
Relief: il podcast.
Relief è il primo servizio di sollievo psicologico rapido dedicato alle emergenze emotive e al benessere quotidiano. Ha sede a Milano e funziona dal vivo in metropolitana (MM5, fermata Isola) e on line su www.reliefpsicologico.it.
Questo podcast racchiude storie di persone, consigli psicologici pratici e tecnici per affrontare meglio la vita di tutti i giorni, letteratura scientifica, consigli di lettura e buone notizie.
Conduce Alessandro Calderoni, psicologo e psicoterapeuta, ideatore del servizio, già voce a RMC e Virgin Radio.
Relief: il podcast.
#5-1 Trasformare il Dolore in Risata. Ospite: Giorgio Montanini
In questa puntata di "Relief", il podcast condotto dallo psicoterapeuta Alessandro Calderoni, l'ospite intervistato è Giorgio Montanini, noto attore, monologhista satirico e stand-up comedian. Durante l'intervista, Montanini discute di come affronta e gestisce le emozioni derivanti dalla sua comicità, soprattutto quando affronta temi complessi che suscitano reazioni contrastanti nel pubblico.
Gli esercizi della puntata sono orientati a migliorare il dialogo interiore e promuovere l'autostima attraverso la trasformazione dei pensieri negativi, il mantenimento di un diario delle vittorie quotidiane e la separazione del valore personale dalle proprie performance.
Con Davide Burchiellaro di Gente.it, il tema affrontato nello spazio Millennials riguarda il merito e la flessibilità nel mondo del lavoro, mentre con Gianluca Riccio si esplora la trasmissione transgenerazionale del trauma e l'importanza dello stile di vita prima di diventare genitore.
Le tre ricerche scientifiche menzionate riguardano:
1. L'aumento della cooperazione tra persone attraverso la bellezza della natura.
2. Il legame tra la connessione con la natura e la riduzione di depressione e ansia durante il lutto.
3. La sincronizzazione fisiologica tra i cuori di cani e dei loro proprietari durante le interazioni.
Le tre "belle notizie" trattano invece di:
1. L'innovazione nella chirurgia assistita da intelligenza artificiale con il modello "Fast glioma".
2. La significativa riduzione della deforestazione nell'Amazzonia brasiliana.
3. La costruzione della prima casa stampata in 3D in America Latina da un team universitario cileno, come innovazione sostenibile e a basso costo per soluzioni abitative.
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in collaborazione con genteit ben ritrovati a questa prima puntata della quinta stagione di relief, il podcast collegato al servizio di sollievo psicologico rapido che ha sede a Milano, in metropolitana fermata isola della linea 5, oppure online per tutti da wwwreliefpsicologicoit. Ebbene, il primo ospite di questa stagione sarà Giorgio Montanini, monologhista, attore satirico, stand-up, comedian. Durante l'intervista parleremo con lui di come può affrontare e gestire le emozioni che derivano dalla sua comicità, soprattutto quando affronta temi complessi che suscitano reazioni contrastanti nel pubblico interiore a promuovere l'autostima attraverso la trasformazione dei pensieri negativi, il mantenimento di un diario delle vittorie quotidiane e la separazione del valore personale dalle proprie performance. Da quest'anno inauguriamo la collaborazione con Genteit. Il suo responsabile, davide Burchiellaro, parlerà con noi ogni volta, ogni puntata, nella rubrica Millennials di scambi e confronti generazionali. In questa puntata il tema affrontato riguarda il merito e la flessibilità nel mondo del lavoro, mentre con Gianluca Riccio di FuturoProssimoit esploreremo la trasmissione transgenerazionale del trauma e l'importanza dello stile di vita prima di diventare genitore. E poi ci sono due rubriche fisse una dedicata alla ricerca scientifica.
Speaker 2:Questa settimana menzioneremo ricerche che riguardano l'aumento della cooperazione tra persone con la bellezza della natura, il legame tra la connessione con la natura e la riduzione di depressione e ansia, e la sincronizzazione fisiologica tra i cuori di cani e dei loro proprietari. Mentre ci sarà poi la consueta rubrica dedicata alle belle notizie, tre a ogni puntata. In questa parleremo di innovazione nella chirurgia assistita da intelligenza artificiale, significativa riduzione della deforestazione nell'Amazzonia brasiliana e costruzione della prima casa stampata in 3D in America Latina. Cominciamo Il caso. Ospite di Relief in questa settimana è Giorgio Montanini, attore monologhista, satirico, stand-up, comedian. Chi ne ha più, ne metta. Giorgio. Benvenuto e grazie per essere con noi.
