
Relief: il podcast.
Relief è il primo servizio di sollievo psicologico rapido dedicato alle emergenze emotive e al benessere quotidiano. Ha sede a Milano e funziona dal vivo in metropolitana (MM5, fermata Isola) e on line su www.reliefpsicologico.it.
Questo podcast racchiude storie di persone, consigli psicologici pratici e tecnici per affrontare meglio la vita di tutti i giorni, letteratura scientifica, consigli di lettura e buone notizie.
Conduce Alessandro Calderoni, psicologo e psicoterapeuta, ideatore del servizio, già voce a RMC e Virgin Radio.
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#4-11 Biohacking per una vita più sana - Ospite: Nicola Triglione
Vuoi sapere come migliorare la tua salute e il tuo benessere attraverso un approccio integrato? Scopri i segreti del biohacking con Nicola Triglione, medico cardiologo ed esperto del settore, protagonista dell'intervista di Alessandro Calderoni: ci guida attraverso le pratiche migliori per ottimizzare alimentazione, attività fisica, gestione dello stress e sonno. Nicola ci mostra come la tecnologia può personalizzare il nostro percorso verso una vita più sana e felice, e perché è cruciale considerare corpo e mente come un'unica entità.
I trucchi del mestiere di questa puntata sono:
- L'Osservatore: allenarsi a riconoscere e distanziare le emozioni, ad esempio dicendo "Mi accorgo che sto sperimentando me stesso come ansioso" anziché "Io sono ansioso".
- Rintraccia il tuo vero Nord: identificare i valori che guidano le proprie azioni e usarli come bussola per indirizzare le proprie scelte.
- Non perdere la trama: immaginare la propria vita come un film e rimanere fedeli alla trama, tenendo a fuoco i propri valori anche nei momenti difficili.
Con Davide Burchiellaro, founder di Themillennial.it , si discute dell’uso del fumo tra le nuove generazioni, con il cambio di preferenze verso le sigarette elettroniche e il significato sociale del fumo per i più giovani.
Con Gianluca Riccio, autore di Futuroprossimo.it, analizziamo evoluzione e (forse) fallimento della gamification, concludendo che è diventata uno strumento di controllo piuttosto che di liberazione.
Le ricerche scientifiche citate in questa puntata trattano i seguenti temi:
- Orgoglio e avidità: la correlazione
- Testi delle canzoni: più semplici e cupi
- Vegetazione e benessere infantile
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il podcast psicologia pratica e gestione delle emozioni con i trucchi, le interviste e i racconti di alessandro calderoni ben ritrovati in questa nuova puntata di relief, l'unico podcast collegato all'unico servizio di sollievo psicologico rapido che ha sede fisicamente a milano, in metropolitana, linea lilla, fermata isola, e online per tutti a partire da wwwreliefitaliait. Oggi intervistiamo Nicola Triglione, medico cardiologo ed esperto di biohacking, che parla proprio delle pratiche più utili per migliorare la salute e la qualità di vita attraverso alimentazione, attività fisica, gestione dello stress e sonno, personalizzando questi aspetti, magari grazie anche all'uso della tecnologia e dei dati. I trucchi del mestiere di questa puntata, cioè le tecniche di autoregolazione che vi suggeriamo sono l'osservatore rintraccia il tuo vero nord e non perdere la trama. Ospiti fissi. Con Davide Burchiellaro, founder di The Millennialit, il magazine di intelligence generazionale, parleremo dell'uso del fumo tra le nuove generazioni, col cambio di preferenze verso le sigarette elettroniche e il significato sociale del fumo per i più giovani in questi anni 2020.
Speaker 2:Con Gianluca Riccio, invece, autore di Futuro Prossimoit, analizziamo l'evoluzione e forse anche il fallimento della gamification, concludendo che div testi delle canzoni più semplici e più cupi. Vegetazione e benessere infantile, ma un nesso che è stato validato scientificamente. Cominciamo Il caso. Ospite di Relief questa volta è Nicola Triglione, medico cardiologo ed esperto di biohacking, o biohacking se lo diciamo all'italiana. Nicola, ciao benvenuto, grazie per essere qui con noi.
Speaker 3:Ciao, Alessandro, buongiorno. Grazie mille per l'invito, sono molto contento.
Speaker 2:Allora, raccontiamo intanto in parole povere, per quanto ovviamente ci vogliano volumi, tra cui anche i tuoi, per spiegare il concetto di biohacking che cos'è, di cosa si tratta e perché. Faremo bene a occuparci nella nostra vita quotidiana, unendo il concetto di salute al concetto di qualità di vita.
