
Relief: il podcast.
Relief è il primo servizio di sollievo psicologico rapido dedicato alle emergenze emotive e al benessere quotidiano. Ha sede a Milano e funziona dal vivo in metropolitana (MM5, fermata Isola) e on line su www.reliefpsicologico.it.
Questo podcast racchiude storie di persone, consigli psicologici pratici e tecnici per affrontare meglio la vita di tutti i giorni, letteratura scientifica, consigli di lettura e buone notizie.
Conduce Alessandro Calderoni, psicologo e psicoterapeuta, ideatore del servizio, già voce a RMC e Virgin Radio.
Relief: il podcast.
#4-14 Dal sex work alla difesa degli animali - Ospite: Maria Sofia Federico
Cosa succede quando una tiktoker ad alta visibilità si trasforma in sex worker di successo e in attivista pro animali? O viceversa, da attivista a sex worker a tiktoker... In questo episodio Alessandro Calderoni intervista Maria Sofia Federico, che ci svela il suo percorso da OnlyFans all'Accademia di Rocco Siffredi in Ungheria. Maria Sofia ci parla apertamente di come il mondo della pornografia abbia modellato la sua crescita personale e professionale, e di come utilizzi i suoi guadagni per sostenere cause animaliste.
I trucchi del mestiere di questa puntata sono:
· Il Comitato: Identificare e nominare almeno quattro parti di sé e moderare una riunione interna tra queste parti per ascoltare e comprendere le loro esigenze.
· Ciò che Conta di Più: fare un elenco delle tre esperienze di punta nella vita e identificare i valori che rappresentano.
· Porta con te il Dolore: scrivere un pensiero doloroso ricorrente, le azioni che esso induce, e poi elencare tre azioni alternative guidate dai propri valori piuttosto che dal pensiero doloroso.
Con Davide Burchiellaro, founder di Themillennial.it , si discute di creatività nel contesto dell'intelligenza artificiale e della personale creazione di dataset che riflettano le proprie passioni e inclinazioni.
Con Gianluca Riccio, autore di Futuroprossimo.it, parliamo dell'apertura delle Netflix House, complessi di intrattenimento basati sulle serie TV di Netflix, con esperienze immersive nei mondi delle serie.
Le ricerche scientifiche citate in questa puntata trattano i seguenti temi:
· Fattori di rischio della pornografia individuati dall’intelligenza artificiale.
· Scoperta una nuova funzione dell'ammiccamento per la vista.
· Legame tra prese in giro, basso status sociale e obesità infantile
Grazie per l'ascolto. Seguici sul nostro sito, su Facebook o Instagram.
il podcast psicologia pratica e gestione delle emozioni con i trucchi, le interviste e i racconti di alessandro calderoni ben ritrovati in questa puntata di relief, il podcast collegato al servizio di sollievo psicologico rapido che ha sede fisicamente a milano, in metropolitana, linea lilla, fermata is, oppure online per tutti su wwwreliefitaliait. L'ospite di questa puntata è particolare si chiama Maria Sofia Federico. È molto nota come tiktoker, ma ci parlerà della sua esperienza come sex worker e anche come attivista animalista. Il suo profilo OnlyFans fa faville e l'esperienza nell'Accademia di Rocco Siffredi, dice, mi ha fatto molto crescere. I trucchi del mestiere di questa puntata sono il comitato, ciò che conta di più e porta con te il dolore. I nostri trucchi del mestiere sono tecniche o psicotecniche con cui puoi giocare ed esercitarti per meglio regolare le tue emozioni e ampliare il tuo margine di benessere nella vita quotidiana.
Speaker 2:Ospiti fissi. Con Davide Burchiellaro, fondatore di TheMillennialit, discutiamo di creatività nel contesto dell'intelligenza artificiale e della personale, creazione di dataset che riflettano le nostre passioni, le nostre inclinazioni. Invece, con Gianluca Riccio, autore di FuturoProssimoit, parliamo dell'apertura delle Netflix House complessi di intrattenimento pornografia individuati dall'intelligenza artificiale. Scoperta una nuova funzione dell'ammicamento per la vista, legame tra prese in giro, basso status sociale e obesità infantile. Cominciamo Il caso. In questa puntata di Relief noi ospitiamo Maria Sofia Federico. Intanto, benvenuta, maria Sofia.