Speaker 3:Salve, grazie a te e a voi di avermi invitato. Grazie mille.
Speaker 2:Senti la tua comicità. Come spesso capita con chi fa davvero satira, affronta a volte temi anche complessi. In questo caso, quando i temi sono forti e anche le reazioni sono forti, come gestisci le tue emozioni?
Speaker 3:Come gestisci le tue emozioni. Diciamo che proprio il mio obiettivo, quando faccio, io sono ben consapevole sto su un palco, per quanto possa sembrare naturale il mio approccio sto recitando, quindi il mio sconto emotivo lo pago in fase di scrittura, in fase di catarsi, ecco, quando scrivo, in quel momento sono particolarmente freddo sul palco da un punto di vista emotivo. È perché devi essere freddo, altrimenti subisci quelle che sono poi le reazioni del pubblico, perché non sempre il pubblico ride sguagliatamente, in maniera plebiscitaria. A volte succede che una parte ride e una parte no. C'è anche chi lo senti, che c'ha dei bugugli di sofferenza per quello che dice. Quindi non è che ti puoi lasciare trasportare dalle reazioni degli altri, anzi, in quel momento artisticamente c'è godo di aver creato quelle spaccature.
Speaker 2:A volte le reazioni forti ce le hanno anche, per così dire, i datori di lavoro. Ecco lì, in quel caso, di fronte a critiche o incomprensioni, le emozioni, come le gestisci?
Speaker 3:come le gestisci. Ma guarda, in quel caso, quando sono i datori di lavoro, se devo malauratamente parlarci io non so proprio adatto, perché dopo lì, a livello personale, in maniera emotiva, forse vado troppo sopra le righe, nel senso che quando devo difendere artisticamente un mio lavoro con un editore, che siaivo, che sia teatrale o altri, se devo difendere il mio lavoro io vado più alla sostanza che alla forma. Se la forma a volte è proprio per entrare in empatia con la gente, è importante, allora faccio parlare la mia gente e non parlo io, capito, perché sennò mi faccio cacciare prima del tempo. Capito, io già in televisione, ad esempio, sono durato sempre poco. Se parlo io, allora poi non durò per niente.
Speaker 3:Invece lì è giusto che ci sia un mediatore che possa in maniera fredda e si è stato certo che riesca riesca a portare le ragioni che ha l'artista e le faccia incontrare con le ragioni dell'editore. Perché l'errore che si fa spesso un artista che fa l'artista vuole fare tutto quello che dice lui, che pensa lui. In realtà, quando vai a scontrarti con un programma televisivo, qual è il problema? Che lì c'è una linea editoriale e la linea editoriale non si può piegare al 100% le volontà dell'artista, perché altrimenti la televisione diventa Rai Giorgio invece che Rai 1 o Rai 2, e quindi è giusto mediare, e questo è meglio che lo faccia l'agenzia, perché l'artista è un egocentrico, un narcisista problematico e spesso i direttori di rete sono presuntuosi e un po' permalosi, quindi capisci che il mix è esplosivo e allora lì un mediatore è fondamentale passiamo alle cose un pochino più personali.
Speaker 2:Se non erro, poco più di 10 anni fa hai vissuto un'esperienza di coma di 45 giorni a causa di una polmonite no, no un anno fa, no 10 un anno ah ok, ok, sorry quindi l'anno fa avevo letto 2013 invece la 2023. 2023 si spetta che riaggancio la domandina c. Un anno fa è vissuto un'esperienza di coma di 45 giorni per una polmonite. Ecco un'esperienza così intensa, grave, come modifica la percezione delle priorità?
Speaker 3:Allora io, quello che giustamente la gente considera un evento grave, che in assoluto lo è a livello clinico, medico, è grave, medico e grave. Io lo considero la più grande fortuna che ho avuto nella mia vita perché io sono riuscito a invertire una tendenza mia, sia emotiva che psicologica, che fisica, che era andava verso il baratro. Avevo preso una china molto pericolosa da un punto di vista psicofisico e quel quel quel, quel periodo di coma che magari molti hanno vissuto con parecchia apprezzione, io sono riuscito a tirarne fuori il meglio, cioè io l'ho vissuto come una seconda chance. Magari io non so uno che crede nei miracoli o poco mi interessa definirlo miracolo o casi della vita. So che mi è stata data una seconda chance e quindi io adesso sono veramente molto felice di poter gestire la mia vita come non riuscivo a fare negli ultimi anni. E le priorità, ti assicuro che mi sono reso conto di quanto sia più importante passare la serata in famiglia, parlare con mia figlia dei problemi che ha con gli amichetti a scuola, piuttosto che fare voli pindarici sull'arte o altri tipi di progetti.
