale una voglia di tornare all'università, che è incredibile. Ma poi io vado lì e cominciamo esplorando la loro curiosità legata ad anedd. Mi interpretano, ma non perché io lo sia, semplicemente perché loro ne hanno bisogno, come un life coach a cui chiedere come si fa? cioè la domanda che io mi sento puntualmente fare è come si fa? come si fa a trasformare la propria passione in professione? come si fa, dal loro punto di vista, a fare quello che faccio io? chiaramente molti cercano anche la scorciatoia.
Speaker 3:Viviamo nell'epoca delle grandi scorciatoie, in cui si cerca di fare tutto da 0 a 100, in pochissimo tempo, e chiaramente io in quel caso poi non conosco la risposta giusta perché non ho le basi, non ho gli studi. Anche qui servirebbe la cultura giusta necessaria per poter rispondere a domande di questo tipo, sempre che ci sia la risposta giusta e appunto perché non è che avere cultura poi ti fa diventare un dispenser di soluzioni no, però sai, nell'antica Grecia ci sono tutte le risposte.
Speaker 3:Quindi, sicuramente, studiando magari ancora un po meglio i miti greci, probabilmente con una risposta alla domanda come si fa? c'è chiaramente. Io poi in quei momenti assieme agli studenti cerco di elaborare insieme a loro delle risposte possibili. Ascolto tanto, cioè vedi, tu hai fatto la radio, fai un podcast, parli anch'io parlo tanto. Però poi in realtà ho capito che un elemento fondamentale per chi fa questo lavoro o quantomeno per me lo è è l'ascolto, cioè ascoltare le persone, gli studenti, gli artisti, gli attori, chiunque. Il programma che faccio in radio è un programma molto ascoltato, nel senso quantomeno del participio passato, cioè un programma che ascolta tanto, e poi speriamo anche che sia molto ascoltato in termini numerici. Però ci alleniamo ad ascoltare più che a parlare.
Speaker 1:A proposito di percorso professionale, durante il tuo ci sono stati momenti particolarmente sfidanti o incerti, tali per cui ti sei trovato a dover confrontarti con le tue emozioni e magari a doverle regolare in qualche modo contarti con le tue emozioni e magari a doverle regolare in qualche modo.
Speaker 3:Sbloccato il ricordo di una volta in cui avevo un dolore molto forte alla schiena. Ho ballato per tanti anni breakdance e quindi ho la schiena distrutta, e non solo la schiena e mi ricordo di uno, di una persona che aveva un dolore fortissimo e l'alternativa era illudere il dolore con medicinali o siringhe, oppure questo saggio, che probabilmente fu spedito dall'antica Grecia nella contemporaneità, mi disse su quel dolore mettici un muscolo, cioè vai in palestra, allenati, metti un muscolo sul dolore, copri il dolore con un muscolo. Metti un muscolo sul dolore, copri il dolore con un muscolo. Questo è un po' un atteggiamento che io poi da quel momento ho applicato e applico anche alla vita e quindi nei momenti di down cerco di avere un approccio muscolare che in termini pratici significa fare tanto faccio la radio, la tv, il programma del weekend, i social, la radio, la tv, il programma il weekend, i social.
Speaker 3:Ho tante attività che per me sono un po' la risposta muscolare ai costanti up and down, che ovviamente non significa fare finta che non ci siano, però significa tenersi la testa focalizzata su tanti punti e non soltanto su uno. In America esiste un'espressione che è tipo non mettere, non cucinare solo in una pentola. In un certo senso non c'è cucinare i due o più pentole. Loro sono molto abituati a diversificare. Invece abbiamo da sempre questa concezione del monolavoro monotutto, monogamia, monotutto. E invece mi piace molto quel tipo di mentalità in cui si diversifica le nostre emozioni più disturbanti di solito sono ansia, rabbia e tristezza.
Speaker 3:Tra queste con quale ti sei confrontato di più nella tua vita di ballo, cioè ballare, è una forma di meditazione incredibile, quindi difficilmente mi arrabbio. Se mi arrabbio, mi arrabbio dentro. L'ansia è inevitabile in tutti i mestieri. In questo lo è ancora di più perché ci sono tante prestazioni da avere, quindi ovviamente tante ansie, però insomma la gestisco ansia e rabbia. Qual era il terzo? la tristezza, la tristezza. La tristezza è brutta, è il buio, la tristezza è il buio. Penso però che comunque è inevitabile. Ho smesso di dribblare la tristezza sprofondando nello scrolling dei social, perché la trovo la tecnica più sbagliata per combatterla. Forse non la combattommeno la vivo. Prova a viverla quando c'è, e c'è inevitabile che ci sia. Probabilmente alla nascita dovrebbero darci il libretto delle istruzioni dell'essere umano e dirci che ogni tanto ricordati che sarai triste. E basta saperlo.