Speaker 3:Grazie per avermi invitata.
Speaker 2:Di te sappiamo sostanzialmente tutto e il contrario di tutto. Sei un attivista, sei iper presente sui social, sei una ragazza che, pur giovanissima, ha destato scandalo sia per le riflessioni sul mondo della sessualità sia per il lavoro stesso, essendo tu una sex worker col tuo profilo OnlyFans e anche avendo avuto questa, diciamo, bordata di cronaca, che ti ha un po' a volte assalito, quando hai dichiarato che, appena diciottenne, saresti andata un po' nell'Accademia Pornografica di Rocco Siffredi in Ungheria. Poi, a proposito, come è andata con Siffredi?
Speaker 3:È stata un'esperienza molto piacevole, dico la verità. Mi sono trovata molto bene con le mie compagne e ho avuto modo di fare dell'esperienza che poi mi è servita, professionalmente parlando.
Speaker 2:Perché è un'accademia dove si impara a fare porno.
Speaker 3:Sì, esattamente. Quindi si potrebbe dire che quello che ho visto sul set, l'organizzazione, il modo di girare, insomma tutte le nozioni che ho appreso poi mi sono servite anche per saper gestire bene il mio disess porno.
Speaker 2:Perché tu sei partita da OnlyFans? Come ti è venuta intanto, e a che età, l'idea di fare del sesso un lavoro?
Speaker 3:In realtà io l'ho sempre trovata una cosa normalissima e adatta alla mia persona, avendo una natura esibizionista da più o meno quando ho memoria. Quindi immaginavo che rendere una professione una lotta sociale visto che adesso c'è ancora tanto lavoro da fare per abbattere la stigmatizzazione sul sex work, su TaxWork potesse essere una splendida idea, anche perché poi, vista la mia condizione social, io sapevo che, una volta aperto OnlyFans, immaginavo di guadagnare un sacco di soldi, e questi soldi mi aiutano a supportare cause in cui credo, come per esempio i rifugi per animali non umani quanto guadagni Don Lefans più o meno eh, parecchio, ma di non specificare la cifra precisa e con questi soldi, al di là delle cause di cui parlavi, che fai?
Speaker 3:non li uso per niente, li tengo solo per pagare le tasse. Basta. Sono una persona spendacciona, anzi, limito sempre i miei acquisti perché non voglio essere parte del sistema consumistico attuale. Cerco di essere il più minimalista possibile. Peraltro il tuo corpo diventa un oggetto di consumo, semplicemente. Qui cambia la materia. Una cameriera vendere la propria prestazione andando da un tavolo all'altro per fare schiare oppure portare i piatti. Io invece vendo il mio consenso, quindi è normale, non c'è nulla di straordinario.
Speaker 2:Vivi da sola.
Speaker 3:No, vivo con i miei genitori.
Speaker 2:Avevamo letto, quando pensavi di andare per l'appunto da Siffredi, che papà non era molto contento. Si sono un po' abituati all'idea oppure c'è ancora conflitto su questo tema?
Speaker 3:No, affatto non si sono abituati e credo non si abitueranno mai. Ma a me non importa.
Speaker 2:Litigate, oppure c'è un clima di silenzio in casa, o te ne freghi.
Speaker 3:Noi litighiamo.
Speaker 2:E perché non ti schiodi e non vai a vivere da sola?
Speaker 3:Perché non ne ho voglia. Preferisco sempre, perché sono una persona che è molto attenta a tutte le tue decisioni e quindi si fa molto spesso i conti in tasca. Preferisco litigare, preferisco vivere in un ambiente non proprio stimolante anche perché poi sto tutto il giorno nella mia camera a scrivere video, quindi non ci interagisco più di tanto con i miei genitori invece che, per esempio, andare a vivere da sola e spendere un sacco di soldi di assiccio che invece potrei donare a un rifugio. Lo trovo folle.
Speaker 2:Che cosa piace di te, il fatto che tu abbia questa modalità eufemisticamente estroversa, oppure c'è qualcosa di particolare che secondo te passa e piace?