Speaker 3:Capito Che a volte servono più ad identificare se stesso, cioè pensare in grande. A volte serve più a cercare di affermare se stessi piuttosto che realmente non serve per essere felici. Oscar Wilde dice che la felicità sta nella semplicità, la grandezza sta nella semplicità e non nelle mire da onnipotenti capito. Ecco, mi sono reso conto di non essere onnipototente. Io ero così presuntuoso di pensare di essere immortale. Invece non lo sono, per fortuna. Per fortuna forse anche parlavi di una brutta china parlavi di una brutta china.
Speaker 2:Anzi, forse ti riferivi a quel periodo che è arrivato dopo, il momento in cui hai rivelato di aver perso in poco tempo i tuoi genitori, il tuo fratello, il tuo miglior amico, e sei stato invaso dalle emozioni.
Speaker 3:Hai provato, a tenere insieme i pezzi e li hai tenuti insieme anche con sostanze un po' malde, esatto, in realtà non sono riuscito a gestire quelle emozioni perché davvero mi è successo tutto, uno di seguito all'altro ho perso una persona cara, all'anno era la prima volta che dovevo gestire certi tipi di sensazioni di emozioni. Il lutto è una cosa, secondo me, formativa, ma anche con la quale devi fare i conti, devi venirci a patti col dolore. E io stavo in un momento di massima carriera, cioè era proprio esplosa la mia carriera in televisione, eccetera. Non volevo perdermi in quel momento nella gestione del dolore. Ho fatto quello che più stupidamente si possa fare nella vita e cioè quello di cercare, anestetizzato, di annegarlo, di soffocarlo.
Speaker 3:Ma invece ho capito che lavoracile non riesci a mettere un tappo, lavoracile si allarga sempre di più e poi esplode tutto all'improvviso. Io penso che il problema della tossicodipendenza, proprio dell'uso delle sostanze, debba essere discusso con molta più serietàno, forte di riempire un vuoto che a volte chi ti sta vicino non riesce a intuire, tu stesso, magari per un'immaturità emotiva, non riesci a gestire. E quindi, come ho detto più volte, io penso che qualche abbraccio in più e ci sarebbero meno tossici in giro in effetti, le sostanze non nascono come problema, nascono come soluzione.
Speaker 3:Il problema è che poi diventano un problema esatto come dice Guttati, ma la risposta è sbagliata. La soluzione non è quella come te.
Speaker 3:Le sei lasciate alle spalle poi guarda che uno ci possa credere o no. Io appena ho aperto gli occhi in ospedale, rianimazione a roma, io non c'ero più nessun bisogno senza, ero completamente cambiato. Cioè no, io non so. Ma perché non sto a cattolico, non credo nel miracolo, sarebbe da parlare di miracoli. È come se avessi, mi fossi depurato completamente, non solo fisicamente, ma proprio a livello di incrostazioni emotive, come se fosse passato qualcosa che mi avesse, che mi ha ripulito, capito di tutto quello che si era sedimentato tabula rasa è come aver fatto tabula rasa, insomma esatto, io ho fatto tabula rasa, io sono tornato esattamente a quello di dieci anni fa, cioè mi sento di essere tornato a livello proprio di poi.
Speaker 3:La felicità io credo anche poco alla felicità, ma a livello di serenità, cioè, la felicità io penso che sia fatta proprio dei brandelli quotidiani che dovremmo cercare di grufolare come maiale e che durano un istante. La felicità è quotidiana e però è fatta da istanti. La felicità assoluta non esiste. Forse esiste per quelli che io dico sempre gli stupidi. Uno stupido può essere felice sempre, ma quello che una persona dovrebbe ricercare è la serenità, è una pace interiore che io non avevo più da diversi anni e adesso l'ho ritrovato in maniera naturale, non è forzata, è proprio l'attento e quindi devo ringraziare il coma perché è nato tutto da lì il coma perché è nato tutto da lì.