Speaker 1:E basta saperlo.
Speaker 3:Sei mai stato in terapia no, non sono mai stato in terapia. Ti dirò anche una cosa, un po' controtendenza, un po' un popular opinion. Ho vissuto per molto tempo lo scetticismo nei confronti della terapia perché anche lì mi mancava la cultura necessaria per capirla. Questa è la C fondamentale che dicevi tu prima cultura e credibilità. Questa è la cultura. Quando non ce l'hai, hai il pregiudizio, quando ce l'hai, non hai né giudizio né pregiudizio. Ho imparato conoscendo psicologi, psicoterapeuti, sessuologi, anche life coach, qual è quest'arte, questo studio. Anche filosofi, tra l'altro. Ultimamente un filosofo mi diceva che la tendenza questo si collega anche al discorso delle università la tendenza oggi, dopo l'over exposition che il mondo della psicologia ha avuto sui social e questa esasperazione della salute mentale nei post per fare like, ora sembra sparita, ora sembra che stiano tutti.
Speaker 3:Bene, se lo trovo pazzesco. Adesso si va dai filosofi a chiedere come fare. Ci si cercano risposte nella filosofia. I libri di filosofia e di sociologia stanno tornando ad essere molto venduti. Io stesso ho scritto un libro che uscirà a gennaio, con un filosofo che in pratica gioca proprio su questa, questo atteggiamento patetico che abbiamo noi esseri umani contemporanei. Cerchiamo sempre risposte. Prima c'era la chiesa, la fede, la religione, poi gli psicologi, psicoterapeuti, ora i filosofi, poi faremo il giro, andremo dai veterinari, dai salumieri. È anche la fine delle professionalità in un certo senso, per cui no, non sono mai stato in terapia, ma ho smesso di avere il pregiudizio.
Speaker 1:Michele Wadcapo, rosso voce di Radio DJ. Grazie per essere stato con noi e, ovviamente, buon tutto grazie a te, ciao possiamo intitolare questa sessione di esercizi Coltivare la gratitudine.
Speaker 1:Il primo si chiama proprio la ruota della gratitudine. Hai mai riflettuto su quanto sia potente la gratitudine? Non ci viene tanto spontanea, soprattutto non ci viene spontanea a rivolgerla a noi stessi. Allora, in mezzo alla frenesia quotidiana, fermarsi per riconoscere ciò per cui siamo grati può sembrare un lusso, ma è un'abitudine anche piccola, che in realtà può trasformare il nostro modo di vivere. Così, prendi un foglio e disegna un cerchio diviso in otto spicchi. Ogni sera scegli un momento della giornata per riempire uno spicchio con qualcosa che ti ha reso felice o grato. Può essere qualsiasi cosa il sorriso di un amico, il sapore del tuo caffè preferito o semplicemente il fatto di aver avuto un momento di tranquillità per te stesso, finalmente, non importa quanto piccolo o grande possa sembrare. Scrivilo Alla fine della settimana. Guarda la tua ruota completa e rifletti su quanto la tua vita sia arricchita da questi momenti. Mentre osservi la ruota, prova a chiederti quali emozioni emergono. Cosa mi fa sentire più grato? Approfondire questo processo ti aiuterà non solo a coltivare un atteggiamento positivo, ma anche a rafforzare la tua connessione con quello che davvero conta nella tua vita. Il secondo esercizio è la pratica della gratitudine quotidiana. Come abbiamo iniziato a spiegare, la gratitudine è un potente antidoto contro lo stress, l'ansia, la tristezza estrema Ogni sera. Quindi, in questo esercizio puoi scrivere tre cose per cui sei grato. Possono essere eventi della giornata, persone della tua vita o semplicemente cose che apprezzi, come un pasto delizioso o un tramonto spettacolare. Rifletti su come queste cose arricchiscono la tua vita e su come ti fanno sentire. Cerca di approfondire la tua riflessione chiedendoti cosa posso fare per mantenere o aumentare o amplificare queste cose piacevoli nella mia vita. Ecco, questo è un altro versante, simile, ma non identico, per praticare la gratitudine regolarmente, cosa che ti aiuta a sviluppare una prospettiva più positive, a goderti di più la vita, insegnandoti a spostare la tua attenzione su quello che conta davvero per te. Dopo una settimana, rileggi tutto quello che hai scritto e rifletti su eventuali correzioni di rotta. Vuoi un'altra versione? Eccoti il diario della gratitudine rivisitato. Ripassiamo.