Speaker 3:Esattamente, praticamente si tratta di una metodologia nuova che mette assieme un po' tutto quello che sappiamo sulla prevenzione, sui pilastri della salute quindi aliment, alimentazione, attività fisica e gestione dello stress e sonno e lo fa in maniera personalizzata, anche e soprattutto grazie all'utilizzo dei dati e delle tecnologie applicabili alla salute che, come sanno tutti, anche gli esperti in psicologia, il cambiamento comportamentale è davvero efficace quando noi abbiamo un feedback, che sia soggettivo o oggettivo, e la tecnologia ci aiuta molto con l'utilizzo e la raccolta di questi feedback. Migliora il tuo stile di vita in sostenibili, quindi, andare ad utilizzare una serie di strategie personalizzate con raccolta dati quindi può essere gli esami del sangue, l'utilizzo di device o altro per capire poi qual è effettivamente il nostro ritorno dell'investimento di tempo ed energia. Ognuno ha un obiettivo diverso molto spesso, come dicevamo prima, anche c'è la necessità di avere un approccio che tenga conto del fatto che corpo e mente rappresentano un unicum indivisibile e che dobbiamo considerarlo sempre tale.
Speaker 2:Noi qui ci occupiamo di regolazione delle emozioni, ma prima di parlare di quelle che ci fanno star male, è importante per una volta sottolineare che miglioramento della qualità di vita significa proprio anche aumento delle quantità e della qualità di felicità. Come si collega il corpo all'emozione della felicità?
Speaker 3:Quando è che il portatore di un corpo si sente felice in relazione alle condizioni di quel corpo, delle carenze nutrizionali, o quando non siamo inattivi dal punto di vista fisico, o quando magari non rimuginiamo continuamente su degli episodi relativi al passato, quando riusciamo appunto a concentrare tutte le risorse energetiche del nostro corpo verso un obiettivo di prevenzione e performance, lì, secondo me, è più semplice raggiungere uno stato di serenità e felicità, semplicemente perché alla base c'è una migliore produzione di neurotrasmettitori, un migliore equilibrio di questi mediatori chimici che, appunto fanno parte di una interconnessione più grande tra tutti gli organi.
Speaker 2:Le tre emozioni universali più disturbanti per noi sono la tristezza, l'ansia, barra, paura e la rabbia. Ecco qualche piccolo consiglio di gestione del rapporto mente, corpo per tristezza, ansia e rabbia.
Speaker 3:Ma allora, secondo me, in tutto quello che riguarda il rapporto tra mente e corpo, o comunque cuore e mente, non possiamo non considerare l'attività del nervo vago, che appunto è chiamato così perché si trova un po' dappertutto. Le sue diramazioni arrivano in corrispondenza di numerosi organi e noi possiamo fare davvero tanto per stimolare il nervo vago, stimolare quindi una reazione che produce calma e rilassamento, attivando la branca del sistema nervoso autonomo chiamata sistema parasimpatico, che si contrappone al sistema simpatico, che è quella dell'iperattività, ad esempio. Piccole cose che possiamo fare tutti, a partire da relazioni interpersonali di qualità, passando anche per l'utilizzo di strategie come la doccia fredda. La doccia fredda si è visto che ha, o comunque tutto quello che è esposizione controllata al freddo si è visto che ha un impatto molto importante sulla stimolazione del nervo vago. Ma sono anche importanti delle pratiche psicocorporee, come la meditazione o la respirazione diaframmatica.
Speaker 3:Ad esempio la mia preferita è la respirazione della coerente, quindi cinque secondi di ispirazione esclusivamente nasale e cinque secondi di ispirazione con le labbra socchiuse, come quando si soffiano sulle candeline. Ma devo dire anche che ci sono adesso una serie di strumenti tecnologici che ci permettono di arrivare ad una stimolazione anche elettrica del nervo vago e tutto quello che appunto fa parte del cappello neuromodulazione, neurostimolazione, quindi anche le meno, in tutti i modi che hai detto, quindi sia a livello di imagery, sia a livello di respirazione diaframmatica che di meditazione, che di stimolazione, anche attraverso piccoli apparecchietti che una volta dovevano essere impiantati chirurgicamente mentre adesso sono transcutanei.
