
Relief: il podcast.
Relief è il primo servizio di sollievo psicologico rapido dedicato alle emergenze emotive e al benessere quotidiano. Ha sede a Milano e funziona dal vivo in metropolitana (MM5, fermata Isola) e on line su www.reliefpsicologico.it.
Questo podcast racchiude storie di persone, consigli psicologici pratici e tecnici per affrontare meglio la vita di tutti i giorni, letteratura scientifica, consigli di lettura e buone notizie.
Conduce Alessandro Calderoni, psicologo e psicoterapeuta, ideatore del servizio, già voce a RMC e Virgin Radio.
Relief: il podcast.
#4 -1 Cinque sensi per stare nel presente - Ospite: Oscar Farinetti
La quarta stagione del podcast parte con l'intervista di Alessandro Calderoni a Oscar Farinetti, imprenditore visionario, noto per la creazione di Eataly. Con lui si parla di equilibrio tra eccitazione e ansia nell'avviare nuovi progetti e dell'ottimismo come visione realistica orientata alla soluzione dei problemi.
I trucchi del mestiere di questa puntata sono:
- "Rallenta e metti a terra": utilizzo dei cinque sensi per sintonizzarsi sul presente.
- "Surf emotivo": navigazione consapevole attraverso sensazioni, pensieri ed emozioni legati a situazioni di disagio.
- "Curiosità che schiaccia la reattività": analisi di situazioni dolorose per identificare alternative di azione non guidate da reazioni automatiche.
Con Davide Burchiellaro, founder di Themillennial.it , si discute della competizione tra intelligenza artificiale ed esseri umani in ambiti come "OnlyFans", con riflessioni sul futuro della pornografia e del lavoro nel settore.
Con Gianluca Riccio, autore di Futuroprossimo.it, si affrontano le future prospettive per le dating apps come Tinder, con l'auspicio di un modello ibrido che si basi su autenticità e miglior comprensione delle proprie esigenze in termini relazionali.
Le ricerche scientifiche citate in questa puntata trattano i seguenti temi:
- Collegamento tra conservatorismo e minor livelli di creatività osservati in 28 paesi.
- La qualità del sonno profondo e la sua relazione con comportamenti prosociali come carità e compassione.
- Il legame tra occupazioni di routine durante la mezza età e un aumento del rischio di demenza a seguire, enfatizzando l'importanza dei lavori che stimolano cognitivamente.
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Relief Il podcast Psicologia emozioni con i trucchi, le interviste e i racconti di Alessandro Calderoni.
Alessandro Calderoni:Ben ritrovati! Rieccoci in Relief, il podcast collegato al servizio di sollievo psicologico rapido che trovate a Milano e online www. Punto Relief Italia.it. Bene, questa è la 4.ª stagione. Sono quattro anni che ci sentiamo per parlare di regolazione delle emozioni, per parlare di persone che in qualche modo possono raccontarci la loro esperienza e anche di ricerca scientifica. Cominceremo questa stagione con un'intervista a Oscar Farinetti, l'imprenditore visionario papà di Eataly. Poi la sezione dei trucchi del mestiere, cioè tre tecniche di regolazione psico emotiva che vi propongo a ogni puntata. Poi avremo Davide Burchi e founder di The Millennial Shit, il magazine di intelligence generazionale che questa volta ci parla di only funds e di concorrenza pornografica, per così dire, tra intelligenza artificiale e ragazze in carne e ossa. New entry della stagione. Graditissimo Gianluca Riccio, autore di Futuro prossimo IT miniera di notizie su tecnologia e scienze e società del futuro, che ci parlerà appunto del futuro di Tinder e della direzione che stanno prendendo le dating apps. E infine una sezione dedicata alla ricerca scientifica con tre notizie estratte dai paper scientifici dell'ultimo periodo. Visioni conservatrici e creatività, sonno e compassione e lavori di routine e rischi di demenza. Cominciamo. Il caso oggi ospita Oscar Farinetti benvenuto ma.
Oscar Farinetti:Grazie grazie buongiorno.