Speaker 1:La gratitudine è uno strumento assolutamente potente che ti serve per riconoscere il valore delle esperienze e anche delle persone nella tua vita, ma spesso la pratichiamo o niente, o poco, o in modo superficiale. Allora, questo esercizio è un invito a ripensare il classico diario della gratitudine, così magari cambi un pochino esercizio e non mi dici che ti annoi in una forma più profonda e consapevole. Quindi, al solito partiamo dal fatto che ogni giorno ti scrivi le tre cose per cui sei grato, ma invece di fermarti a elencarle, ti dedichi a esplorare il loro impatto nella tua vita. Quindi ti puoi chiedere come questa singola cosa che ho scritto ha migliorato la mia giornata, cosa cambierebbe se non ci fosse stata questa cosa nella mia giornata E come posso in qualche modo restituire questo benessere al mondo. L'ho incamerato Grazie a questa cosa che è successa. Voglio anche rimetterlo in circolo all'interno del mondo, che vuol dire nel mio ambiente, in famiglia, in casa, al lavoro.
Speaker 1:Per rendere l'esercizio ancora più efficace, prova a integrare la gratitudine con la visualizzazione. Cioè, dopo aver scritto le tre cose, chiudi gli occhi e immagina di vivere quel momento di nuovo, percependo tutti i dettagli, i suoni, gli odori, le sensazioni. Ecco nota come il tuo stato d'animo cambia mentre rivivi mentalmente quei momenti. Poi, alla fine della settimana, rileggi i tuoi appunti e osserva come questa pratica ha modificato la tua percezione della realtà e il tuo umore generale. Col tempo, questo esercizio aiuterà a sviluppare una mentalità più resiliente. È il momento di parlare di intelligence generazionale con il responsabile di genteit, davide Burchiellaro. Ben ritrovato, davide.
Speaker 1:Ciao Alessandro, buongiorno, buongiorno a tutti ogni volta che nella storia, se non altro recente, qualcuno reclama un diritto piuttosto che un'identità e combatte per questo, si passa attraverso alcune fasi riconoscibili. La prima fase è una fase urlata, a volte anche violenta, come abbiamo visto molti decenni fa, a volte semplicemente glam o comunque dotata di alcune sfumature eccessive. Poi si passa attraverso una normalizzazione o culturalizzazione fino a quando non c'è più bisogno di parlare di quel diritto perché è acquisito. E in realtà in molti settori questa terza fase ottimale non si raggiunge. Poi però ci sono anche gli imprevisti, per esempio il trumpismo, cioè a un certo punto ti capita un presidente degli Stati Uniti che prende tutto ciò che è stato fatto da una tipologia di cultura che è quella che in maniera un po' dispregiativa viene definita woke, e istantaneamente viene buttato via tutto, cioè decenni di lotta per l'inclusione, per l'uguaglianza tra generi, tra gusti, eccetera, eccetera, eccetera, e poi tutto sembra essere spazzato via.
Speaker 1:E perché la cosa non sorprende più di tanto? Perché nella popolazione sicuramente americana, ma in parte anche mondiale, tutto quel modo di proclamare inclusione a tutti i costi, per esempio gli asterischi alla fine degli aggettivi o dei sostantivi, a una parte della popolazione aveva un po' stufato. E quindi siamo in questo momento di mezzo. Che ci dici?
Speaker 4:tutto quello che riguarda le famose, le cosiddette politiche dei, quindi diversity, equity, inclusion, che era stato, come dire, codificato in una specie di pacale. Quindi deve essere sviluppata in maniera naturale dalle persone. Quindi, il fatto di averla codificata forse l'ha distrutta, invece di mantenerne vivo in qualche modo l'intento positivo, l'ha resa qualcosa di antipatico e quindi adesso, che cosa succederà, secondo te a quell'insieme di diritti e di culture?