Speaker 2:Quindi tu ti tieni per 5 o 20 minuti, a seconda del device, un oggettino sull'orecchio piuttosto che sul collo e hai effettivamente questa correzione parasimpatica, cioè calmante del sistema. Senti, ma se entriamo nella tua di vita, giusto per curiosità, tu hai fronteggiato con maggiore difficoltà tristezza, rabbia o ansia nella tua vita tristezza, rabbia o ansia nella tua vita?
Speaker 3:Ansia, sicuramente. Ansia, perché avendo a che fare sia con quello che possiamo definire un transfer dei pazienti, sia con tutto il mondo di scadenze, attenzione al tempo, nel corso del tempo, diciamo, tra le tre emozioni che hai citato, sicuramente l'ansia è stata appunto quella più importante. E poi, da buon medico, ho avuto anche i miei periodi di ipocondria. Se non avrei scelto questa università, quindi, tutto quello che riguarda un po' la gestione del corpo, mi ricordo all'inizio, durante i primi studi, negli anni universitari, era un po' una ricerca al questo ce l'ho, questo ce ce l'ho, questo ce l'ho era chi si diagnosticava più malattie.
Speaker 2:Ma un episodio specifico di grande ansia della tua vita che ti ricordi magari ogni tanto, anche e soprattutto perché sei sopravvissuto e quindi ti puoi dire se è andata bene lì, va bene sempre.
Speaker 3:Da cardiologo, io ho avuto un episodio molto spiacevole, perché ho avuto una miocardite, una patologia cardiaca infiammatoria che mi ha fatto anche, per cui sono stato ricoverato nel reparto in cui lavoravo e lì, appunto, in un attimo sono passato da una parte all'altra del lettino diciamo In un secondo proprio, e quindi poi c'è stato chiaramente un periodo di grande ansia, sapendo tutto quello che poteva succedere, poteva andare male.
Speaker 2:Non c'è niente di peggio che avere già la casistica in mente. Insomma.
Speaker 3:Esatto tutto quello che può andare male è veramente la cosa peggiore, Però poi per fortuna è andato tutto per il meglio.
Speaker 2:E tu su di te quali, tra gli strumenti di cui abbiamo parlato o altri, preferisci utilizzare. Allora io li ho utilizzati un pochino.
Speaker 3:Tutti considera che mi definisco il paziente zero, perché prima di consigliare qualcosa mi piace parlare di prima persona. Quindi tutto quello che ti ho detto l'ho utilizzato. Parlando di dispositivi, ad esempio, ho il.
Speaker 2:NuroSim, che è appunto uno stimolatore vagale nord europeo che utilizza un'applicazione all'orecchio per calmare il nervo vago. Di solito si usa 20-30 minuti al giorno, almeno per un mesetto.
Speaker 3:Esatto corrente elettrica sul lobo auricolare, una sensazione di formicolio. Devo dirti che non l'ho trovato particolarmente spiacevole, come qualcuno mi diceva, anzi, poi ci si abitua, fondamentalmente.
Speaker 2:Ma la cosa che secondo me ha avuto l'impatto maggiore su di me è stato il monitoraggio della variabilità della frequenza cardiaca, o arteri variability o altri variabili che oggi giorno si può fare anche con device, come dire, sia user friendly che a portata di tutti, perché con 100, 200, 300 euro ti puoi comprare un aggeggino che ti fa respirare, appunto, 5, 5 o 4, 6 e che monitora con un'app il tuo sistema di funzionamento in quel momento. Variabilità cardiaca è un concetto molto complesso, ma diciamo che risponde alla domanda cosa diavolo fa il mio cuore tra un battito e l'altro? e siccome il cuore è un muscolo, più varia e più è sano.
Speaker 3:Esattamente, il cuore non è un metronomo come pensavamo, anzi, più batte precisamente, più ci comunica che il rapporto cuore-mente è un pochino rigido. La cosa più importante qual è? Che appunto, questo valore adesso noi ce lo ritroviamo praticamente senza saperlo, anche se compriamo un Apple Watch o un anello per il monitoraggio del sonno come l'Ora Ring. Io ci ho fatto anche la tesi di specializzazione in cardiologia sull'arthriti variability. Lo conosco da molto tempo e a tutti gli effetti, dovendo dare una definizione un po' universale, ti direi che l'HRV non ci indica quanto siamo stressati, che è un po' la definizione più semplicistica che sentiamo ma indica la nostra capacità di fronteggiare uno stress.