Alessandro Calderoni:Noi qui parliamo di regolazione Lei è imprenditore visionario, ma anche una persona estremamente concreta. Tanto per intenderci, dopo aver reso grande Unieuro, che fu fondata da suo padre all'inizio degli anni 2000, lo vendette. Creò Italy che tutti conosciamo, che oggi è comunque un'azienda dove lei non ha più cariche ma ne resta il papà. Ecco, alla base di un progetto così ampio o in generale quando si parte con una cosa nuova di questa portata, qual è l'emozione più frequente? C'è più eccitazione o c'è più ansia?
Oscar Farinetti:Ci sono tutte e due la. Il tutto Il succo sta tra il rapporto tra il provarci e il farcela. Vede, per un imprenditore è cintura nera di emozioni, perché tutto il suo stato della mente e del cuore vive tra questo, tra questo rapporto tra il provarci e il farcela. L'imprenditore ci prova. L'imprenditore sano ci prova quasi sempre. L'imprenditore sanissimo non è mai certo di farcela, quindi prova a un certo tipo di ansia e poi vediamo se ce la fa o non ce la fa. Quello iper sano. Il più bravo di tutti è quello che quando non ce la fa poi ha la capacità di capire il proprio errore, tornare indietro, ripartire per un'altra strada. Non esiste un imprenditore che non sbagli, quindi non esiste un imprenditore che non provi ansia, che non provi emozioni.
Alessandro Calderoni:Ecco, lei è noto per essere cozza col realismo, ogni tanto.
Oscar Farinetti:Eh no. L'ottimismo significa possano risolvere. Non c'entra niente con l'analisi, non c'entra assolutamente niente col presente. Molti mi criticano dicendo Farinetti è un ottimista, pensa che tutto vada bene, non hanno capito niente. L'ottimista è colui che pensa che i problemi si possono risolvere, quindi l'ottimismo. L'ottimista in realtà è il più realista perché fa l'analisi in maniera cruda, guardando anche soprattutto i lati negativi, perché lui si è messo in testa di risolvere i problemi. Il pessimista che invece vive pensando che tanti problemi non si possano mai risolvere, fa l'analisi affrettata non gliene frega niente dell'analisi. Non è per nulla realista, tanto lui parte dall'idea che i problemi non si possono risolvere e quindi non parte neanche. Il grande vero ottimista è un grandissimo realista, anche crudo.
Alessandro Calderoni:Qual è stato il momento più Così, su due piedi?
Oscar Farinetti:Guardi, quasi tutti. Io ho scritto la mia autobiografia. Si intitola Never quiet, mai quieto e quindi sono sempre stato in ansia. Se dovessi accennare le indicherei dei momenti particolari che sono legati, sotto il profilo del lavoro, alle aperture e nel senso che tu decidi di aprire un negozio in un tal posto, investi un sacco di soldi, hai la speranza che di aver indovinato il luogo, di aver indovinato le persone, di aver indovinato il range dei prodotti dei prezzi e poi sei lì ed è il cliente finale, il consumatore che ti risponde, che ti dice se l'hai fatto oppure no. E quindi in questo momento è un'ansia pazzesca. Sei. Sei molto in uno stato di ansietà e in uno stato emozionale finché non hai la risposta.
Alessandro Calderoni:Prima della risposta lei come la per gestirla?
Oscar Farinetti:Non la regolo, La lascio andare. La mia un'ansia particolare, un'ansia meravigliosa. Le ho detto che la mia autobiografia si intitola Never qua e che io godo a stare in ansia. È un rapporto tra me e la mia scimmietta. Io l'ansia. Ho dato una figura e un corpo. E la mia scimmietta, quella che mi sta sulla spalla e l'altro me. Io sostanzialmente sarei uno abbastanza tranquillo. Mi piacerebbe svegliarmi alle 09:00, invece lui mette la sveglia alle sei meno un 4.º, lui lei, cioè la mia scimmietta. Quindi tutto è dato dal rapporto tra me e la mia scimmietta che vive in perenne stato di ansietà. Non se ne preoccupa, anzi ne gode.
Alessandro Calderoni:Cosa la fa arrabbiare invece?