Speaker 1:sarà, come dire, dipendente dalla politica del momento? ci sarà un rimbalzo? ci sarà una normalizzazione differente?
Speaker 4:allora io credo che ci sarà una normalizzazione differente. Sicuramente nessuno c'è. Comunque è comunque diventato una forma di dovere tra virgolette sociale, di buona creanza, evitare un certo tipo di battute, un certo tipo di esagerazioni, anche negli uffici, eccetera, e quindi probabilmente si andrà verso una forma di apprendimento culturale, proprio nelle famiglie, di come si trattano le donne, di come si tratta, insomma, una cosa che abbiamo sempre più o meno perseguito. Quello che è in crisi è la sua parte, diciamo, come dire, obbligatoria, no, questa cosa, per cui Istituzionale sì.
Speaker 4:Istituzionale per cui tu a una battuta rischi di dover pagare. Ecco, questa cosa in Italia in modo particolare, particolare, come ben sai, non è assolutamente gradita, ma non è gradita in generale, anche negli Stati Uniti hai visto cosa è successo con Trump. Quindi, fondamentalmente, io credo che non sia in discussione l'odio o comunque la stigmatizzazione dell'odio o della diversità o l'intolleranza. È più in discussione un fattore culturale che probabilmente non vuole avere delle regole nette su queste cose, perché poi nelle famiglie si sa che c'è sempre il nonno fascista che ti dice una battuta sconveniente, poi c'è invece la persona più aperta che ti dice altre cose. Insomma, è abbastanza variegata, però non si entra così a piedi pari. In una dinamica del genere diventa molto difficile avereicamente corretto senza che ci sia una regolamentazione precisa e stringente sulla medesima cosa si era americano, se ricordiamo il libro famoso La chiusura della mente americana.
Speaker 4:Alan Bloom faceva questo studioso, questo professore, faceva il punto di cosa succedeva nelle società americane e vedeva che erano la culla del conformismo più totale. E forse quell'aspetto lì anche da molti punti di vista, anche dal punto di vista politico, è effettivamente un po' difficile da affrontare. Abbiamo visto come in questi mesi anche con atteggiamenti più politicamente corretti, però alla fine diventavano scorrettissimi nei confronti di alcune altre minoranze. C'è sempre un po' da fare al distinguo tra mentalità americana e mentalità italiana. Purtroppo noi siamo molto influenzati dalla cultura americana. Quindi è chiaro che facciamo nostre delle cose che magari invece non sarebbero nostre, perché probabilmente noi siamo abbastanza liberi di dire quello che ci pare. Poi comunque lo sono anche gli americani al loro modo. Però è chiaro che viene percepito come qualcosa di obbligatorio aderire a queste particolari cause.
Speaker 1:Diciamo così Davide Burchiellaro genteit. Cercateci anche su genteit. Se non ci trovate agilmente, lamentatevi scrivendogli. Grazie per essere stato con noi, Ciao.
Speaker 4:Certo, vi mettete in lista.
Speaker 1:La letteratura scientifica. In questa puntata, il tema è tecnologia e salute mentale. Chatbot e salute mentale. Chatbot generativi come ChatGPT possono fornire conforto emotivo e migliorare il benessere mentale degli utenti, soprattutto durante periodi di stress prolungato. Tuttavia, questi strumenti presentano limiti, come la mancanza di memoria e di profondità emotiva, che ne riducono l'efficacia in situazioni complesse. Tiktok e disinformazione sull'ADHD Una ricerca ha scoperto che il 92% dei contenuti è fuorviante. Questo evidenzia i rischi della disinformazione sui social media, soprattutto per condizioni complesse come l'ADHD. Migliorare la qualità dei contenuti potrebbe supportare meglio le persone che cercano aiuto online. Biofeedback in realtà virtuale Il biofeedback basato su VR non solo riduce depressione e ansia, ma offre un'esperienza terapeutica immersiva. Questo metodo potrebbe essere particolarmente utile per le persone che preferiscono approcci alternativi o che trovano difficoltà con terapie tradizionali. Futuro prossimo Siamo con Gianluca Riccio di Futuro prossimoit. Ciao, gianluca, ben ritrovato.
Speaker 2:Ciao Alessandro, ben trovato a tutti.