Speaker 3:La resilienza la nostra capacità di fronteggiare uno stress, la resilienza Esattamente esattamente. Quindi noi possiamo capire, con interventi sullo stile di vita, tutto quello che aumenta questo valore per perseguire una resilienza più efficace.
Speaker 2:Allenare direttamente la variabilità cardiaca con esercizi allena anche la nostra resilienza o contemporaneamente lo stile di vita è per forza da ritoccare?
Speaker 3:Diciamo che lo stile di vita si trova alla base degli interventi per migliorare la variabilità della frequenza cardiaca, perché, ad esempio, l'attività cardio, quindi qualsiasi tipo di attività che tiene elevata lungo la frequenza cardiaca, è uno strumento molto importante per il miglioramento dell'HRV, fino poi ad arrivare ad interventi più apicali, come la stimolazione vagale, per dire Però, appunto, il vantaggio più importante è il cambio del punto di vista, cioè non è più, devo eliminare lo stress, mi sento stressato perché ho troppo stress. No, è impossibile eliminare lo stress anche trasferendosi su un'isola deserta, ne avremmo dell'altro, ma dobbiamo lavorare su di noi e possiamo farlo. E possiamo farlo meglio, secondo me, quando dall'altra parte c'è un numerino oggettivo che ci dà un feedback che è un po' l'equivalente di una pacca sulla spada, che ci dice sì, ok, la strada è giusta, continua così.
Speaker 2:Nicola Triglione. Grazie per essere stato con noi e per tutte queste informazioni, e alla prossima grazie, buona giornata.
Speaker 2:Trucchi del mestiere. Eccoci ai tre esercizi della puntata per regolare le proprie emozioni, per regolare un po' la nostra vita e trovare una direzione interessante che ci faccia riflettere, direbbero quelli che la sanno metacognitivamente cioè pensare sulla nostra mente, sul suo funzionamento, pensare sui nostri contenuti in termini di pensieri, emozioni e sensazioni fisiche, avendone un vantaggio per la vita quotidiana. Il primo esercizio di questa puntata si intitola l'osservatore. Quando vieni colpito da un'intensa ondata emotiva cosa che può avvenire dieci volte al giorno o una volta ogni tanto, a seconda del tuo momento di vita e anche a seconda del tuo tipo di sensibilità beh, quando sei sotto quell'onda lì, una grande ondata di tristezza, una grande ondata di ansia, una grande ondata di rabbia, può essere davvero difficile ricordare che tu sei molto più delle tue emozioni. Allora, per cambiare atteggiamento mentale, per cambiare habitus, cerca di capire cosa stai vivendo in questo momento, cioè quando sei lì che c'è quest'onda altissima che ti soverchie, che ti sembra che ti schiaccerà e ti sembra di essere più piccolo delle tue emozioni o ti sembra di essere totalmente in balia della tua emozione.
Speaker 2:Prova a fare questo piccolo esercizio e prova a dire a te stesso io sono, e inserisci qui l'etichetta della tua emozione quindi io sono la mia paura, io sono ansia, io sono rabbia. Puoi anche dirla con l'aggettivo io sono spaventato, io sono ansioso, io sono rabbioso, arrabbiato. Ora prova a riformulare la stessa frase, ma dicendo a te stesso mi accorgo che sto sperimentando me stesso come ansioso, mi accorgo che sto sperimentando me stesso come ansioso, mi accorgo che sto sperimentando me stesso come spaventato, mi accorgo che sto sperimentando me stesso come arrabbiato. E le rileggi, verifica cosa significa dire a te stesso che sei le tue emozioni e non che sei l'esperienza delle tue emozioni. Qual è la differenza? Noterai che quando ti dici che sei le tue emozioni, sei in quella che noi chiamiamo tecnicamente equivalenza psichica, cioè ti sembra di essere tutto pervaso dall'emozione e ti sembra di essere tu quell'emozione.
Speaker 2:Sono così fuori di me che non ho il controllo di me. Mi sembra di impazzire, non ce la faccio. Che si stringe, si trattiene le mani sulla faccia, le mani sulla testa, le mani sull'addome. Ma se tu ti defondi, prendi distanza dal tuo contenuto emotivo e lo definisci come l'esperienza del momento. Cioè in questo momento sto facendo esperienza di me in termini di rabbia. In questo momento la mia mente sta provando rabbia. In questo momento mi accorgo che sto sperimentando me stesso come portatore di rabbia.