Oscar Farinetti:Le grandi ingiustizie mondiali e La. Pensare che oggi moriranno 25.000 bambini per mancanza di cibo in un pianeta che è popolato da 8 miliardi di persone, che produce cibo per 12 miliardi, Pensare che ci sono 826 milioni che non hanno cibo. 25.000 bambini che ogni giorno muoiono per totale mancanza di esso. Questo mi fa molto arrabbiare.
Alessandro Calderoni:Ma nel concreto un episodio arrabbiato magari ha perso proprio le staffe.
Oscar Farinetti:Nel 2014 dovevo aprire. Roma, Italy di Roma. Tutto fatto, tutto finito. Mancava solo più l'ultimo timbro perché il nostro grande avversario non è mica il mercato, la burocrazia che in Italia divampa. Vado nell'ufficio della circoscrizione comunale che doveva mettere l'ultimo timbro su tutte le autorizzazioni. Avevo già assunto 432 persone. Avremmo aperto la settimana successiva e quel signore mi ha detto di no. Mi ha detto che mancavano ancora dei documenti e non era vero, ma si è inventato delle robe perché godeva, godeva. Ci sono dei dei dei topi grigi in certi uffici pubblici che godono a fermare l'imprenditore e mi ha detto che c'erano ancora dei grossi problemi io non ci ho più visto sa cosa gli ho detto gli ho detto lei lo sa che non tutti gli umani sono uscite dallo stato di scimmia non tutte le scimmie sono diventati umani. Ebbene lei è rimasta una scimmia e gli ho detto tutto. Cosa potevo? L'ho minacciato e lui alla fine ha firmato. E questo mi ha fatto capire che a volte con certe persone bisogna bisogna diventare partigiani e bisogna. Bisogna contaminarsi con lo stato della paura.
Alessandro Calderoni:Ma quando si arrabbia in questo impulsivo di quella volta che è andato bene per lei evidentemente. Ma come la regola? Cioè come fa a mantenere normalmente i nervi saldi?
Oscar Farinetti:Non la regolo perché è rarissimamente, il più delle volte la regola. Le volte che sono scoppiato di rabbia è proprio perché non l'ho regolato. Il più delle volte cerco di regolarla respirando forte, mettendomi il cappello dell'altra persona, il modo per non arrabbiarsi e mettersi il cappello dell'altra persona quando vado fuori di testa e perché, pur mettendomi tutti i cappelli del mondo, vedo, vedo una totale follia, vedo una totale cattiveria. La cattiveria mi manda in bestia.
Alessandro Calderoni:E invece un episodio in cui si è
Oscar Farinetti:Beh, mi intristisco tutte le non stanno bene, quando vedo delle persone povere, quando vedo delle persone che sono tristi. Mi intristisce molto la tristezza degli altri, perché io nasco infelice. Io ogni mattina mi sveglio, sono contento come un papa e qualsiasi, anche piccola cosa mi fa godere, mi fa godere, mettere lo zucchero nel caffè che non dovrei, mi fa godere quando non lo metto perché mi dicono sei bravo, stavolta non l'hai messo, mi fa godere ogni gesto. E mi intristisco Quando? Quando proprio vedo la tristezza degli altri, quella mi fa intristire moltissimo.
Alessandro Calderoni:Ma anche in questo caso un come persona ha provato tristezza?
Oscar Farinetti:Un mio amico che aveva problemi cercato di aiutarla in tutte le maniere, in tutti i modi e poi alla fine lui rubava nel magazzino. Negli altri magazzinieri mi han detto ma cacchio eh, se lo perdoni, non è giusto. Noi non rubiamo mai. E perché perdoni lui? Solo perché tuo amico? E non l'ho perdonato. Ma quel giorno ho provato una tristezza enorme perché sentivo dentro di me che che stavo formulando la sua condanna a non perdonarlo.