Speaker 1:Allora i grandi autori di fantascienza del ventesimo secolo, da Asimov in poi, ci davano un po' l'idea di prevedere il futuro, non si sa quale futuro, non si sa come, a volte con delle previsioni, diciamo, non particolarmente positive, a volte completamente distopiche. Ma forse non saremmo mai arrivati a prevedere che un giorno i politici, e quindi la realtà, in un modo o nell'altro, chiedesse aiuto proprio agli autori della fantascienza, cosa che invece è successa in UK.
Speaker 2:Vero fatto che un governo compili dei piani di emergenza con la consulenza degli scrittori. Forse non è la prima volta che accade, ma è la prima volta che accade in maniera così massiva. In che senso Il Regno Unito scommette su chi sa scrivere dei thriller fantascientifici? Il Ministero della Difesa ha interpellato, attraverso una sua consulente chiamata Emma Newman, una serie di scrittori che fanno parte di un'associazione che si chiama British Science Fiction Association, che riunisce gli scrittori di fantascienza, di immaginare crisi che nessun politico oserebbe ammettere in pubblico. Questa è interessante come posizione, perché attiene anche al rapporto che c'è tra la sfera di un governo e quella della comunicazione. Ti faccio un esempio Migliaia di veicoli autonomi bloccati sulle autostrade, con passeggeri intrappolati, senza aria condizionata e né acqua E senza poter uscire. Bellissimo, bellissimo, dipende dalla parte dello sportello da cui guardi. Perché succede questo?
Speaker 2:Questa è l'idea che mi sono fatto. Almeno I romanzieri, in effetti, sanno individuare dei punti di rottura sociali che sono invisibili anche ai modelli predittivi. Questo è un vantaggio ancora che abbiamo rispetto all'intelligenza artificiale. I dati dicono che è una cosa improbabile e un autore invece nota qual è l'impatto. Nota che spegnere, per esempio, tutti i pacemaker simultaneamente per un blackout elettromagnetico è un atto più letale di un missile di qualsiasi terrorismo.
Speaker 1:Certo, c'è da dire anche che nessuno avrebbe mai pensato che avere dei cerca persone in massa fosse così pericoloso, come invece la cronaca ci ha insegnato negli ultimi mesi. E c'è da dire che quello che tu dicevi sulla predittività è potentemente vero se si tiene conto del salto, come dire, semantico dato dall'intuizione, cioè fino a quando non arriveremo a una intelligenza artificiale, come dire generale. Le intelligenze artificiali di adesso hanno il loro limite proprio nel fatto che partono da dati noti, mentre gli artisti e i creativi partono da dati ignoti certo, partono da un fattore fondamentale, che spesso stiamo ignorando, che si chiama ispirazione.
Speaker 2:L'ispirazione trae dal proprio vissuto, trae dai dati appena letti, ma anche da casualità, da serendipità, un risultato, e molto spesso va oltre quello che noi possiamo immaginare. Nello specifico, 200 e passa. Scenari distopici sono nelle mani del governo inglese, adesso compresa una carestia globale nel 2070. Caus telefilm Spazio 1999, ti ricordi Che sembrava una roba?
Speaker 1:t'ho acceso il ricordo, penso che 26 anni fa mi viene una lacrima di tristezza. sì, sì, siamo con Gianluca Riccio. futuro prossimo Punto IT. grazie, grazie a te. Belle notizie. Titolo della puntata Progresso tecnologico e tutela sociale.
Speaker 1:Batterie al sodio potenziate. Un gruppo internazionale di ricercatori ha sviluppato un nuovo materiale che si chiama fosfato di vanadio di sodio per batterie agli ioni di sodio, aumentando la densità energetica del 15%. Questa svolta rende le batterie al sodio più competitive rispetto a quelle agli ioni di litio, aprendo prospettive di accumulo energetico più economico e più sostenibile. Il ritorno della lince iberica. Dopo decenni di sforzi conservazionistici, la popolazione di lince iberica è risalita da 62 esemplari nel 2002 a 2.000 individui tra adulti e giovani nel 2024. La specie, un tempo considerata criticamente minacciata, è stata declassata vulnerabile grazie al successo dei programmi di riproduzione e reintroduzione in Spagna e Portogallo. Accessibilità universale nell'Unione Europea. L'UE ha adottato la European Accessibility Act, che fissa requisiti comuni di accessibilità per prodotti e servizi e garantirà maggiore inclusività per circa 80 milioni di persone con disabilità. Questa legislazione storica contribuirà a rimuovere barriere nella vita quotidiana, dai bancomat ai servizi web, promuovendo pari opportunità in tutta l'Europa.