Speaker 2:Ecco, questo spazio è lo spazio che ti permette di sopravvivere all'emozione, di considerarla come è nella realtà, cioè un fatto passeggero, un fatto impermanente, un semplice evento della mente, una nuvola che passa sullo sfondo di un cielo che rimane lì. Ecco, questo ti può essere davvero utile se lo alleni. Come sempre in tempo di pace, anche in tempo di guerra, cioè quando arrivano le emozioni forti, puoi farcela e trovare una profonda utilità.
Speaker 2:Il secondo esercizio di questa puntata si chiama Rintraccia il tuo vero nord. A proposito di bussola, possiamo dire che i tuoi veri valori sono effettivamente come una bussola che ti aiuta a trovare il tuo vero nord, ovunque tu sia e in qualunque direzione tu vada. Se tu hai una bussola, lei ti indica il nord, sia che tu sia a Milano, sia che tu sia a Timbuktu, sia che tu sia a Buenos Aires, perché il nord, il tuo nord, è sempre nella stessa direzione. Ed è questo che fa della bussola un oggetto utile, perché rimane un punto di riferimento fisso. Fisso qualunque luogo tu adotti, qualunque situazione sia quella nella quale ti trovi immerso avere un punto fisso verso il quale rivolgerti è quello che ti cambia il gioco. Puoi fare un elenco delle azioni, delle attività che intendi intraprendere oggi e identificare quale o quali valori ogni azione, ogni attività, riflette cioè quell'azione quale valore rappresenta per te o quale valore incarna per te quell'azione è la declinazione di quale valore per te?
Speaker 2:per esempio, se stai facendo, mettiamo, volontariato presso un'organizzazione no profit, potresti dare valore al contributo, alla generosità, ok, ma possiamo pensare a qualunque altra azione della giornata. No, sto andando a giocare a calcetto e quella parte lì. Che valore esprime di te? senso di libertà piuttosto che senso di spensieratezza? allora, durante la giornata, segui la tua direzione ponendoti questa semplice domanda. Sai che i nostri esercizi sono sempre irrorati, percorsi da domande. Cosa mi interessa di più in questa situazione, che è un po un modo profondo per chiedersi perché la sto facendo? sta cosa no? cosa mi interessa di più in questa situazione? cioè, nota che la direzione che i tuoi valori ti indicano può cambiare di momento in momento, a seconda del contesto.
Speaker 2:Potrebbe anche essere che ti trovi nel corso di un'attività e nel bel mezzo di quell'attività i tuoi valori, la tua bussola interna ti indicano di andare da unaltra parte, cioè ti indicano che quell'attività non fa per te Benissimo. E allora, nel nome della tua autenticità, magari semplicemente te ne vai o cambi attività. È non perdere la trama. Sì, nel senso che se immagini la tua vita come se fosse un film che hai già scritto, come se fossi, per esempio, un regista o uno sceneggiatore no, la tua vita è una trama scritta come un film prima di essere recitato, è già stato scritto. Naturalmente c'è un copione e questo copione ha una sceneggiatura, e il regista pensa a come trasformare quella sceneggiatura in immagini dirigendo la recitazione degli attori.
Speaker 2:Allora la trama, la trama della tua vita è stata scritta da te in modo che tu, che sei contemporaneamente regista e sceneggiatore e protagonista, possa vivere questa vita nel modo migliore, facendo che quello che tu vivi sia esattamente ciò che ti sta più a cuore, o meglio, che lo sia il più possibile. Per farlo, per fare in modo che, di fatto, la tua vita rappresenti davvero ciò che ti sta più a cuore, devi rimanere fedele alla sceneggiatura, devi tenere a fuoco nel centro della tua attenzione la trama generale, anche quando diventa più difficile. Altrimenti è un po', come se un attore, mentre recita, trovasse particolarmente difficile recitare nella parte che gli è stata assegnata in una determinata scena e, per non recitare quella parte difficile, la cambiasse, cambiasse le battute o cambiasse proprio le azioni che deve mettere in scena. E ovviamente non sarebbero dello stesso avviso lo sceneggiatore e il regista. Ecco qui, in questo esercizio, poiché incarni tutte e tre queste figure professionali e artistiche allo stesso tempo, diciamo che sei tu che ne hai la convenienza. Non c'è nessuno che si arrabbia da fuori, non c'è nessun contratto che non rispetti. C'è proprio una questione di direzione, di coerenza e di benessere interno.