Alessandro Calderoni:Un'ultima cosa clinicamente in molto, molto frequente trovare dei ventenni bloccati in una modalità un po iper esigente e un po sfiduciata, tra desiderio e realizzazione dei desideri. Un po la cultura digitale ci ha abituato al tempo di un click. Però nella vitaccia il click non è il tempo che spesso basta per trasformare desideri in realtà. Allora c'è l'elemento della tolleranza, della frustrazione. Quale potrebbe essere un incoraggiamento che potrebbe rivolgere a questa generazione, diciamo quella dei ventenni, che non sembra essere appassionata di tolleranza della frustrazione.
Oscar Farinetti:A loro, quando succede questo, del dovere. È molto importante in un'epoca in cui si parla solo di diritti, narrare la meraviglia del senso del dovere, la meraviglia del sacrificio, la meraviglia dell'impegno. Ma va raccontato come beauty, non come beauty. Va raccontato come bellezza, non come senso del dovere. È dovere tuo, eh, avere senso? No, è bellissimo. La figata quando, quando tu interpreti bene il senso del dovere, entri in una forma di bellezza inaudita.
Alessandro Calderoni:Oscar Farinetti Grazie per
Oscar Farinetti:Si figuri. La saluto. Grazie.
Speaker4:Trucchi del mestiere.
Alessandro Calderoni:Eccoci ai tre esercizi della Il primo s'intitola Rallenta e metti a terra. Si tratta di utilizzare i tuoi cinque sensi per osservare un po quello che accade nel momento presente. Così, per 2 minuti. Vorrei che tu facessi cinque cose, per l'appunto una per ciascuno dei sensi che hai e con un quantitativo di oggetti che è digradante da 5 a 1. Quindi per 2 minuti nomina cose che puoi vedere nello spazio e ne nomini cinque. Cinque oggetti che puoi vedere per altri 2 minuti. Ti metti ad ascoltare e nomini quattro fonti di altrettanti rumori che puoi sentire in questo momento nell'aria per 2 minuti. Tre cose che puoi toccare, le tocchi realmente e poi le nomini. 2 minuti. Annusi l'aria e definisci. Etichetti anche due cose che puoi annusare. E infine per 2 minuti assaggi qualcosa che ci sia nell'ambiente. Ecco, magari selezionando qualcosa di commestibile. Almeno in linea teorica, puoi portare con te questo esercizio e usarlo ogni giorno per avere 10 minuti di tempo per sintonizzarti sul qui e ora. 2 minuti per cinque piccole azioni. La seconda pratica di questa puntata si intitola Surf emotivo e consiste nella possibilità che hai sempre di riportare volontariamente alla mente una situazione insomma un po incasinata, non eccessivamente incasinata, direi moderatamente avversa, che ti è capitata di recente e così puoi prenderti 5 minuti per navigare attraverso tutti i contenuti della tua mente a proposito di quella situazione un po incasinata. Quindi puoi invitare le sensazioni fisiche, cioè quello che senti nel corpo, a rimanere esattamente come sono, mentre tu richiami alla mente quella situazione. Puoi permettere ai tuoi pensieri di andare e venire osservandoli, lasciando che siano come sono, mentre tu ti concentri su quella situazione. Puoi immaginare di sederti a gambe incrociate davanti a qualunque impulso. Cioè gli automatismi che ti verrebbe da mettere in pratica, oppure le azioni che ti verrebbe automaticamente da evitare mentre porti alla mente quella situazione. E infine ricordati di etichettare e validare tutte le emozioni che provi. Insomma, come sempre, i contenuti sono le sensazioni, i pensieri, gli impulsi ad agire e le emozioni. Puoi lasciare che stiano lì. Osservarli e dar loro cittadinanza e vedere che cosa succede. Puoi notare come ti senti a stare proprio con il tuo contenuto in un momento di disagio. Questo a cosa ti serve? Ti allena perché così, la prossima volta che ti arriva un'esperienza che non annoveri, resti tra le prime cinque che preferisci. Hai un po questo allenamento in saccoccia, questa pratica per riuscire ad appoggiarti al disagio, per stare col disagio invece di reagire in maniera automatica. L'ultima pratica della settimana è la curiosità che schiaccia la reattività. Cioè vorrei che di nuovo ti scegliessi una situazione un po dolorosa, magari un po meno recente, magari su un livello di dolore o di fastidio, di disagio differente da quello dell'esercizio precedente. E quando hai bene in mente questa situazione, vorrei che scrivessi i tre pensieri più scatenanti che ti vengono in mente. Cosa sono i pensieri scatenanti? Sono i pensieri che in relazione