Speaker 2:Quali consigli daresti a chi cerca di utilizzare l'umorismo magari come strumento per affrontare e regolare le proprie emozioni?
Speaker 3:ma guarda, l'unica cosa che posso, visto che si parla un po' del mio mestiere, ma è che la comicità di sicuro non è terapeutica come forma, come azione diretta, ma diciamo che poi è un effetto secondario Per me. Uno non è che dovrebbe fare la comicità per risolvere i propri problemi, ma se uno si prende meno sul serio, riesce a mettersi in gioco, riesce a guardarsi davanti allo specchio e prendersi in giro. Che è fondamentale non prendersi sul serio. La gente sta male perché si via troppo sul serio. Gli crollano intorno le colonne portanti la propria vita perché erano bastate su delle parafitte invece che su delle fondamenta più solide. Su delle fondamenta più più solide ci si apprende troppo sul serio. Se ci si apprende meno sul serio forse si riesce a ridere anche di tante cose delle quali proprio la società stessa ti dice che non devi dire. E quindi magari se uno vuole fare il comico non lo deve fare per curarsi i problemi. Forse è meglio che va in terapia, ma come effetto secondario di sicuro si sta un po' meglio un'ultima cosa.
Speaker 2:Le nostre emozioni più sfidanti sono rabbia, ansia e tristezza. Tra queste, quella è stata quella più difficile per te nella tua vita da tener a bada allora io l'ansia a parte gli ultimi mesi prima del coma, non sapevo neanche cosa fosse.
Speaker 3:Io non ho mai sentito l'ansia come Io. Credo che avevo avuto problemi seri con la rabbia sorta di guerra col mondo. Io sono stato in guerra col mondo per anni, ma col mondo del lavoro, col mondo degli amici, col mondo familiare. Io non parlavo più con la mia famiglia. Arrivato, non avevo più rapporti con nessuno, tranne che con mia moglie e mia figlia. Con loro riuscivo a stare in una certa armonia, ma neanche tanto, però con il resto avevo chiuso ogni rapporto. Io ho avuto problemi di gestione dei rapporti interpersonali perché creavo sempre un conflitto, un conflitto che forse era con me stesso.
Speaker 2:E anche questo post coma è rientrato?
Speaker 3:Quasi da libro cuore. Devo dire che è anche merito di chi mai di ringraziare la gente che mi è messa intorno. Una cosa che ho imparato è chiedere scusa. Io, da buon ex tossico, devo dire che fare ammenda di tutti gli errori che si sono fatti e non pensare di essere giustificati perché in quel momento stavi male, è molto importante. Male per interessi propri, per motivi propri, la gente non è che deve stare alle comodità del momento della persona e quindi chiedere scusa è fondamentale.
Speaker 2:Senti, poiché non possiamo augurarci di avere un coma all'anno. Come la stabilizziamo, questa salute ripresa?
Speaker 3:Guarda, io posso pensare a questo. Io ho perso 50 kg in un anno, un anno e mezzo quasi, perché faccio attività fisica sei volte a settimana. Ho scritto un nuovo spettacolo, sto per girare due film. Io personalmente sono una persona felice, adesso, cioè serena, sto bene. Poi, se uno è così imbecille da fare lo stesso errore la seconda volta, beh, allora forse è meglio che mora o direttamente vado in coma e non mi sveglio più. Quindi penso che proprio non succederà più Questo. Sapevo come stabilizzarlo e non ho la risposta. Penso che sarà impossibile che possa ritornare a fare gli errori di prima. L'ho pagato a un prezzo discreto. Adesso ho una seconda chance che mi sto godendo, e non ho né la presunzione che non succederà più né di che ci sta una ricetta. Io sto bene e se sto bene, penso che vada bene così in bocca al lupo a te.
Speaker 2:Allora, grazie a Giorgio Montanini per essere stato con noi. Ciao alla prossima grazie, ciao.