Speaker 2:Allora, se vuoi rimanere fedele alla tua sceneggiatura che, te lo ricordo, è la trama di un film bellissimo, di un film che tu hai scelto per essere felice. Devi tenere a fuoco quella trama, devi seguirla anche quando è un po' tosto, così la prossima volta che ti imbatti in uno stress o in una sfida o in un grande dolore, puoi dirti davvero, come si diceva una volta non perdere la bussola. Ma tu sai che stai intendendo questa modalità non uscire dalla trama che hai scelto per te. Resta lì e poi scegli un'azione, la prossima azione da fare, che sia basata sui tuoi valori. In quella situazione, ricordati che i tuoi valori sono come i segnali stradali lungo la strada ti indicano come rimanere sulla rotta giusta. Quindi, non abbandonare la tua trama e segui quei segnali stradali.
Speaker 2:Siamo in compagnia, come sempre, di Davide Burchellaro, founder di TheMillennialit, il magazine di intelligence generazionale. Ben ritrovato, davide. Ciao, buongiorno. Parliamo di fumo, di fumo nel senso, diciamo, più lecito possibile. Lecito anche se controverso, perché fumare è una pratica che ha attraversato molti significati e molte estetiche dalla ribellione alla modalità chic, dalla indipendenza all'autonomia, al significato politico, al significato adolescenziale, fino ai significati ipersalutistici, per cui il fumo è diventato, modernamente, un grande nemico. Ecco, per le nuove generazioni fumare che cosa significa? O meglio, esiste ancora il fumo. Si fuma ancora?
Speaker 4:Perché si fuma, perché, nonostante tutto, questa cosa c'è ancora è uscita dalla classifica dei primi 15 paesi fumatori per eccellenza. Nel quindicesimo posto c'è la Francia, che sappiamo che è, come dicevi tu, a volte una questione estetica per i francesi anche fumare. Però di fatto ai primi 10 posti ci sono i paesi asiatici, che hanno scoperto la possibilità di fumare più tardi rispetto a noi, e alcuni paesi dell'Est. Per il resto, l'unica nazione dell'Europa occidentale è la Francia, e questo è già un dato di per sé positivo. Quello che sta scoprendo in questo momento è che effettivamente non si vendono più le sigarette normali, se ne vendono sempre meno, ma tra i consumatori di tabacco i giovani sono i più portati a fumare le sigarette elettroniche. Quindi, un po' di marketing, un po' anche di scienza, perché sicuramente ci sono dei vantaggi. Però sicuramente le sigarette elettroniche nelle loro declinazioni, soprattutto quelle del tabacco riscaldato, sono quelle preferite dai ragazzi e vedi che la gente esce per fumare, ma fuma tutte cose.
Speaker 2:Naturalmente ricordiamo anche che sono già usciti i primi paper che finalmente parlano di studi longitudinali secondo i quali anche le sigarette elettroniche hanno una loro portata dannosa, cioè tu tiri dentro il tuo vapore da un lato o il riscaldamento senza combustione dall'altro. Sicuramente non ci sono gli stessi danni che abbiamo dalle vecchie sigarette, ma ci sono un sacco di meravigliosi solventi e comunque non è aria di montagna vaporizzata che entra a contatto con i polmoni. E quindi quello che accade è che, per esempio, le cardiopatie sono in prima linea rispetto ai rischi anche da sigaretta elettronica.
Speaker 4:Così, giusto per metterci anche il dato clinico e ricordarci di fare un po' di prevenzione, e cioè il fatto che sappiamo tutti che la sigaretta elettronica contiene nicotina, con tutte le contraindicazioni del caso, e però, guarda caso, il prodotto della nicotina, quindi una sostanza psicotropa, è più tollerato, è tollerato il concetto, insomma, in qualche modo, di sballare, anche se con una sigaretta si sballa poco, però il concetto diventa accettabile comunque una sostanza psicotropa piuttosto che una sostanza che crea il tumore.
Speaker 2:questo è aprire una finestra enorme, ma non te la faccio aprire esatto anche perché c'è anche da dire che molti fumano elettronico senza nicotina e comunque i danni specifici che citavo prima ci sono lo stesso perché non sono dipendenti dalla nicotina. Comunque, continuiamo sul significato del fumo.