Speaker 3:Sicuramente la mia dualità, perché le persone credo non abbiano ancora capito e dal motivo per cui si continua a lottare su questo fronte, che una ragazza che ha degli interessi e che vuole portarli avanti, intellettualmente parlando, può anche avere una sessualità attiva, una sessualità vivace che viene ostentata tramite una professione, visto che attorno alla figura della porno star e di chi lavora con il testo in generale c'è questo alone negativo di stupidità che, se fai questo lavoro, vorrà dire che non sei in grado di fare nient'altro.
Speaker 2:Da OnlyFans sei passata quindi alla pornografia.
Speaker 3:In veste di attrice, autrice regemente un discorso che va a sminuire tutti gli stereotipi sul sex work e che è registrato in voice over e che è sovrammontato delle scene di sesso. Quindi io ho tanti altri progetti simili, che però prendono altre sfere, come per esempio quelle dell'emotività, che secondo me è molto, molto ben esplicitato dal sesso, perché il sesso è una dimensione bella proprio perché tocca vari aspetti dell'essere umano, e quindi si potrebbe dire che sono un po' un'autrice.
Speaker 2:Hai toccato un tema che a noi interessa moltissimo, perché il nostro tema principale è quello delle emozioni. Come si coniuga il mondo della pornografia con il mondo delle emozioni, secondo te? Perché per molti potrebbero essere i poli di una dicotomia.
Speaker 3:No, è difficile che nell'ambito pornografico si vedano espresse emozioni dipende dal tipo di porno che fai, perché, per esempio, ci sono delle produzioni come quelle di Erika Lass, dove c'è mostrata una realtà differente rispetto al porno più commerciale, in cui l'emozione principale è l'eccitazione, anche magari la si potrebbe dire teatralità. Però c'è anche altro che non è più vuoto. Mi piacerebbe mostrare tutto quello che il sesso può raccontare di una persona o più persone.
Speaker 2:Ti definiresti una ragazza felice.
Speaker 3:No, assolutamente no.
Speaker 2:Nel tuo personale rapporto con le emozioni. Hai più problemi a gestire la tristezza, l'ansia o la rabbia.
Speaker 3:Non provo ansia, non provo rabbia, ma provo tanta tristezza.
Speaker 2:E questa è una cosa di cui ti sei accorta quando Fin da subito.
Speaker 3:Fin da subito che ho preso coscienza in realtà del mondo.
Speaker 2:Dieci anni, tredici anni, quindici anni.
Speaker 3:Sì dieci.
Speaker 3:E a cosa la accompagni, questa tristezza. Che pensieri ti arrivano, sono pensieri di tristezza su di te. È pieno di oppressioni, come dire non cercare di combatterle? io non ce la faccio a estragnarmi, non ce la faccio a vivere nel mio jardinetto felice, non ce la faccio a vivere nel mio giardinetto felice e coltivarmelo come se fosse l'unica cosa che esiste nell'universo, e quindi sono proprio un po' condannata a dovermi sempre sdodicare per le altre persone. Però è giusto. Non sceglierei di vivere diversamente perché quello mi farebbe sentire insensata. Sceglierei di vivere diversamente perché quello mi farebbe sentire insensata.
Speaker 2:E ci sono dei modi più o meno funzionali, al di là della pornografia, che utilizzi per tenere a bada le tue emozioni.
Speaker 3:Trovare i videogiochi è l'unica cosa che mi calma e mi fa sentire un po' meno messa. Mettiamola così.
Speaker 2:Ti senti sola, molto Ti senti sola perché non ci sono persone, o anche perché in mezzo alle persone ti ci senti lo stesso.
Speaker 3:Mi sento sola perché io odio non stare con le persone. Ma quando sto con le persone comunque sto male. Quindi ho insoddisfazione generale.
Speaker 2:Come potremmo spiegarlo? questo sto male. Ti senti differente, Ti senti che ti interessa una cosa diversa. Ti senti superiore, inferiore.
Speaker 3:Insoddisfatta, proprio non stimolata. non trovo proprio quasi significato nell'interagire con gli altri, ma non perché non mi interessi, è che è da tanto tempo che non esco con una persona solo per il gusto di uscirci. Se sto con qualcuno è sempre perché ho uno scopo secondario, e questo non vuol dire che non voglia bene agli altri. Io infatico che quando mi vedo con qualcuno non lavoro con qualcuno Dietro.