a quell'evento, a quella situazione, ti producono indubbiamente qualche reattività, cioè sono quelli che ti danno più fastidio, via, per dirla in maniera sintetica. E successivamente puoi scrivere sempre su carta, possibilmente, perché il cervello funziona in un modo diverso quando scriviamo a penna rispetto a quando scriviamo invece con una tastiera, anche se siamo ormai tutti abituati a fare così. Quindi successivamente scrivi su carta come quei pensieri scatenanti ti indurrebbero ad agire, cioè che cosa vorrebbero farti fare in automatico quei pensieri? Ora invece, come terza parte, prova a immaginare che cosa faresti di diverso se non fossi condizionato da quei pensieri. Cioè, quali azioni possibili ti verrebbe da fare se tu avessi notato quei pensieri semplicemente con curiosità? Come noteresti degli oggetti invece di dar loro retta, farti guidare da loro, farti un po comandare, ammaestrare da loro? Più specifico sei nello scrivere quello che faresti e più è funzionale l'esercizio. Alla fine, nota se ci sono delle differenze tra le azioni che ti avrebbero suggerito quei pensieri scatenanti e invece le azioni che ti verrebbe da fare in maniera probabilmente più strategica. Se osservi con curiosità i tuoi pensieri senza farti trascinare via.
Speaker4:Millennial.
Alessandro Calderoni:Rieccoci al confronto con le Millennial punto it, il magazine di intelligence generazionale, e il suo founder Davide Burchiello. Ben ritrovato Davide.
Davide Burchiellaro:Buongiorno. Buongiorno a tutti.
Alessandro Calderoni:Allora oggi parliamo di un digital pruriginoso. Naturalmente nessuno dei nostri ascoltatori conosce in modo attivo e interattivo i fans, ma là fuori, nel mondo, pare che in molti sappiano di che cosa si tratta. Sia a livello attivo vale a dire le ragazze che hanno un profilo lì sopra, sia a livello interattivo, cioè quelli che vanno a acquistare servizi di varia natura. Ecco, c'è una contesa, come dire, tra carne e mondo digitale per quel che concerne only fans.
Davide Burchiellaro:Sì esattamente così nel senso canale. Eh presenti non le fans che si chiama the real list che offre per abbonati dei contenuti per adulti che sono stati creati ovviamente con intelligenza artificiale. E e c'è stata la rivolta delle lavoratrici che guadagnano su suoni di fans che ribadiscono il loro valore aggiunto per avere una connessione vera con una persona anche se poi il sesso come dire, viene consumato in maniera virtuale. Ehm succede che sostanzialmente il il la only fans, chiamiamola così che lavora con l'intelligenza artificiale cioè quindi quella finta è eh è comunque ha dei costi molto più ridotti e che già quelli di eh. Vere erano come dire no. Si discuteva spesso di quanto fossero bassi e con tutta la varia scontistica i Black Friday e le eccetera eccetera no perché funziona così e quindi fondamentalmente c'è una c'è come millennial ci siamo occupati di andare a capire che cosa succedeva. Abbiamo cercato una delle ultime a questo punto probabilmente only fans reali che ci ha raccontato che in realtà questo è un tema che invece può aiutare anche le le creator così si chiamano quelle di Only fans che le creator del porno quindi a ottimizzare il loro lavoro in che modo. C'è da dire che quasi tutte le only fans, le ragazze di only fans hanno una sorta di manager che molto spesso è il fidanzato, un po come avveniva una volta con con con le porno attrici no? Di solito queste queste sono delle giovani modelle o aspiranti tali e però hanno appunto qualcuno che si occupa della parte tecnologica e che quindi si occupa delle riprese delle ottimizzazione anche dei filtri che vengono utilizzati per rendere l'immagine di un certo tipo o per animare delle scene che magari sono statiche o per fare delle dei montaggi dove diciamo così per utilizzare un una foglia di fico. Ehm alcune immagini che la ragazza non vuole far vedere di se stessa vengono montate attraverso un mix di altre immagini. Esattamente quello che fa l'intelligenza artificiale. Detto questo, è chiaro che un abbonamento materialista costa 20€ e o è un abbonamento mensile come se uno facesse l'abbonamento per no con una sorta di playboy. Una volta era no, quindi c'è da chiedersi se è sempre eh così anche adesso se come quando ai nostri tempi si utilizzavano le le immagini del della pornografia diciamo stampata o se in realtà qualcosa è cambiato anche qua.