Speaker 4:Che attribuzioni ci quindi comunque di condividere un'azione, un gesto una possibilità di socializzare i famosi social smoker di una volta, no, di una volta. Fino a poco tempo fa incontravo un sacco di gente che non fumava ma poi miracolosamente dopo la cena ti chiedeva una sigaretta. Questo essere, come dire utilizzare il fumo come socializzazione è, direi, forse il primo posto per le giovani generazioni, soprattutto per la generazione Z che fuma appunto queste sigarette elettroniche. E la dice anche un po' lunga, nel senso che, essendo poco portati alla socializzazione perché come sappiamo la tecnologia crea una socializzazione diversa, quindi a distanza, meno fisica, eccetera è singolare che comunque quella cosa lì la si cerchi ancora, e la si cerchi davanti a un caffè, davanti a una sigaretta, che comunque rimane nel significato che viene attribuito al tabacco, comunque qualcosa che rilassa. E comunque tu poi mi insegni che in certe sedute terapeutiche di altri tempi veniva proprio indicato il fumo come qualcosa che poteva predisporre a un maggiore eloquio davanti all'analisi.
Speaker 2:Mentre noi oggi sappiamo che tutto ciò che rilassa è il fatto che, mentre fumi, respiri con un ritmo respiratorio più basso e che associ la sigaretta a momenti che ti rilasserebbero anche senza la sigaretta. di per sé, invece, la sigaretta contiene solamente sostanze eccitanti, quindi è uno dei vari controsensi rispetto ai quali le persone oggi, quando vogliono difendersi, smettono di fumare, anche illuminandosi sul fatto che è possibile, per esempio, respirare lentamente senza avere la resistenza della sigaretta elettronica o del filtro, e ci si calma ugualmente e per di più si evitano sia i combusti sia la nicotina che mi sembra che possa.
Speaker 4:Se non altro un dato positivo è che in generale in Italia fumiamo meno. Questo è un dato oggettivamente positivo. Sul resto è chiaro che ci si continuerà a scannare, anche perché è evidente che la forza del marketing dei signori del tabacco è molto elevata, e quindi sono riusciti in questa operazione. Non so quanto durerà, però sicuramente al momento ci sono riusciti.
Speaker 2:La cosa che vorrei annotare a fine intervento è che, di fatto, sono cambiati gli strumenti, è cambiata la modalità, ma tutto sommato i moventi sono sempre gli stessi.
Speaker 4:Ma tutto sommato i moventi sono sempre gli stessi. Sì, è sempre lo stesso. Sono sempre gli stessi, forse meno solipsistici, però ugualmente importanti per i giovani che magari, evidentemente cercano in questo modo di abbattere delle barriere che sicuramente sono rimaste nel tempo o forse sono anche cresciute.
Speaker 2:Davide Burchellaro di Millennialit. Grazie.
Speaker 4:Grazie, futuro prossimo.
Speaker 2:Diamo il benvenuto a Gianluca Riccio, autore di Futuro prossimoit. Ciao e ben ritrovato.
Speaker 1:Buonasera ciao. Buonasera a tutti.
Speaker 2:Qualche tempo fa tutti hanno cominciato a farci pensare di poter giocare lavorando o lavorare giocando. Hanno cominciato a farci pensare di poter giocare lavorando o lavorare giocando, oppure anche sottoporci a test molto complicati attraverso l'uso di videogames. Era il fenomeno della cosiddetta gamification, vale a dire spostare degli ambiti lavorativi in un ambito ricreativo, oppure spostare un ambito iper tecnologico in un ambito più serioso. Che succede? come ci aggiorni su questo tema?
Speaker 1:non devo darvi buone notizie perché la cosa non è finita molto bene. L'idea era abbastanza semplice è nata nel, nello scorso decennio, non è nata da nulla. Insomma, affonda le sue radici in un'osservazione che apparentemente era innocua, cioè i videogiochi ci rendono felici anche quando lavoriamo duramente, anzi, soprattutto se lavoriamo duramente. La ricercatrice che si chiamava Jane McGonigal, che era sia ricercatrice scientifica che game designer, parlava di blissful productivity. Diceva che i giocatori erano più felici lavorando sodo che rilassandosi. Allora qualcuno ha pensato di dare il via a una specie di rivoluzione. Perché non applichiamo i principi dei videogiochi alla vita reale? Rendiamo il mondo un posto migliore attraverso il gioco. E allora abbiamo cominciato ad applicare i giochi all'educazione, al lavoro, al fitness. Non c'era ambito che non potesse essere gamificato.