Speaker 2:ci deve sempre essere una motivazione lavorativa, un'utilità, sì, esatto e l'amore insomma, un po' deludente anche quello nel senso che abbiamo preso dei pali in faccia o nel senso che in generale non ti fidi molto no, ho tanti pali in faccia.
Speaker 3:Io mi innamoro sempre, però, anche con le persone di cui sono innamorata. Se non c'è una, una scusa lavorativa dietro, io non mi smuovo, perché non ho intenzione di perdere tempo.
Speaker 2:Hai mai pensato di chiedere aiuto per aumentare un po' il tuo livello di felicità?
Speaker 3:Non mi interessa più di tanto. credo di aver trovato nella mia malinconia una stabilità una stabilità.
Speaker 2:Io personalmente ti auguro di scoprire anche delle eccezioni di felicità, perché più scopri eccezioni di felicità e più dimentichi di essere abituata alla tristezza e scopri dei versanti più interessanti, più utili sia per te sia anche per le cause che ti interessano. Maria sofia, federico, grazie tante per essere stata con noi grazie, è stato un piacere.
Speaker 2:Alla prossima trucchi del mestiere eccoci, come sempre, ai tre esercizi della puntata, il primo dei quali questa volta si intitola il comitato. Comitato, perché nessuna persona, nessuno di noi è soltanto una cosa. Siamo tutti composti da molte parti, tantissime, pure, troppe volte, che rappresentano interessi, desideri, aspirazioni, aneliti diversi. Allora, vorrei che per questo esercizio tu trovassi almeno quattro parti che rappresentano effettivamente parti di te e dagli un nome per esempio il bambino, il criticone, l'artista, il ribelle, il sognatore, la condiscendente, l'aiutante e così via. Parti di te che tu riesci a riconoscere, perché se le riconosci vuol dire che in qualche modo hanno uno spazio nella tua vita interna e hanno uno spazio magari anche tra le tue azioni di tutti i giorni. Riesci a riconoscerle perché si ripresentano, perché sono parti che ritornano, parti con cui di fatto hai una certa confidenza, anche se magari non parli loro direttamente, perché è un po' che te le ritrovi dentro magari tutta la vita. Quindi, almeno quattro parti con il loro nome. Ora, immagina di avere una specie di non so come chiamarlo, usa quello che ti piace di più consiglio d'amministrazione, riunione di condominio oppure, come dicevamo, comitato. In questo comitato, in questa riunione, siedono tutte le tue parti e vorrei che a moderare questa riunione fosse una parte speciale di te, che è la parte di te che riesce a osservare tutte le altre parti. Quindi lo potremmo chiamare il te stesso che osserva o l'osservatore te ne ho già parlato in altre puntate. Quindi l'osservatore può osservare appunto, è il suo lavoro tutte le altre parti e dare loro spazio, dare loro la parola, un po' come farebbe un moderatore all'interno di una riunione. Vorrei che immaginassi che cosa direbbe il tuo moderatore interno, cioè il tuo osservatore, a ciascuna di quelle parti sul ruolo che svolgono nella tua vita. Quindi il moderatore prima lascia parlare queste parti abbiamo detto almeno quattro che tu riconosci e che il moderatore fa parlare per ascoltare quali sono le loro istanze, le loro richieste, le loro esigenze, e poi lo stesso moderatore dice qualcosa a ciascuna di queste parti sul ruolo che ciascuna delle parti svolge nella tua vita. Un secondo esercizio per oggi è quello che si intitola ciò che conta di più. Un modo per identificare quello che effettivamente conta di più per te, i tuoi valori fondamentali, è lavorare a ritroso, all'indietro, partendo dalle esperienze che sono state particolarmente piacevoli per te e andare a capire proprio perché sono significative per te. Quindi vorrei che cominciassi con uno strumento ad alta tecnologia che è un foglio di carta. Prendi anche una penna e fai un elenco delle tre esperienze di punta che hai vissuto nella vita, le tre esperienze top, quelle in cui sei stato benissimo, wow, le rifaresti sempre. Per ogni esperienza di queste, vorrei che indicasse almeno due motivi per cui l'esperienza è stata così tanto significativa per te. Quindi, riprendiamo foglio, carta, penna, elenco di tre esperienze di punta che hai vissuto nella tua vita e per ogni esperienza, indichi almeno due motivi specifici per cui quell'esperienza è stata così significativa per te. Adesso facciamo un lavorino in più, andiamo a collegare il significato di queste esperienze ai valori specifici che rappresentano. Quindi hai l'elenco delle esperienze, ti sei scritto i due motivi perché quell'esperienza è stata così fantastica per te e vai a cercare i valori specifici che rappresenta. Per esempio, che ne so? ho fatto bungee jumping quando avevo 25 anni. Un'esperienza top nella vita mi è piaciuta, perché ho mostrato coraggio e perché ho sentito di poter sopravvivere. E vai a cercare magari i valori specifici che questo rappresenta per te, che è, non so, senso di avventura, che è il senso di farcela.