Alessandro Calderoni:E quindi che rapporto c'è tra punto uno serve per pubblicizzare l'altro e fa da traino oppure diventa che l'analogico cioè il carne e ossa fa la parte di imprenditrice però poi il duro lavoro lo fa fare la parte digitale.
Davide Burchiellaro:Ecco un po quest'ultima secondo delineando è proprio questa eh c'è una un utilizzo dell'intelligenza artificiale come aiuto però negli Stati Uniti questo a noi l'hanno detto l'ha detto una eh una di queste ragazze che lavora in Italia ma negli Stati Uniti invece c'è proprio un vero movimento che sostiene che comunque da qui a poco non sarà più necessario che siano delle ragazze vere dall'altra parte quindi il tema è caldo sarà in.
Alessandro Calderoni:Restante quando non ci saranno Magari saranno forme di intelligenza artificiale che per divertirsi andranno soli. Fans. Non lo so.
Davide Burchiellaro:A questo punto tutto è
Alessandro Calderoni:Davide Burchi e Lara dei Grazie.
Davide Burchiellaro:Futuro prossimo.
Alessandro Calderoni:E rieccoci insieme a Gianluca it. Benvenuto, ben ritrovato Gianluca.
Gianluca Riccio:Grazie. Buonasera a tutti.
Alessandro Calderoni:Allora parliamo di Tinder, anche con lo spazio millennial più volte, ma su un versante particolarmente vero e un po disarmante. L'aumento delle dating apps e del loro utilizzo negli ultimi anni ha un po dato a tutti la sensazione di poter scegliere tanto, di poter avere infiniti partner, di poter cambiare persona con agilità non appena ci fosse qualcosa che non andava bene o secondo i nostri gusti, o magari una delusione, via un altro successo, eccetera eccetera. Eppure questo può essere bloccante e spiazzante. Troppa libertà di scelta a volte non funziona troppo bene. Un po come quando vai in una pizzeria che ha in menù 132 pizze. Alla fine ti chiedi che mangio stasera?
Gianluca Riccio:È proprio così. Sono convinti sinistra si scelga e facendo swipe a destra si passi oltre. Ma trovare l'anima gemella non è un gioco, lo sappiamo. Dietro questa ricerca ci sono insidie e sfide che rendono la ricerca dell'amore più ardua che mai, soprattutto oggi. I fatti parlano chiaro, diciamo. Trovare una relazione stabile è più difficile oggi che in qualsiasi altro momento della storia. Non lo dico io, ma ampie ricerche diciamo tutti si aspettano il genitore perfetto un amante fenomenale, un partner che recepisca in maniera irrealistica quasi telepatica le nostre richieste in tempo zero. Insomma è una combinazione di fattori che rende la ricerca una missione quasi impossibile. E infatti i nostri appuntamenti potenziali in realtà sono limitati e spesso superficiali. Questo sempre. Da una ricerca, insomma sulla materia. E poi, mentre la soddisfazione media nelle relazioni è diminuita, le coppie più felici si sono ridotte proprio allo ossicino. Facciamo conto che Tinder sia e le app come Tinder. Insomma, non mi va di tenere solo Tinder sul banco degli imputati. Tinder è il nuovo Cupido che però non ci lancia una freccia ogni tanto per farci innamorare, ma ci da delle sventagliate di mitra addosso piene di persone. Ci rendono difficilissimo trovare la vera connessione con con l'altro, con l'altra persona.