Speaker 2:Trucchi del mestiere. Il titolo di questa puntata di esercizi potrebbe essere Cambiare il dialogo interiore. Il primo esercizio si intitola Trasforma i pensieri negativi. Ti sei mai accorto di quanto sia facile criticarci? Una volta lo facciamo quasi senza rendercene conto, con frasi magari che suonano come non sono capace o ho fatto un disastro. Ecco, questo esercizio è un'opportunità per riscrivere quel dialogo interiore e renderlo il tuo migliore alleato. Ogni giorno dedica del tempo a identificare tre pensieri negativi che ti sono passati per la mente, non importa quanto possano sembrarti banali o abituali. Scrivili su un foglio o sul tuo telefono senza giudicarti. Poi, uno alla volta, prova a trasformarli. Per esempio, non sono capace, può diventare, sto imparando e migliorando con ogni esperienza. Una volta riscritte, ripeti queste affermazioni positive ad altra voce. Fallo al mattino per iniziare la giornata con energia e di nuovo la sera per chiudere la giornata con un po' di gratitudine. Se vuoi, immaginati in situazioni future in cui queste frasi potrebbero darti forza. Aggiungi dettagli visivi o emozioni. Come ti sentiresti, per esempio, sapendo di poter affrontare una sfida con questa nuova prospettiva? Noterai che, con il tempo, queste nuove abitudini mentali diventeranno sempre più naturali, aiutandoti a vedere te stesso sotto una luce più positiva e incoraggiante. Inoltre, mantieni il diario di questi pensieri modificati per una settimana, perché, rileggendolo, potrai osservare il tuo cambiamento e renderti conto dei progressi fatti. Il secondo esercizio possiamo intitolarlo il diario delle vittorie. Spesso tendiamo a sottovalutare i nostri successi, focalizzandoci invece su quello che non funziona. Questo esercizio è un invito a ribaltare questa prospettiva. Ogni sera, prenditi un pochino di tempo per scrivere una cosa grande o piccola che hai fatto bene durante la giornata Magari hai gestito con calma una situazione stressante al lavoro, o hai trovato tempo per una passeggiata, o hai finalmente completato una piccola attività che stavi procrastinando. Non fermarti solo al fatto in sé. Descrivi anche come ti sei sentito e perché quella vittoria, per quanto modesta magari, è stata importante per te. Puoi anche aggiungere un dettaglio visivo, come un disegno o un simbolo che rappresenti quella vittoria. Alla fine della settimana, rileggi il tuo diario. Noterai quante cose positive hai realizzato anche nei giorni più difficili. Questo esercizio non solo rafforza la tua autostima, ma ti aiuta a sviluppare anche una consapevolezza più profonda delle tue capacità E anche del tuo valore, se ci pensi, perché ti fornisce una base solida su cui costruire ulteriore fiducia in te stesso.
Speaker 2:L'esercizio numero 3 parte da qui. Ti sei mai capitato di sentirti abbattuto dopo un errore o un fallimento? Beh, insomma, chi no, alzi la mano chi è riuscito a non sentirsi abbattuto durante un fallimento o dopo un medesimo fallimento. Ecco, questo piccolo esercizio ti offre uno strumento per mantenere alta la tua autostima anche quando le cose non vanno, diciamo, come previsto. Quando ti trovi in una situazione difficile, prova a formulare una frase seguendo questo schema, anche se e qui infili l'evento negativo, tuttavia, e qui infili una frase positiva sul tuo valore. Per esempio, anche se ho toppato completamente la presentazione, tuttavia, resto una persona di valore, capace di imparare e di migliorare. Ripetiti questa frase ogni volta che senti il peso dell'errore o della critica in questione. Grazie a tutti. Col tempo, questa pratica diventerà un'abitudine che ti sosterrà anche nei momenti più complessi E ritroviamo con grande piacere questo spazio dedicato all'intelligence generazionale e naturalmente, a cura di Davide Burchiellaro, che ritroviamo con grandissimo piacere. Davide ciao e ben ritrovato.
Speaker 4:Ciao, alessandro, ben ritrovato a te e a chi ci ascolta, tu però, quest'anno compari in veste di responsabile di genteit.
Speaker 2:Ma cosa c'entra un classico per famiglie con l'intelligence generazionale?
Speaker 4:Beh, direi molto, perché le famiglie sono il centro nel quale si sviluppano le generazioni. Per di più i familiari sono dei giornali che si sono evoluti, anche se a noi non sembra. Però i familiari oggi sono letti da persone che comunque sanno cos'è anche il web, e quindi c'è comunque un legame.