Speaker 1:Le aziende hanno iniziato ad adottare sistemi di punti badge. Le app di fitness ci hanno fatto competere con amici, con sconosciuti. Perfino la meditazione è diventata una questione di obiettivi E all'inizio funzionava. E dopo le cose sono andate un po' storte. Però devo dirti la verità. Cosa è successo? A un certo punto hanno cominciato a svelarsi le prime voci critiche. C'è un altro ricercatore chiamato Adrian Non, che ha scritto un libro molto interessante chiamato You've Been Played sei stato giocato, sei stato preso in giro. Qual era la critica principale? La gamification non ha nulla a che fare con i veri giochi, è una cosa maledettamente seria e rischia di renderti schiavo del meccanismo di gratificazione dell'adrenalina che ti arriva dall'aver centrato un obiettivo.
Speaker 2:questo rewarding system è anche, poi, alla base delle dipendenze comportamentali da sostanze, in alcuni casi perché è come l'eterna ricerca di qualcosa che ti dà soddisfazione.
Speaker 1:Purtroppo è andata proprio così ed è diventato poi chiaro è più che la gamification è diventata uno strumento di controllo più che di liberazione. Le aziende l'hanno utilizzata per spingere i dipendenti a lavorare di più. Le app di dating ne parlavamo nell'altra puntata hanno usato per mantenere gli utenti sempre agganciati. I social network addirittura e questo credo che sia l'esempio più grave, forse quello che ha rappresentato il danno più grave per noi l'hanno sfruttata, la gamification per manipolare il nostro comportamento e quindi, diciamo, dalle voci entusiastiche si è passata ad una critica senza mezzi termini. Un altro game designer e critico, ian Bogost, ha definito la gamification, se posso permettermi, bullshit, cioè una stupidaggine, una strategia di persuasione che non si cura della verità, e la promessa di rendere il mondo migliore alla fine si è trasformata in un meccanismo per renderci più controllabili.
Speaker 2:E quindi, di fatto, adesso eravamo abituati a competere con tutti in remoto, facendo qualunque cosa dalla cucina in wifi, piuttosto che lo spinning con altri 18 sconosciuti, e ci degamificano tutto. Alla fine ritorneremo soli, solissimi lì solissimi?
Speaker 1:Probabile, ma c'è una via di mezzo, se vogliamo, perché oggi è vero che viviamo in un mondo in cui ogni aspetto della nostra vita è potenzialmente gamificato. Siamo diventati noi stessi degli NPC, dei personaggi non giocanti nelle nostre stesse vite. In qualche modo, la risposta potrebbe essere quella di tornare ai veri giochi. Può sembrare controintuitivo, ma forse è il momento di giocare giochi migliori. Perché i veri giochi? può sembrare controintuitivo, ma forse è il momento di giocare giochi migliori, perché i veri giochi offrono quello che la gamification prometteva ma non ci ha mai davvero dato, cioè un senso di controllo sul nostro destino. Forse, riscoprendo il valore del gioco autentico, possiamo ricordare cosa significa fare delle scelte, finalmente, e non subirle come per le serie tv o per altre cose.
Speaker 2:Ok, vado a rispolverare macchine e monopoli. Gianluca Riccio, futuro prossimoit. Grazie per essere stato con noi.
Speaker 1:Grazie a voi.
Speaker 2:La letteratura scientifica, l'orgoglio guida il ciclo dell'avidità. Stando a un nuovo studio pubblicato sul Journal of Personality, le persone avide si sentirebbero per un breve periodo orgogliose quando acquisiscono qualcosa di nuovo, ma questa sensazione svanisce rapidamente, portandole a continuare a volere di più. I testi delle canzoni sono diventati più semplici, più negativi e più focalizzati nel tempo. I ricercatori hanno scoperto che negli ultimi 50 anni, i testi anglofoni nella musica popolare hanno semplificato la loro struttura e il vocabolario, oltre a diventare più negativi e più personali nel tono. Gli scienziati hanno osservato una riduzione del disagio emotivo nei bambini che vivono vicino al verde. Questo studio ha scoperto che i bimbi che vivono vicino a vegetazione densa mostrano meno sintomi di ansia e depressione, una correlazione che è stata osservata nei bimbi tra i due e i cinque anni, ma non nei bambini più grandi, suggerendo che la prima infanzia è un periodo critico per l'esposizione agli ambienti naturali.
Speaker 1:Era Relief il podcast.
Speaker 2:Relief è il primo servizio di sollievo psicologico rapido per le emergenze emotive di tutti i giorni.