Alessandro Calderoni:Sarebbe interessante, a anche quale sarà il prossimo step perché prima c'era naturalmente l'incontro one one di persona, poi ci sono state tutte le famose agenzie di ricerca di un partner. Poi le agenzie si sono spostate sull'online con tutti i siti che puntavano più sull'affinità che sull'estetica o sulle baggianate che scriviamo per promuoverci. E adesso è il momento, per l'appunto della Tinder Generation piuttosto che Bumble piuttosto che tutte le altre. E si può già dire qualcosa su quale sarà il prossimo futuro.
Gianluca Riccio:Da analista di scenari posso auspico oppure qual è il futuro preferibile. Certamente la tendenza va verso un modello ibrido proprio perché tutti gli eccessi sono negativi. Ci sarà un modello, magari favorito anche dai nuovi visori di realtà aumentata, in cui le persone potranno incontrarsi nella realtà ma in qualche modo conoscere già una parte dell'altro attraverso non lo so delle sovraimpressione che ci mostrano delle caratteristiche attualmente il modello migliore però quello che bisogna aspettarsi nel breve periodo dopo Tinder e Tinder stesso magari un Tinder migliorato grazie all'intelligenza artificiale e un'intelligenza artificiale che possa anche guardare le nostre abitudini di ricerca del partner e in qualche modo farci sapere qualcosa di noi che neanche noi sappiamo. Migliorando l'incontro con le altre persone. Il mio consiglio però è quello di mantenere un'autenticità. Se dovessi parlare con il proprietario di Tinder gli consiglierei di inserire dei bollini degli speciali bollini grigi, oppure scegli tu il colore che dovrebbero indicare dei difetti delle persone. Perché il problema di queste app è che tutti mostrano soltanto il loro lato migliore e quindi si rappresentano in qualche modo con una perfezione che in realtà non hanno. E poi l'incontro con la realtà presenta il conto.
Alessandro Calderoni:Ecco, mi viene in mente che però intelligenza artificiale all'interno di queste app, al di là del ritocco fotografico, ci sarebbe anche la possibilità di scrivere risposte o pezzi di chat in grado di adeguarsi perfettamente agli. Gli stili di scrittura e alle richieste, magari anche al mood del nostro interlocutore. Il problema è che se lo facessero tutti, a quel punto avremmo delle immagini finte che parlano tra di loro attraverso dei linguaggi preimpostati o creati al momento da non umani, quindi poi alla fine escono loro, cioè noi non ci sentiamo più. Escono direttamente gli avatar.
Gianluca Riccio:È molto probabile e credo che tu Brooker perché hai descritto la perfetta puntata di Black Mirror. Credo che forse ci faranno su qualcosa.
Alessandro Calderoni:Gianluca Riccio Futuro prossimo Grazie per essere stato con noi.
Gianluca Riccio:Grazie a te.
Speaker4:La letteratura scientifica.
Alessandro Calderoni:Uno studio collega il creatività in 28 paesi. Si tratta di un ampio studio interculturale che ha trovato una debole ma significativa correlazione negativa tra conservatorismo e creatività. Questo indica che gli individui con visioni conservatrici tendono a mostrare livelli inferiori di creatività. L'attività onde lente in specifiche aree del cervello durante il sonno può predire quanto sei caritatevole. I ricercatori hanno scoperto che la qualità del sonno profondo, e in particolare nella giunzione temporo parietale destra del cervello, è correlata a comportamenti prosociali più elevati come la cooperazione, la carità e la compassione. Occupazione di routine associate a un aumento del 37% del rischio di demenza. Questa nuova ricerca scopre che gli individui con occupazione di mezza età che richiedono un elevato impegno cognitivo, hanno un rischio minore di sviluppare un lieve deterioramento cognitivo e demenza dopo i 70 anni rispetto a quelli che svolgono lavori più di routine e meno impegnativi sotto il punto di vista cognitivo.
Speaker1:Hera Relief il podcast Relief.
Alessandro Calderoni:È il primo.
Speaker7:Servizio di sollievo psicologico di tutti i giorni.
Speaker1:Seguici su www. Punto Relief Italia.it.