Speaker 2:Oppure possono essere altri valori la libertà, il senso di comunità, il senso di aiuto. Non devono essere valori che piacciono a me o a qualcun altro, devono essere i tuoi valori di riferimento e li scopri induttivamente da lì l'esperienza mi è piaciuta, ho scoperto i motivi per cui mi è piaciuta. Induco da lì i valori di riferimento che nella direzione dei tuoi valori, o no? Ed eccoci al terzo e ultimo esercizio della puntata, che si chiama porta con te il dolore. Porta con te il dolore, anche se a volte i nostri pensieri ci sembrano onnipresenti e prepotenti. Arrivano quando vogliono loro, non se ne vanno. Non arrivano magari come vorremmo noi, non se ne vanno quando vorremmo noi. Ugualmente, anche se ci sono pensieri sgradevoli, questi pensieri sono sempre solo pensieri. Qualunque pensiero è sempre solo un pensiero e non deve impedirti di fare quello che ti sta a cuore. Allora, per renderti conto di questo, per sperimentarlo, vorrei che scrivessi, non in digitale ma con penna su carta, un pensiero doloroso che hai spesso. Che ne so? uno di quei ritornelli che magari ti scassa la vita sono un fallito, non mi vuole nessuno, sono inadeguato, faccio schifo, nessuno mi accetterà mai completamente una di quelle robe. Lì ce ne avrai uno o più di ritornelli sgradevoli non vado bene e così via.
Speaker 2:Elenca tre azioni che quel pensiero doloroso ti spinge a compiere. Che ne so. Per alcuni potrebbe essere mangio 130 brioche. Per altri potrebbe essere mi bevo una bottiglia di whisky, oppure un'altra. Potrebbe essere devo fare tutto giusto, sempre. Oppure potrebbe essere devo rischiare sempre di più. O potrebbe essere devo vestirmi bene. O potrebbe essere devo avere degli oggetti bellissimi.
Speaker 2:Elenca tre azioni che quel pensiero doloroso, in un modo o nell'altro, ti spinge a compiere adesso.
Speaker 2:Elenca anche tre azioni diverse che tu faresti, che tu intraprenderesti se agissi sulla base non di quel pensiero doloroso, ma sulla base di ciò che conta di più per te, invece di agire in base agli impulsi che accompagnano quel pensiero doloroso.
Speaker 2:Quindi, a freddo, abbiamo isolato un pensiero doloroso, abbiamo osservato quali sono i comportamenti, le azioni che quel pensiero doloroso ti induce e poi abbiamo, sempre a freddo, elencato tre azioni che invece ti piacerebbe fare se tu non fossori. Ora, la prossima volta che si presenterà quel pensiero doloroso se tu sai che è un pensiero ricorrente adotta una delle azioni che si basano sui tuoi valori, invece di dare retta alle azioni automatiche. Quindi, noti il pensiero che arriva, osservi che ti verrebbe in automatico, come al solito, di fare quell'azione, che però non ti serve a niente perché impulsiva, perché di fatto è solo una reazione o una conseguenza automatica del pensiero doloroso. Ti fermi e selezioni invece una delle altre azioni, quelle virtuose, che ti piacerebbe fare se tu non fossi guidato dai tuoi pensieri dolorosi talvolta, e in questo modo sarai più guidato dai tuoi valori personali millennial. Diamo il benvenuto a davide burchiellaro, founder di the millennial punto et il magazine di intelligence generazionale. Davide, ben ritrovato buongiorno a tutti.