Speaker 2:Bene, l'argomento di oggi è il merito giusto per occuparci del nostro rapporto tra mondo e generazioni, il merito nel mondo del lavoro, perché prima lo smart working era una conquista, poi è diventata una sorta di obbligo, poi è diventata una specie di normalità. Adesso, se vuoi essere flessibile nella tua condotta lavorativa, nell'ambito della tua vita a quanto pare te lo devi meritare.
Speaker 4:Spiegaci un po' Sì, allora c'è una società di consulenza americana, la Corriferri, che ha visto l'emergere di una nuova gerarchia ibrida nel mondo del lavoro. Significa che i talenti più promettenti sono quelli che possono a casa o essere più flessibilizzato. Deve sudarsela? Sì, in qualche modo. Sì, l'intento è quello di favorire, secondo loro, naturalmente secondo alcune aziende americane, di favorire lo sviluppo della parte più creativa del lavoro, della parte più rilassata, se vuoi, senza che a incidere vi siano delle relazioni tossiche, come spesso si sviluppano nel lavoro certo che se per favorire questa modalità morbida e creativa aumenti il grado di competitività piuttosto che il grado di prestazionalismo, potresti sortire anche l'effetto contrario.
Speaker 2:Insomma, se ti devo dimostrare che sono meritevole di starmene a casa, magari viene fuori un nuovo tipo di competizione molto.
Speaker 4:Le aziende americane, che si fondano su questo, fondamentalmente si fondano sulla competizione. La vedono forse in maniera un po' meno drammatica rispetto a noi, però è così. Sicuramente aumenta la competizione. È uno dei tanti modi per aumentare la competizione, ma che secondo loro farà uscire il meglio.
Speaker 2:E in Europa E in Italia.
Speaker 4:No, in Italia, secondo me, questo è ancora un tabù E in Italia, più che si ritengono comunque che hanno una competenza e si ritengono particolarmente competenti, fanno un po' i chiusi, come si diceva una volta. Quindi, se gli offri un lavoro a 20-30 km di distanza, non vanno. Ed è abbastanza singolare come fenomeno, anche se avviene molto spesso, e ci sono casi che io ho potuto in qualche modo vedere e studiare, che raccontano proprio di persone che vanno a fare i colloqui dicendo ma io non so se verrò perché siete lontani, ditemi voi che cosa mi offrite in più? e quindi a quel punto mettono subito in gioco una possibilità di flessibilità che li potrebbe aiutare, insomma, sostanzialmente a decidere di avere, di accettare un lavoro piuttosto che non accettarlo.
Speaker 2:In Italia. Secondo te, quale potrebbe essere un criterio di merito che potrebbe andare un po' a stuzzicare il lavoratore nostrano?
Speaker 4:Secondo me sicuramente un criterio di merito può essere quello di dare la possibilità di vivere degli spazi autonomi, cioè molta voglia di autonomia, soprattutto nella generazione Z che è entrata ormai in maniera forte all'interno del mercato del lavoro. Ma si pongono delle barriere, si pongono delle forme di contenimento.
Speaker 2:Esatto. Comunque non si vuole lasciare o sacrificare troppo. E quindi capito questo o si lavora, come si sta facendo, su delle offerte aziendali di welfare o di attività creative, oppure diventa difficile. Davide Burchiellaro, abbiamo parlato in questa puntata di merito e di flessibilità del lavoro. In ogni puntata un tema di intelligence generazionale.
Speaker 4:Grazie per essere stato con noi anche oggi, grazie a voi La letteratura scientifica.
Speaker 2:in questa puntata il tema è il potere della natura, la bellezza della natura e la cooperazione. Uno studio ha dimostrato che immagini di paesaggi naturali aumentano la cooperazione tra le persone. La ricerca sottolinea come la bellezza visiva possa fungere da leva per motivare comportamenti proambientali. Questo suggerisce che includere immagini di natura in campagne di sensibilizzazione potrebbe migliorare l'impegno collettivo verso la sostenibilità. La connessione con la natura durante il lutto Sentirsi connessi alla natura è stato associato a livelli più bassi di depressione e ansia tra le persone che affrontano lutti, in particolare in seguito alla perdita di persone care durante la pandemia di Covid-19. Questo legame sembra fornire supporto emotivo, migliorando il benessere generale. Relazioni tra cuore umano e cani. Durante le interazioni, i cuori di cani e proprietari si sincronizzano, mostrando una connessione fisiologica unica. Questo fenomeno non solo riflette empatia, ma rafforza anche i legami profondi tra specie diverse, suggerendo che tali interazioni possano avere benefici per la salute mentale.