Speaker 2:Ben ritrovati a voi allora mi piace moltissimo dare un'occhiata alla creatività delle persone online che inventano cose veramente pregevoli per i loro profili su qualunque social. Ma a volte invece inventano cose veramente pregevoli per i loro profili su qualunque social, ma a volte invece inventano cose per nulla pregevoli che di fatto sembra che non inventino nulla. Però sono tutti così content creators, così youtubers, così tiktokers, e hanno centinaia di migliaia di followers per invenzioni a volte geniali che dici ma come ho fatto a non pensarci? è fantastico, chapeau. E altre volte dici ma come fanno a seguirlo per una roba del genere? ma sono tutti veramente creativi. Termine creatività, oggi più usatoine, è abusato, non vuol dire più niente creatività.
Speaker 4:È qualcosa di assodato all'interno dei percorsi di studio, per cui uno è un po' più creativo o più scientifico. Come sapete tutti, l'intelligenza artificiale in realtà ha bisogno sia dell'uno che dell'altro, quindi sia della creatività che della scienza, ma rimanendo sempre un po' sui massimi sistemi. La notizia chiamiamola così, anche se non è una vera e propria notizia è che si sta cercando di capire come può uno essere veramente originale, essere originale, quindi creativo, creare delle cose, creare delle immagini, ma anche dei video, delle situazioni che abbiano veramente un'originalità, che mettano l'impronta creativa del singolo. È il vero tema di oggi, di questo periodo, perché è chiaro che tutti possono fare tutto, però nessuno può imitare te stesso.
Speaker 4:Quindi, fondamentalmente, necessità di tenerti forte, tenere un diario però assomiglia un po' nel senso quello che noi andiamo a creare con l'intelligenza artificiale è basato su una serie di dei dataset che sono stati inseriti così a manetta da molte persone, molte istituzioni nel mondo, eccetera, il che significa l'universo, mondo appunto. Quello che si consiglia oggi a chi vuole essere davvero creativo è di analizzare se stesso, mettere per iscritto, mettere, come dire, elaborare quelle che sono le proprie vere passioni e inclinazioni, in modo da riuscire nel tempo a creare un dataset proprio, quindi andare a utilizzare poi l'intelligenza artificiale, ma sulla base di se stessi, quindi pescando, pescando da, da quella che è la propria visione del mondo, la propria opinione e tutto il resto.
Speaker 2:Su questo bisogna dire che le applicazioni più evolute al momento in cui vi parliamo, che usano intelligenza artificiale, possono ricreare il tuo stile di scrittura, il tuo stile di parola, sulla base dell'analisi di un tuo dataset specifico di contenuti scritti o di contenuti verbali.
Speaker 4:Esatto, e questo vale anche per le arti visive, che sono molto più a rischio dal punto di vista dell'originalità rispetto alla scrittura, perché la scrittura, se uno scrive, come scriveva Isabella Santa Croce in fluo, probabilmente l'intelligenza artigianale non ci arriverà mai poi, ammesso che questa sia arte. Però, insomma, per fare degli esempi qualunque, la realtà è che, appunto, come dici tu, c'è il famoso discorso che cosa è autorevole rispetto alle spugne digitali che noi frequentiamo tutti i giorni? quindi, qual è l'app giusta da scegliere? In realtà nessuno lo sa, perché questa creazione di data per personalizzati in realtà porta sempre lì alla creazione di profili sfruttabili, poi, nel momento in cui uno li condivide, sfruttabili commercialmente. Per cui io, ovviamente, nel momento in cui so i tuoi gusti, che ti ho fatto mettere giù in maniera specifica proprio perché voglio che tu sia creativo, in realtà so anche come andarti a colpire con dei messaggi commerciali molto precisi.
Speaker 2:C'è anche da dire che mi è capitato ultimamente di dialogare con uno scienziato che si occupa per un'università del nord Europa di machine learning, che è una delle basi dell'intelligenza artificiale, di creatività in relazione proprio all'intelligenza artificiale, l'intelligenza artificiale di creatività in relazione proprio all'intelligenza artificiale, e lui, che è un tecnico, mi ha detto che quello è esattamente il punto debole dell'AI, vale a dire che non sa essere creativa se non in senso tecnico, a partire da algoritmi. quindi la parte, diciamo, di intuizione, di follia, di mancanza di logica, il salto che c'è nel vero momento creativo umano, l'intelligenza artificiale non ce l'ha, perché quello che riesce a fare è al massimo aumentare se stessa sulla base di ampliamento e implementazione di dati ed evoluzione di algoritmi. Quindi potrebbe essere ancora un vantaggio umano per un po'.
Speaker 4:Sì, indubbiamente, nel senso che oggi, quando si dice molto geneticamente, si manda il messaggio utilizzare l'intelligenza artificiale per la propria creatività. In realtà, se tu non sei creativo e ti rivolge un altro che non è creativo, quello che viene fuori non può essere creativo, a meno che, appunto, la matematica torni a essere un'opinione.
Speaker 2:Se creativo e utilizzi intelligenza artificiale, aumenti gli strumenti in tuo possesso. Ma se, per esempio, non hai un'idea per fare un regalo e chiedere a intelligenza artificiale di darti qualche idea per dei regali, ovviamente ti darà una lista di regali possibili tra quelli più ovvi che, se ti spremevi le meningi, ti sarebbero venuti in mente esattamente.
Speaker 4:Quindi il verbo è andare sì dietro alla tecnologia, metterci del proprio. Adesso un pochino si sta chiarendo come quindi la creazione di dataset personali magari ci fosse qualcuno che fa anche un'app molto centrata su questo. Quindi spiegare un po' il concetto di machine learning, farlo diventare quotidianità sarebbe molto bello, perché si chiariscono i ruoli tra l'uomo e la macchina.
Speaker 2:Davide Burchiellaro Millennialit. Grazie per essere stato con noi grazie a voi siamo in compagnia di Gianluca Riccio, autore di FuturoProssimoit. Di nuovo. Ben ritrovato, gianluca.
Speaker 1:Ben ritrovato anche a te. Buonasera a tutti.
Speaker 2:Il tema di oggi è sfiziosissimo perché chi, anche se lo negherà, da bambino o da adulto, da solo, in famiglia, in coppia, non è stato almeno una volta in un parco divertimenti a tema tipo Disney World, per citare quello più famoso, più enorme e più diffuso al mondo? E quindi questi mondi fantastici, con questi personaggi dei fumetti di quando crescevamo o di quei film della Disney che ci hanno accompagnato durante tutta la nostra vita, o la vita dei nostri figli o la vita dei nostri cari, vita o la vita dei nostri figli o la vita dei nostri cari. Ecco perché lì eravamo in quel tipo di mondo, perché crescevamo con quel tipo di icone. Ma adesso cresciamo con icone molto differenti. Sono le serie tv a darci queste icone, e così arrivano le netflix house. Cosa sono?
Speaker 1:io inizierei con una cosa da boomer perdonami o tempora Mores. È cambiato il tempo e dopo 70 anni dal buon vecchio Walt Disney abbiamo cambiato anche il nostro immaginario sociali perdiamo spesso ore soltanto per la scelta e che oggi hanno in qualche modo sostituito le fiabbe della nostra infanzia. perché dal 2025, dal prossimo anno, in due città americane per adesso, aprono i nuovi centri del divertimento, i nuovi Disney di Netflix, di che si tratta Più che di semplici parchi a tema. si tratta di complessi enorm di migliaia, decine di migliaia di metri quadrati, che sono case dei sogni per i fan delle serie TV, dove i fan potranno immergersi a 360 gradi nei mondi delle loro saghe preferite Stranger Things, bridgerton, squid Game un modo per portare il coinvolgimento degli spettatori oltre i confini dello schermo, creando delle esperienze che rafforzino il legame con questo immaginario.
Speaker 2:Naturalmente la formula sarà quella dei Disney World ci saranno oggetti, luoghi, attrazioni, divertimenti, cose da visitare, eccetera, eccetera sì, dalla presentazione di questi parchi a tema io ho trovato parecchie somiglianze.