Speaker 2:Futuro prossimo. Diamo il benvenuto a Gianluca Riccio di FuturoProssimoit. Ciao Gianluca, ciao caro ciao Alessandro e ciao a tutti. La psiche venga assegnato profondamente anche il corpo, tanto che le tracce di questo trauma vengono trasmesse anche geneticamente alla prole. Già dai tempi dell'olocausto si era ipotizzato che ci potesse essere. In base agli studi longitudinali sui figli e anche sui nipoti dei protagonisti, diciamo, di quelle nefandezze ci potesse essere una trasmissione, come si dice, transgenerazionale del trauma. E oggi sappiamo che questa cosa è non solo vera, ma anche consistente in che senso.
Speaker 1:Lo studio è uno studio finlandese che immediatamente, come in una sorta di legge del contrapasso, ci fa capire che davvero i figli sono in qualche modo vittima di ciò che fanno i genitori. A partire dallo stesso nome del ricercatore, dal dottore che ha gestito questo studio per l'università di Turku, in Finlandia il dottore si chiama Getro Tulari e devo fare i miei complimenti ai genitori per tra i 30 e i 40 anni, concentrandosi su due tipi specifici di marcatori epigenetici, senza entrare troppo nei dettagli, questi marcatori sono un po' degli interruttori molecolari che modificano l'attività dei geni senza alterare il DNA. Che cosa è successo? Hanno valutato l'impatto dello stress infantile e hanno categorizzato poi dopo i pazienti in due gruppi quelli a basso stress e ad alto stress, e le persone che avevano genitori molto stressati e quindi molto evidentemente stressogeni, non solo sul piano diciamo, relazionale, ma forse anche su quello genetico, avevano fattori di stress molto più alti. È una piccola molecola, quella individuata, dal grande significato.
Speaker 2:L'epigenetica, d'altronde, è una disciplina molto recente che studia proprio quali sono le variabili che possono farci metilare diversamente, cioè che ci possono far accendere caratteristiche genetiche già presenti. Magari tu hai una predisposizione, ma vivi in un determinato modo e quei geni specifici o quegli aspetti specifici non si accendono mai. Invece, in base a come vivi, o piuttosto che in base all'ambiente che frequenti, all'alimentazione, allo stile di vita e così via, ti si accendono quelle caratteristiche. Molto interessante capire se che, se è pur vero che non è tutto scritto nei nostri geni, però molta parte apparentemente sì decisamente è quello che davvero dovremo capire in questo momento.
Speaker 1:dopo aver capito che l'eredità attraverso i geni è uno degli elementi cruciali della biologia, dobbiamo capire se abbiamo un quadro completo e se impareremo in qualche modo a capire come si scrivono diversamente questi geni, non per forza con le modifiche genetiche, ma con le modifiche magari comportamentali no-transcript, cioè come hai vissuto prima di diventare genitore dobbiamo retrodatare, mi sa.
Speaker 2:Sì, concordo giallo cariccio futuro prossimo punto it grazie grazie a teizie. Tema della puntata. Innovazione medica e sostenibilità ambientale. Chirurgia assistita da intelligenza artificiale. Un nuovo modello di intelligenza artificiale chiamato Fast Glioma, è in grado di individuare in soli 10 secondi eventuali residui di tumore cerebrale durante un'operazione, con un'accuratezza di circa il 92%, superando di gran lunga i metodi tradizionali. Questo avanzamento promette interventi neurochirurgici più efficaci e più sicuri. Foresta amazonica in ripresa. La deforestazione nell'Amazonia brasiliana è calata di oltre 30% nell'ultimo anno, toccando il livello più basso degli ultimi nove anni. Questo drastico calo, frutto di politiche ambientali più rigorose, è un segnale incoraggiante per la salvaguardia del clima e della biodiversità globale. Edilizia innovativa in Cile. Un team universitario cileno ha costruito la prima casa stampata in 3D dell'America Latina, la cosiddetta Casa Semilla, di 30 metri quadrati, è stata realizzata sovrapponendo strati di cemento in sole 24 ore di stampa e assemblata in due giorni. Questo progetto dimostrativo apre la strada a soluzioni abitative rapide, sostenibili e a basso costo.
Speaker 1:Era Relief il podcast.
Speaker 2:Relief è il primo servizio di sostenibili e a basso costo.