Speaker 1:Certo, mi sembra di assistere quasi ad una piccola distopia, perché ho iniziato ad immaginare persone che passeggiano per le strade di Bridgerton, per chi conosce la serie, o che, peggio, sfidano i loro amici nella prova di un ponte di vetro di Squid Game, spero senza conseguenze letali, ecco però chi può dirlo. Stessa cosa anche per i piatti ispirati agli show del cuore oppure per lo shopping con le magliette della serie tv. Più o meno questa è l'idea, diciamo. Un centro commerciale è un escape room per chi conosce il genere, è un po come entrare nella testa di un fan, spiegatato dopo un mese di binge watching, e quindi è una cosa totalmente folle, almeno dal mio punto di vista, nella mia prospettiva e a organizzare proprio netflix, oppure c'è qualcuno che glielo fa a nome suo?
Speaker 1:al momento, netflix si dice totalmente coinvolta, in prima linea, sulla creazione di questi prodotti e di questi luoghi, e questo per un non vorrei adesso fare il rivoluzionario, ma per un motivo soldi, ma scusa queste robe costano tantissimo.
Speaker 2:ma Netflix, un po' di tempo fa non aveva toppato il business model e stava fallendo? sembrava che a un certo punto si ritirassero da tutte le parti, invece no, apparentemente a restare in qualche modo paralizzati, è un conto.
Speaker 1:Poter condividere le esperienze in un posto reale, creando in qualche modo un circolo virtuoso tra l'esperienza online e offline, può essere l'antidoto a quel viale del tramonto sul quale Netflix forse si stava davvero incamminando.
Speaker 2:Quindi appuntamento negli Stati Uniti per ora, il che significa che con qualche anno di delay, ce lo ritroviamo anche in Europa.
Speaker 1:Se rimane così, tutto non c'è dubbio. Io non sottovaluterei, anzi, il rischio di un'eccessiva disneyficazione di Netflix. Intendiamoci, niente di male a prendere l'ispirazione da questo modello, insomma quello dei parchi tematici di Topolino, ma l'azienda dovrà stare attenta a non trasformarsi ancora di più in una fabbrica dei sogni standardizzati. Insomma, il bello delle serie come Black Mirror è proprio un lato disturbante, un lato un po' dark, e non so in che modo può conciliarsi questa cosa con un'esperienza per famiglie e bambini detto dal vivo, senza causare degli incubi ai visitatori o degli interrogativi esistenziali, ecco, sulla natura umana.
Speaker 2:Beh, lì starà anche agli architetti, agli ingegneri, ai game designer che realizzeranno i parchi, fare qualcosa di un pochino magari più adulto rispetto a quello che abbiamo visto fin qua negli altri.
Speaker 1:Sì, senz'altro questo, perché il sogno, insomma, non si trasforma in un incubo degno della peggiore puntata di una serie, non della migliore.
Speaker 2:Gianluca Riccio, futuro prossimo punto it. Grazie per essere stato con noi.
Speaker 1:Grazie a voi.
Speaker 2:La letteratura scientifica. L'intelligenza artificiale è in grado di identificare i principali fattori di rischio per l'uso problematico di pornografia. Uno studio su larga scala, che utilizza per l'appunto AI, ha identificato i fattori chiave per la predizione dell'uso problematico della pornografia, quali sono Soprattutto la frequenza d'uso e il disagio emotivo collegato. I scienziati hanno scoperto anche una funzione finora sconosciuta nell'ammiccamento, cioè lo strizzare l'occhiolino nell'ammicamento, cioè lo strizzare l'occhiolino. Secondo questa ricerca, l'ammicamento migliora non soltanto la condizione dell'occhio, aumentando un po la lacrimazione e quindi l'umidità, ma di fatto introduce anche vantaggiosi cambiamenti di luminanza che aiutano il cervello a riformattare le informazioni visive. Insomma, i risultati indicano che l'ammicamento migliora l'acuità visiva. Bisogna vedere qual è poi il significato specifico delle forme di ammicamento.
Speaker 2:Altro studio, invece, evidenzia il legame tra prese in giro, basso status sociale e obesità infantile. Viene da pensare, sulla base dell'osservazione empirica, che bambini e ragazzini che abbiano una forma fisica più tendente, diciamo alla larghezza, possano essere maggiormente oggetto di scherno. Presa in giro è legato a un aumento successivo della massa corporea, della massa grassa e dell'alimentazione emotiva nei bambini. Di fatto, anche soltanto essere presi in giro nei bambini che hanno una scarsa regolazione emotiva può portare a mangiare di più e peggio, e questo naturalmente alla fine porta a un aumento del peso.